Dott.ssa Giovanna Miano

I colloqui psicologici di coppia, successivi al primo incontro, offrono uno spazio sicuro e confidenziale dove, con il sostegno di uno psicologo esperto, le coppie possono intraprendere un percorso di crescita personalizzato, esplorando le dinamiche relazionali, affrontando le difficoltà e costruendo insieme un futuro più felice e appagante.
Colloquio dopo colloquio, si acquisiscono le competenze necessarie per comunicare in modo più autentico, risolvere i conflitti in modo costruttivo e rafforzare il legame di coppia.

I colloqui psicologici di coppia, successivi al primo incontro, offrono uno spazio sicuro e confidenziale dove, con il sostegno di uno psicologo esperto, le coppie possono intraprendere un percorso di crescita personalizzato, esplorando le dinamiche relazionali, affrontando le difficoltà e costruendo insieme un futuro più felice e appagante.
Colloquio dopo colloquio, si acquisiscono le competenze necessarie per comunicare in modo più autentico, risolvere i conflitti in modo costruttivo e rafforzare il legame di coppia.

I colloqui psicologici, successivi al primo incontro, rappresentano un viaggio di scoperta e crescita personale. Insieme, paziente e terapeuta lavorano attivamente per approfondire le tematiche emerse durante la prima fase e per costruire un percorso terapeutico su misura.
Ogni seduta è un'opportunità per esplorare le emozioni, i pensieri e i comportamenti legati alle difficoltà vissute. Attraverso l'analisi delle esperienze passate e delle dinamiche relazionali, si acquisiscono nuove consapevolezze e si sviluppano strumenti per affrontare le sfide della vita quotidiana. Il colloquio offre uno spazio protetto per sperimentare nuove modalità di relazione e comunicazione, favorendo la crescita personale e l'aumento dell'autostima.
Il percorso terapeutico non si limita a risolvere i problemi presenti, ma mira a sviluppare le risorse personali del paziente, migliorando la qualità della vita in tutti i suoi aspetti.

I colloqui psicologici, successivi al primo incontro, rappresentano un viaggio di scoperta e crescita personale. Insieme, paziente e terapeuta lavorano attivamente per approfondire le tematiche emerse durante la prima fase e per costruire un percorso terapeutico su misura.
Ogni seduta è un'opportunità per esplorare le emozioni, i pensieri e i comportamenti legati alle difficoltà vissute. Attraverso l'analisi delle esperienze passate e delle dinamiche relazionali, si acquisiscono nuove consapevolezze e si sviluppano strumenti per affrontare le sfide della vita quotidiana. Il colloquio offre uno spazio protetto per sperimentare nuove modalità di relazione e comunicazione, favorendo la crescita personale e l'aumento dell'autostima.
Il percorso terapeutico non si limita a risolvere i problemi presenti, ma mira a sviluppare le risorse personali del paziente, migliorando la qualità della vita in tutti i suoi aspetti.

Scopo del primo colloquio di coppia, e compito primario del professionista, è far sentire a loro agio, sicuri e protetti entrambi i componenti la coppia affinchè possano narrare le difficoltà che li stanno portando a chiedere aiuto.
Nel corso del colloquio lo psicologo si presenta, ascolta e guida il racconto libero di entrambi con domande mirate a raggiungere l’obiettivo che sarà quello di iniziare ad analizzare la relazione e comprendere in quali aspetti del loro essere coppia risiedono le difficoltà maggiori.
Grazie al primo colloquio i partner potranno iniziare a vedere le proprie problematiche in una prospettiva inedita che offre possibilità inedite e percorribili nel prosieguo del percorso che come coppia potranno fare.
Altro fondamentale obiettivo del primo colloquio è capire se l’approccio, la metodologia e le tecniche utilizzate dal professionista possano essere utili per la coppia e per la sua specifica problematica. Se così non dovesse essere sarà cura dello psicologo aiutare a trovare un terapeuta più adatto, motivando la propria decisione e indirizzando la coppia verso chi potrà offrire loro maggiori probabilità di ri-conoscersi e ritrovare l’intimità.

Scopo del primo colloquio di coppia, e compito primario del professionista, è far sentire a loro agio, sicuri e protetti entrambi i componenti la coppia affinchè possano narrare le difficoltà che li stanno portando a chiedere aiuto.
Nel corso del colloquio lo psicologo si presenta, ascolta e guida il racconto libero di entrambi con domande mirate a raggiungere l’obiettivo che sarà quello di iniziare ad analizzare la relazione e comprendere in quali aspetti del loro essere coppia risiedono le difficoltà maggiori.
Grazie al primo colloquio i partner potranno iniziare a vedere le proprie problematiche in una prospettiva inedita che offre possibilità inedite e percorribili nel prosieguo del percorso che come coppia potranno fare.
Altro fondamentale obiettivo del primo colloquio è capire se l’approccio, la metodologia e le tecniche utilizzate dal professionista possano essere utili per la coppia e per la sua specifica problematica. Se così non dovesse essere sarà cura dello psicologo aiutare a trovare un terapeuta più adatto, motivando la propria decisione e indirizzando la coppia verso chi potrà offrire loro maggiori probabilità di ri-conoscersi e ritrovare l’intimità.

