Dott.
Gianfranco Muntoni
Chirurgo generale
Urologo
Oncologo
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Villasimius 2 indirizzi
Esperienze
Inoltre, si occupa della diagnostica delle patologie dell'apparato uro-genitale, incluso lo studio ecografico del rene, della vescica, della prostata e del testicolo e la uroflussometria, quest'ultimo esame funzionale, non invasivo, effettuato a completamento delle indagini svolte nell'ambito dei disturbi della minzione.
Il Dottor Gianfranco Muntoni, inoltre, effettua visite chirurgiche ed urologiche, programmate o in regime di urgenza, incluse le ecografie urologiche, a domicilio del paziente, previo appuntamento telefonico. Tra le varie procedure medico-chirurgiche, Il Dottor Gianfranco effettua il posizionamento di catetere vescicale e la paracentesi, anche in ambito domiciliare.
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Sudio Medico Dott. GF Muntoni
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64 recensioni
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R. S.
Il dottor Muntoni è stato molto esauriente nella spiegazione del problema e molto empatico e cortese.
M.Z
Mi sono sentita subito a mio agio e sono stata ricevuta gentilmente anche prima dell' orario prestabilito per la visita.
Francesco
Empatico e disponibile, sono rimasto soddisfatto della visita.
S.F.
Ottima visita specialistica. Consiglio vivamente. Grazie
M.C.
Attento nell'ascolto, chiaro nelle spiegazioni e professionale.
Buon Medico
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Sono andata dal dottor Muntoni per via di un problema nella zona sacro-coccigea con tanto di ecografia. La visita è stata di circa 5 minuti in cui mi consigliava di ripetere una seconda ecografia e di mostrargliela nella prossima visita. Bene, durante la seconda visita (durata sempre 3 minuti) mi ha detto DI NUOVO di eseguire una terza ecografia da un suo caro collega. Visita PAGATA ben due volte per sentirsi dire la stessa cosa della prima visita.
Fortunatamente ho trovato una dottoressa che da subito mi ha detto il problema e fissato l'operazione e l'fatto anche presente al dottor Muntoni, ma non ho ottenuto nessuno risposta.
Comunque consiglio sicuramente più attenzione e essere più esaustivo nei confronti dei pazienti, ancor di più dato che la visita è privata e a pagamento.
Dott. Gianfranco Muntoni
Rispondo alla signorina Tatti Federica. Le riassumo l'iter della sua vicenda, caso mai fossa stata un pò distratta. La prima visita da lei effettuata nel mio studio risale al 2 aprile 2024 a proposito di una dolorabilità riferita in sede coccigea. L'ecografia da lei praticata, datata 7 marzo 2024, evidenziava un verosimile processo flemmonoso in regione coccigea per il quale è stata sottoposta a trattamento antibiotico ed antiinfiammatorio, a detta sua, con discreto beneficio. La visita da me effettuata ha rilevato soltanto una modesta dolorabilità in corrispondenza della regione coccigea in assenza di evidente tumefazione locale, ragion per cui ho ritenuto opportuno ripetere una seconda ecografia anche per verificare l'efficacia della terapia e rendermi conto dei sintomi specifici da lei riferiti. Faccio presente che il tempo necessario per accogliere la paziente in studio, registrare i suoi dati, sentire il motivo del problema per il quale ha richiesto la visita, esaminare la sua documentazione, visitarla, prescrivere gli accertamenti e fornire alla paziente tutte le spiegazioni in merito al suo caso, oltre che rispondere a tutte le sue domande, non è stato certo di 5 minuti !!!! Personalmente, come ho avuto già modo di scrivere, non ho mai cronometrato le mie visite in quanto so solo a che ora il paziente entra nel mio studio. La seconda visita da lei effettuata (che non è durata sicuramente 3 minuti !!!) è del 21 maggio 2024, dopo circa 48 giorni dalla precedente, nell'ambito della quale riferiva da circa una settimana ricomparsa della