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Esperienze

Sono una terapeuta curiosa e attenta alla relazione. In ambito privato mi occupo di psicoterapia sistemica relazionale con adolescenti, adulti, coppie e famiglie; affianco i miei pazienti in percorsi di terapia, consulenza o sostegno volti a comprendere e dare senso ad un sintomo (ansia, depressione, fobia, disturbi del comportamento alimentare) o a favorire il cambiamento in ambiti della propria esistenza che provocano malessere e fatica (relazioni di coppia e familiari - ruolo lavorativo - legami sociali, culturali e di appartenenza - genitorialità, maternità e gravidanza - identità di genere e personale - violenza - conflitti e stili comunicativi - emozioni e capacità di relazione - sessualità).
Nel corso degli anni ho lavorato presso aziende, studi privati, enti pubblici, consultori, scuole e istituti di formazione sempre nell’ottica della cura delle relazioni in quanto garanzia di benessere non solo per il singolo ma anche per l’intero sistema. Credo fortemente nel lavoro di equipe e nella possibilità di operare in sinergia con altri professionisti mantenendo una visione olistica e complessa della persona umana e delle rete di relazioni di cui è parte.
Oltre a questo, e forse prima di tutto questo, sono un'appassionata di arte, fiori e libri.

La mia formazione professionale ha inizio a Milano; presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore mi laureo a pieni voti in Psicologia clinica, familiare e interventi di comunità. Sono anni in cui affianco allo studio della clinica (sintomi e malattie psicologiche e psichiatriche) l’interesse per le relazioni interpersonali (di coppia, familiari ma anche sociali) e, in particolare, fra madre e bambino. Durante i tirocini post lauream svolti in ospedale ho avuto modo di acquisire competenza con i disturbi clinici psicologici, e di maturare sempre maggiore interesse per la relazione tra mente e corpo. Dopo l’abilitazione, ho conseguito un Master di secondo livello in Psicodiagnostica per l’utilizzo in ambito clinico e forense dei più importanti test psicologici (tra cui Rorschach, WAIS, WISC, MMPI).
Mi appassiono sempre maggiormente allo studio delle relazioni umane, e a come queste possano essere fonte di benessere oppure ostacolo alla realizzazione personale all’interno della famiglia, della coppia e dei gruppi di appartenenza. Nasce così il desiderio di ampliare il mio background culturale e di arricchirmi tramite un nuovo percorso di formazione, e decido di frequentare la Scuola di Psicoterapia Sistemico Dialogica di Bergamo per diventare psicoterapeuta secondo un orientamento fortemente improntato alla relazione: qui si accende la mia curiosità per le emozioni, il situarsi nei propri contesti di vita personali e professionali, le tematiche della responsabilità e delle questioni legate al genere.

La stanza di terapia che “abito” con i pazienti è un luogo fisico e mentale in cui semplicemente fermarsi e prestare attenzione a sé. Il setting psicologico (tempi, modi, strumenti) viene costruito insieme al paziente, che è il protagonista della relazione e l’unico “esperto” di sé e dei propri mondi. Con queste premesse è possibile dare vita ad un dialogo aperto, curioso e attivo, nel quale il professionista diviene un interlocutore in grado di far sentire la propria voce senza mai togliere valore a quella dell’altro.
Il colloquio psicologico, individuale o di coppia, è primariamente uno strumento di benessere e di conoscenza; conoscenza di sé, della propria interiorità emotiva, del modo di stare in relazione con gli altri e con il proprio contesto di vita. Si pone come obiettivo l’attivazione di un dialogo interno che consente alla persona di orientarsi nella rete delle proprie relazioni, di prendere decisioni con consapevolezza e responsabilità, restituendo libertà di scelta e di autodeterminazione.
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Punteggio generale

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E
Presso: Centro Deinos colloquio psicologico

Ho fatto un primo colloquio e ho deciso che inizierò un percorso con la dottoressa perchè mi sono sentita subito a mio agio nonostante fosse la prima volta che mi rivolgevo ad una psicologa e avevo un po' di ansia. Bello e comodo anche lo studio.

A
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Presso: colloquio psicologico

Professionista molto empatica e cordiale. Fin da subito mi sono sentita a mio agio nonostante fosse la prima esperienza di supporto psicologico e fossi un po' preoccupata.