Scopo del primo colloquio, e compito primario del professionista, è aiutare il paziente a narrare le difficoltà che hanno portato a chiedere aiuto.
Nel corso del colloquio lo psicologo si presenta, ascolta e guida il racconto del paziente con domande mirate a raggiungere l’obiettivo.
Il primo colloquio è principalmente focalizzato sul problema portato dal paziente, si chiarirà, oltre alla motivazione che ha portato alla ricerca di un professionista, anche il decorso del problema (se e come è cambiato nel corso delle ultime settimane), l’esordio e la durata (da quando è presente), le persone coinvolte e le ripercussioni sulla propria vita quotidiana. Grazie ai primi colloqui il paziente potrà iniziare a vedere le proprie problematiche in una prospettiva inedita che offre possibilità inedite e percorribili nel prosieguo del percorso psicologico.
Altro fondamentale obiettivo del primo colloquio è capire se l’approccio, la metodologia e le tecniche utilizzate dal professionista possano essere utili per il paziente e per la sua specifica problematica. Se così non dovesse essere sarà cura dello psicologo aiutare il paziente a trovare un terapeuta più adatto a lui, motivando la propria decisione e indirizzandolo verso chi potrà offrirgli maggiori probabilità di recupero del benessere.

Scopo del primo colloquio, e compito primario del professionista, è aiutare il paziente a narrare le difficoltà che hanno portato a chiedere aiuto.
Nel corso del colloquio lo psicologo si presenta, ascolta e guida il racconto del paziente con domande mirate a raggiungere l’obiettivo.
Il primo colloquio è principalmente focalizzato sul problema portato dal paziente, si chiarirà, oltre alla motivazione che ha portato alla ricerca di un professionista, anche il decorso del problema (se e come è cambiato nel corso delle ultime settimane), l’esordio e la durata (da quando è presente), le persone coinvolte e le ripercussioni sulla propria vita quotidiana. Grazie ai primi colloqui il paziente potrà iniziare a vedere le proprie problematiche in una prospettiva inedita che offre possibilità inedite e percorribili nel prosieguo del percorso psicologico.
Altro fondamentale obiettivo del primo colloquio è capire se l’approccio, la metodologia e le tecniche utilizzate dal professionista possano essere utili per il paziente e per la sua specifica problematica. Se così non dovesse essere sarà cura dello psicologo aiutare il paziente a trovare un terapeuta più adatto a lui, motivando la propria decisione e indirizzandolo verso chi potrà offrirgli maggiori probabilità di recupero del benessere.

Scopo del primo colloquio, e compito primario del professionista, è aiutare il paziente a narrare le difficoltà che hanno portato a chiedere aiuto.
Nel corso del colloquio lo psicologo si presenta, ascolta e guida il racconto del paziente con domande mirate a raggiungere l’obiettivo.
Il primo colloquio è principalmente focalizzato sul problema portato dal paziente, si chiarirà, oltre alla motivazione che ha portato alla ricerca di un professionista, anche il decorso del problema (se e come è cambiato nel corso delle ultime settimane), l’esordio e la durata (da quando è presente), le persone coinvolte e le ripercussioni sulla propria vita quotidiana. Grazie ai primi colloqui il paziente potrà iniziare a vedere le proprie problematiche in una prospettiva inedita che offre possibilità inedite e percorribili nel prosieguo del percorso psicologico.
Altro fondamentale obiettivo del primo colloquio è capire se l’approccio, la metodologia e le tecniche utilizzate dal professionista possano essere utili per il paziente e per la sua specifica problematica. Se così non dovesse essere sarà cura dello psicologo aiutare il paziente a trovare un terapeuta più adatto a lui, motivando la propria decisione e indirizzandolo verso chi potrà offrirgli maggiori probabilità di recupero del benessere.

Scopo del primo colloquio, e compito primario del professionista, è aiutare il paziente a narrare le difficoltà che hanno portato a chiedere aiuto.
Nel corso del colloquio lo psicologo si presenta, ascolta e guida il racconto del paziente con domande mirate a raggiungere l’obiettivo.
Il primo colloquio è principalmente focalizzato sul problema portato dal paziente, si chiarirà, oltre alla motivazione che ha portato alla ricerca di un professionista, anche il decorso del problema (se e come è cambiato nel corso delle ultime settimane), l’esordio e la durata (da quando è presente), le persone coinvolte e le ripercussioni sulla propria vita quotidiana. Grazie ai primi colloqui il paziente potrà iniziare a vedere le proprie problematiche in una prospettiva inedita che offre possibilità inedite e percorribili nel prosieguo del percorso psicologico.
Altro fondamentale obiettivo del primo colloquio è capire se l’approccio, la metodologia e le tecniche utilizzate dal professionista possano essere utili per il paziente e per la sua specifica problematica. Se così non dovesse essere sarà cura dello psicologo aiutare il paziente a trovare un terapeuta più adatto a lui, motivando la propria decisione e indirizzandolo verso chi potrà offrirgli maggiori probabilità di recupero del benessere.