sintomatologia dolorosa locale ed esibiva un'ecografia, datata 15 aprile 2024, che NON EVIDENZIAVA IMMAGINI RIFERIBILI A FENOMENI INFIAMMATORI A CARICO DELLA REGIONE SACRO-COCCIGEA. Data quindi l'evidente discordanza tra l'ultima ecografia, risalente però AD OLTRE UN MESE DALLA DATA DELLA VISITA DEL 21 MAGGIO, e la ricomparsa della sintomatologia dolorosa, ho consigliato alla paziente la ripetizione dell'ecografia per un approfondimento diagnostico e dunque una rivalutazione del caso. Lei dice di due visite PAGATE PER SENTIRSI DIRE LE STESSE COSE: proprio non direi se dobbiamo attenerci ai fatti e su questo mi consenta assolutamente di dissentire ! La paziente a questo punto, e non ne comprendo affatto il motivo, non si è più presentata in studio, anzi addirittura ha ritenuto opportuno rivolgersi ad un altro specialista. Lei parla di maggiore attenzione ed esaustività nei confronti dei pazienti (a questo proposito la invito a leggere i commenti che i miei pazienti scrivono nei miei confronti sui vari blog), che non sono certo mancati anche nel suo caso, io invece avrei preferito da parte sua una certa sincerità e maggiore correttezza, raccontando i fatti per come in realtà si sono svolti, non certo in maniera grossolana ed approssimativa come lei ha riportato, evitando quindi di scrivere inesattezze ed imprecisioni sulla sua vicenda, eludendo, tra l'altro, le mie prescrizioni e magari avrei anche compreso un certo suo disappunto in merito ai consigli che le erano stati dati che avrebbe sicuramente portato ad un confronto forse più civile e costruttivo.
Giuseppe carcangiu
Sono molto contento della visita il dottore una persona molto preparata nel suo lavoro finalmente ho trovato un dottore che controlla bene scelgo lui come che mi segue bene.e puntuale nel orario e gentile
V.F.
Specialista attento, cortese, premuroso e disponibile. La posizione dello studio non molto funzionale per chi ha problemi di deambulazione.
Dott. Gianfranco Muntoni
Buon giorno. La ringrazio per la recensione e soprattutto per la segnalazione riguardo la posizione dello studio. Purtroppo questa è la situazione che rispecchia lo stato attuale del disagio sanitario che anche noi Medici viviamo quotidianamente. Dobbiamo quindi arrangiarci ed adeguarci specie per quanto attiene la disponibilità dei locali per visitare i nostri pazienti che, quelli che sono al momento disponibili, risultano carenti di infrastrutture necessarie alle nostre esigenze lavorative ed a un giusto confort del paziente. Cordiali saluti
L.M.
Non solo un professionista eccellente ma anche a livello umano oltre l eccellenza , andato per un la visita sensibile mi ha tranquillizzato e seguito anche subito dopo vedendomi preoccupato!! 10/10
AA
Gentile e puntuale, spiegazioni molto dettagliate .
Risposte ai pazienti
ha risposto a 6 domande da parte di pazienti di MioDottore
sottoposto per recidiva tumore prostata a radioterapia di salvataggio chiedo di sapere se la riduzione del psa è sintomo di efficacia della radioterapia o dell'effetto della radio sulla produzione del psa.
Grazie
La radioterapia, eventualmente associata alla terapia ormonale, rappresenta attualmente una delle opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da tumore della prostata.
Una delle molteplici finalità del trattamento radioterapico è rappresentata da un intento post-operatorio di salvataggio, effettuato dopo intervento chirurgico di prostatectomia radicale solo in caso di risalita del PSA e/o di recidiva.
La riduzione del PSA dopo radioterapia di salvataggio riflette per certi versi l'efficacia del trattamento radiante, considerando che il dosaggio del PSA rappresenta lo strumento più sensibile per il controllo dell'evoluzione clinica del tumore prostatico dopo radioterapia.
Tuttavia, è anche vero che le alterazioni anatomo-patologiche indotte dalla radioterapia modificano in modo consistente i meccanismi di produzione del PSA.