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 44 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 21 anni e da ormai quasi 2 mesi la mia vita credo abbia preso una scossa molto strana che ad oggi, mi sta creando molti sensi di colpa. Ormai due mesi conobbi questo ragazzo, presentato da un’amica (in comune), lui è di Milano e io del Veneto, e mi è stato praticamente presentato in un occasione in cui ero a Milano (ci andavo spesso). Da subito scatta una bella chimica tra me e lui, ci iniziamo a sentire e da subito mi sembra carino e stavo bene. Era da 2 anni che non mi sentivo con un ragazzo, mi ero chiuso in me stesso e avevo paura di ogni persona dopo una frequentazione mega tossica. Io torno in veneto, Dopo diversi giorni di scambio di messaggi, videochiamate e anche incomprensioni, sempre più o meno risolte, anche grazie alla mediazione della mia amica, io gli dico che mi sento come se non gliene importasse più, non faceva più complimenti come i primi giorni, i buongiorno/buonanotte erano ormai spariti, mi sentivo trascurato e stavo rivivendo i miei traumi passati. E qui inizia la prima crepa che ha portato alla grande rottura poi del rapporto. Lui mi dice che da qualche tempo ha una confusione in testa che non lo fa vivere bene, che non lo fa aprire con i propri sentimenti alle persone, che non sa bene se si sta comportando in questo determinato modo perché in passato era stato abituato semroe a cercare l’amore che non aveva per se stesso negli altri, e che quindi stesse recitando un copione o se realmente era lui. Mi ripete che è interessato, che non vuole chiudere e che non gli sono indifferente ma che non sa bene cosa vuole e chi è. Sa che non vuole stare solo, che vorrebbe qualcosa di simile a una relazione, ma che forse doveva stare da solo. Non si capisce, e questo mi ha mandato nel PANICO. Da qui letteralmente sono iniziati i VERI problemi. Perché questa sua confusione ha preso dentro me, e ho ripensato a quando a dicembre mi aveva detto : non so chi sono o cosa voglio. Questa cosa è motivo ovviamente di grande discussione, lui mi dice che non gli sembra che le cose fra me e lui stiano andando male e che sarebbe stato male se avessi voluto chiudere tutto. Gli dico : dimmi che vuoi chiudere e basta perché a me sta cosa mi sa di quelle tipiche frasi. Lui mi ripete che non lo dice finchè non lo sente e che il suo cambiamento è anche nel fatto che non si tiene le cose che non gli interessano e che quindi mi avrebbe già detto se non volesse più. Nessuno dei due ha coraggio a chiudere. Passano i giorni, lui si opera, decidiamk di ricominciare, ma era tutto diverso. Non dimostrava più, spariva per ore, non rispondeva bene, non parlava più di vederci, non avevo più dimostrazioni di interesse. Una sera scopro pure dei tweet suoi molto fraintendibili e strani ad altri ragazzi, mi dice che lui lo ha fatto veramente senza pensare che fosse un problema. Poi ci incontriamo, ma lui era distaccato. Sembrava tutto andato bene. Ma poi ecco l’ennesima discussione per via delle sue mancanza di dimostrare… avevo davvero bisogno di sentire il suo interesse anchr im piccole cose, ma non vedevo più nulla da parte sua e io ormai stavo andando avanti in qualcosa che mi stava lacerando. Lui era ancora nelke app di incontri, e a dei profili fake che mi facevo per capire se le mie pare avessero un senso, lui rispondeva non specificando che era impegnato. Io stavo veramente male, mi facevo del male, Piangevo molto , ma una cosa che ho apprezzato di lui era il suo interesse nel mio passato e il voler stare attento a non fare cose che mi avrebbero fatto stare male. Al che quella sera mi apro, racconto molto di me e dei miei problemi di ansia e di depressione, lui pure mi dice cose molto intime. Mi promette che avrebbe dato dimostrazioni in più, che nonostante i corsi che aveva impegnativi in un accademia ci saremmo almeno visti una volta asettimana, che avrebbe tolto quell’app di incontri e che questo weekend, quando sarei venuto a milano, ci saremmo visti ma che non sapeva se sarebbe rimasto a dormire. Apprezzo molyo questa cosa dj crearci una mezza eslusiva, molto, ma c’era ancora qucloda che non funzionava. Lunedì notte esplodo, letteralmente, per me era un periodo durissimo perché 2 anni fa uscivo dalla relazione passata tossica, e lui mi stava ricordando tutti gli atteggiamenti. Così finalmente mi dice la verità. “Non me la sento di andare oltre sotto quel punto di vista” , io rimango di sasso ma me l’aspettwvo. Avevo pensato: aspetto il weekend di milano, vedo come va, se non è cosa basta. Mi fa stare molto male il fatto che quando io mi sono aperto pochi giorni prima sul mio passato lui sapesse già che voleva chiudere sotto quel pumto di vista, e nonostante ciò aveva fatto promesse. Alla fine discutiamo ma arriviamo alla conclusione di rimanere amici, nonostante la forte attrazione fisica. Adesso, ho paura di aver rovinato tutto io con le mie ansie, mi faccio mille domande su come sarebbero andate le cose se se tutto fosse andato bene senza sparizioni, freddure, paranoie, ansie. Tutto ciò mi crea un senso di autocolpa… enorme. Ci sto proprio male, sento di aver rovinato tutto io, nonostante lui abbia detto che anche se le cose sarebbero andate bene probabilmente saremmo arrivati a questo punto causa impegni personali e confusione sua su se stesso. Non so come sentirmi, la frase del momento sbagliato poi mi spaventa. Perché sembra sempre come se una persona allora debba tornare, e io sento che tornerà…
Sono molto confuso… a ogni fine rapporto mi faccio 100.000 colpe e questo mi distrugge. Ho giorni che prendo coscienzq della cosa e giorno che mi attanaglio la testa di pensieri e pensieri. Se fosse tutta colpa mia? Magari il fatto di voler “certezze” subito l’ha fatto allontanare pian piano in quanto ha visto che non ero una persona che se la viveva alla giornata.
Non capisco se é colpa e se ho perso l’ennesima persona che forse sarebbe stata giusta a causa del mio bisogno di sicurezze troppo presto. Trovo sempre le persone nel loro momento sbagliato… o forse sono io sbagliato e non me lo vogliono dire? Potreste darmi un consiglio su come affrontare la mia situazione? Vi ringrazio