L'adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni, ricco di sfide e opportunità. I cambiamenti fisici, emotivi e sociali tipici di questa fase possono portare a vissuti di disagio, confusione e incertezza.
Il sostegno psicologico per adolescenti offre uno spazio sicuro e confidenziale dove i ragazzi possono:
- Esplorare le proprie emozioni: in un ambiente accogliente e non giudicante, gli adolescenti possono esprimere liberamente le loro emozioni, comprese quelle più complesse e difficili da gestire.
- Comprendere se stessi e gli altri: attraverso il dialogo con lo psicologo, i ragazzi possono acquisire una maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche relazionali, imparando a gestire i conflitti e a costruire relazioni più soddisfacenti.
- Affrontare le difficoltà: lo psicologo li aiuta a sviluppare strategie efficaci per affrontare le difficoltà legate allo studio, alle amicizie, alla famiglia e all'identità.
- Acquisire strumenti per il futuro: il percorso di sostegno psicologico fornisce agli adolescenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita adulta con maggiore autonomia e resilienza.

Tematiche tipicamente affrontate:
- Ansia e stress: Problemi legati alla scuola, alle relazioni, alle aspettative future.
- Bassa autostima: Difficoltà ad accettarsi e a valorizzare le proprie qualità.
- Disturbi dell'umore: Depressione, sbalzi d'umore, irritabilità.
- Difficoltà relazionali: Problemi con i genitori, gli amici, i compagni di classe.
- Cambiamenti fisici: Disagio legato alla pubertà e alle trasformazioni corporee.
- Bullismo e cyberbullismo: Esperienze di prevaricazione e isolamento sociale.
- Orientamento sessuale e identità di genere: Dubbi e domande legate alla propria identità.
- Disturbi alimentari: Anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge eating disorder e altre forme di disturbi del comportamento alimentare. Questi disturbi possono manifestarsi con una preoccupazione eccessiva per il peso e l'immagine corporea, con abbuffate compulsive, vomito autoindotto o eccessivo esercizio fisico.

Il percorso di sostegno psicologico per adolescenti è personalizzato e si adatta alle esigenze specifiche di ogni ragazzo.
In genere, prevede:
- Colloqui individuali: spazi dedicati all'ascolto attivo e all'esplorazione delle emozioni e dei pensieri.
- Possibile coinvolgimento della famiglia: in alcuni casi, possono essere previsti incontri con i genitori per favorire una comunicazione più efficace e un supporto reciproco.
- Attività esperienziali: utilizzo di tecniche e strumenti specifici per l'età, come giochi di ruolo, tecniche di rilassamento e attività creative.

L'adolescenza è un periodo di grandi trasformazioni, ricco di sfide e opportunità. I cambiamenti fisici, emotivi e sociali tipici di questa fase possono portare a vissuti di disagio, confusione e incertezza.
Il sostegno psicologico per adolescenti offre uno spazio sicuro e confidenziale dove i ragazzi possono:
Esplorare le proprie emozioni: In un ambiente accogliente e non giudicante, gli adolescenti possono esprimere liberamente le loro emozioni, comprese quelle più complesse e difficili da gestire.
Comprendere se stessi e gli altri: Attraverso il dialogo con lo psicologo, i ragazzi possono acquisire una maggiore consapevolezza di sé e delle dinamiche relazionali, imparando a gestire i conflitti e a costruire relazioni più soddisfacenti.
Affrontare le difficoltà: Lo psicologo li aiuta a sviluppare strategie efficaci per affrontare le difficoltà legate allo studio, alle amicizie, alla famiglia e all'identità.
Acquisire strumenti per il futuro: Il percorso di sostegno psicologico fornisce agli adolescenti gli strumenti necessari per affrontare le sfide della vita adulta con maggiore autonomia e resilienza.
Tematiche tipicamente affrontate:
Ansia e stress: Problemi legati alla scuola, alle relazioni, alle aspettative future.
Bassa autostima: Difficoltà ad accettarsi e a valorizzare le proprie qualità.
Disturbi dell'umore: Depressione, sbalzi d'umore, irritabilità.
Difficoltà relazionali: Problemi con i genitori, gli amici, i compagni di classe.
Cambiamenti fisici: Disagio legato alla pubertà e alle trasformazioni corporee.
Bullismo e cyberbullismo: Esperienze di prevaricazione e isolamento sociale.
Orientamento sessuale e identità di genere: Dubbi e domande legate alla propria identità.
Disturbi alimentari: Anoressia nervosa, bulimia nervosa, binge eating disorder e altre forme di disturbi del comportamento alimentare. Questi disturbi possono manifestarsi con una preoccupazione eccessiva per il peso e l'immagine corporea, con abbuffate compulsive, vomito autoindotto o eccessivo esercizio fisico.