Pertanto, i parametri proposti per valutare l'efficienza del trattamento radioterapico comprendono il valore di nadir del PSA, ovvero il valore più basso raggiunto dopo radioterapia, la misurazione del PSA ad un tempo prestabilito, generalmente 6 o 12 mesi, l'intervallo di tempo necessario per raggiungere il nadir ed il tempo di dimezzamento durante e dopo la radioterapia.
Anche se non esiste un valore di PSA al di sotto del quale tutti i pazienti siano da considerarsi clinicamente guariti, l'obiettivo che trova maggior consenso sembra essere quello di ottenere valori inferiori a 1 ng/mL, ovvero un valore del PSA pari a 0,5 ng/mL.
Per quanto riguarda il tempo necessario per raggiungere il nadir, si ritiene che sia necessario attendere almeno 12 mesi prima di qualunque valutazione prognostica, diagnostica o terapeutica, tenuto conto del fatto che dopo radioterapia il PSA progressivamente diminuisce raggiungendo il valore di nadir dopo un tempo medio di circa 17 mesi.
Recente l'A.S.T.R.O. (American Society for the Therapeutic Radiology and Oncology) ha stabilito come criterio per definire la recidiva biochimica il rilievo di tre incrementi consecutivi del valore del PSA al di sopra del valore di nadir.
Esami 2018
Ebv igm 0,02 U.A.
Ebv igg 4,57 U.A.
E questi quelli di adesso
Ebv igm 10 U/ml
Ebv igg 600 U/ml
Dato che ho mal di testa da parecchi mesi nella parte alta a sinistra, dolore all’orecchio sinistro, tempia sx, dietro alla testa sx, fitte all’occhio sinistro e nella parte alta destra della testa, episodio di capillari rotti senza traumi occhio sinistro poi tornato bianco, vampate di calore sporadiche ma di durata di 30 minuti... casualmente dopo l’assunzione di 3 gocce di vitamina D.. Minzione frequente, leggero calo del desiderio, linfonodi cervicali collo gonfi reattivi sottomandibolari gonfi reattivi da diversi mesi, esami sangue con tutti i valori a posto ecc. ecc. dato che 6 mesi fa ho effettuato una tac torace (volevo una turbo tac e invece...) in cui mi hanno somministrato 4,9 msv e 2 mesi prima una tac addome con mezzo di contrasto per verificare una gastrite cronica con ernia iattale, Reflusso Gastroesofageo che ha provocato una laringo faringite cronica con rottura di capillari in gola (è per questo che ho fatto la tac torace dato che sputavo sangue..) premesso tutto ciò e dato che la gastrite e la laringo faringite sono sotto controllo con alimentazione regolata e prima non avevo mai sofferto di mal di testa ne’ di sbalzi di calore... è possibile che sia un tumore all’ipofisi o all’ipotalamo? Ho effettuato 2 ecografie in cui si vedono i linfonodi gonfi reattivi del collo e nell’altra un nodulo tiroideo invariato dal 2017 come dimensioni, gli esami del sangue per tiroide non dicono nulla... ho fatto anche una RMN encefalo mesi fa, agli inizi del mal di testa che ha rilevato una iperintensita’ di segnale nella parte sottocorticale sagittale sinistra di significato del tutto aspecifico.. insomma gli esami fatti non dicono niente ma i linfonodi ingrossati ci sono e pure il dolore alla testa... Altra domanda, dato che mia mamma quando ha trovato il nodulo del tumore al seno aveva TUTTI gli esami del sangue perfetti, esistono degli esami che possa fare non invasivi (quindi preferibilmente non tac) per escludere una malattia oncologica? Grazie e scusate le lungaggini
Al dosaggio già effettuato degli EBV IgM ed IgG, assocerei un Monotest per la mononucleosi infettiva. Dal momento che il VEB (Virus di Epstein-Barr), oltre che della mononucleosi infettiva, è un virus coinvolto nella genesi di altre patologie, anche di pertinenza oncologica (linfomi), e della sclerosi multipla, effettuerei comunque un' ecocolor doppler della tiroide per inquadrare il pattern vascolare del nodulo tiroideo con eventuale agoaspirato, una biopsia dei linfonodi cervicali ed estenderei l'esame RMN anche al midollo spinale. Cordiali saluti
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