La psicoterapia è un cammino. Ogni essere umano escluso nessuno, anche il peggiore, anche il più disastrato, ha una lucetta sempre accesa che più lontana sta, più è nascosta, meno è visibile. Meno la persona ne è consapevole, maggiore é la sua sofferenza. La psicoterapia è il cammino verso quella lucetta e si percorre insieme. Superiamo le macerie che ne ostacolano la vista. Quando la raggiungiamo, io mi fermo e la persona le si avvicina e si occupa in modo nuovo della sua vita, sentendosi forte del mio sguardo su di lei. Poi si immerge nelle sue cose e mi dimentica. Allora me ne vado in punta di piedi.
La persona mette l’intenzione di camminare, io metto i miei mezzi per farle da navigatore.
Ho avuto la fortuna di lavorare a lungo e con contratti sicuri nei posti più ambiti per uno psicologo, come la giustizia minorile in tutte le sue istituzioni e la riabilitazione dell’handicap psichico, ho collaborato con San Patrignano in contrasto alla tossicodipendenza, ho fatto molti incontri e consulenze alla scuola. In ciascun ambito ho avuto occasione di pubblicare qualcosa di buono. Ma quando ho capito cosa è la psicoterapia, l’ho considerata come la perla preziosa: ho rinunciato a tutto il resto per praticarla al meglio. É stato quando ho scoperto che ci sono psicoterapie che si concludono aggiustando la vita liberandola dai sintomi, ma ci sono psicoterapie che iniziano dalla liberazione dai sintomi per prendere la vita nelle proprie mani. Ognuno di noi é prodotto della propria storia, ma ognuno ha anche la possibilità di farne qualcosa di nuovo, unico, esclusivo. Ecco che da prodotto della propria storia ne diventa il produttore.