Gentile ragazzo, la storia che riporti è davvero complessa e ricca di eventi, emozioni, speranze e aspettative che si intrecciano tra loro; è facile trovarsi disorientati e pieni di domande e di dubbi di fronte ad essa, soprattutto se si è i protagonisti. Capisco quindi il tuo senso di smarrimento nelle relazioni che vivi; forse cercare di comprendere quali siano i presupposti con cui ti avvicini all'altro, quali speranze, quali aspettative hai può essere un buon punto di partenza per capire come affrontare la situazione. Credo che farti supportare da un professionista psicologo possa essere utile ad orientarti nel groviglio di dubbi e forti emozioni che in questo momento ti affatica.
Resto a tua disposizione e ti saluto con calore.
dott.ssa Roberta Sala

Dott.ssa Roberta Sala

Domande su Disturbo d'ansia generalizzato

Salve, sono una ragazza di 24 anni e purtroppo ho iniziato a soffrire di forte ansia da un anno ormai. Non sono in cura da nessun tipo di psicologo o psicoterapeuta ma vorrei sapere cosa devo fare, perchè è difficile per me vivere una vita normale con questo tipo di sensazione che provo in momenti in cui invece dovrei sentirmi bene. È iniziato tutto nel periodo di lockdown...io credo che questi anni di covid mi abbiano influenzato molto, soprattutto per quanto riguarda quel periodo. Noto che ho un attacco di ansia quando sono a casa per più di qualche giorno e soprattutto se non ho niente da fare, come quando mi trovavo a casa durante il lockdown. Credo di sentirmi in questo modo per il trauma che ho sviluppato nello stare a casa per tutto quel tempo. Se invece esco e seguo la mia routine prima del virus allora mi risento molto meglio..è solo quando mi trovo a casa e non tengo la me te occupata che succede questo. Scrivo questo proprio dopo uno di questi attacchi con il cuore che batte forte nel petto. Potreste darmi qualche consiglio?
Grazie a chiunque mi darà una risposta.

Gentile ragazza, comprendo la fatica di aver vissuto per lunghi mesi in una situazione di assoluta incertezza. Le conseguenze possono essere importanti, e non è detto - come nel tuo caso - che svaniscano quando le condizioni di vita sembrano lasciarci maggiore libertà e respiro. L'ansia e la preoccupazione sono dei "campanelli di allarme" generalmente utili perchè ci avvisano della presenza di un pericolo esterno; quando però arrivano a compromettere la vita quotidiana e le relazioni ci stanno comunicando che è il momento di fermarci per dare ascolto al malessere che stanno comunicando. Il mio consiglio è quello quindi di prenderti uno spazio per te, per metterti in ascolto delle tue emozioni e del tuo corpo, magari affiancata da uno psicologo che possa accompagnarti nella scoperta del tuo mondo interiore. Rimango a tua disposizione e ti saluto cordialmente.
Dott.ssa Roberta Sala

Dott.ssa Roberta Sala
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