Esperienze

Buongiorno,

sono la Dr.ssa Francesca Luongo, laureata in Psicologia nel 1993. Inizio il mio percorso professionale nel campo della consulenza aziendale facendo progettazione ed erogando formazione degli adulti. Lavoro che tutt'oggi svolgo quando i progetti sono di mio interesse. Ho frequentato alcuni corsi di perfezionamento e Master in selezione del personale, mediazione dei conflitti, formazione formatori. Poi nel 2005 ca ho intrapreso la via della Psicologia in campo clinico, aprendo il mio studio dove ricevere i pazienti ed l'Associazione PYSIS di cui sono Presidente e che si occupa di prevenzione al disagio minorile. Ho frequentato vari corsi nel campo della Psicologia applicata all'individuo. Da qualche anno collaboro con l'Hospice di una Casa di Cura nel Viterbese, svolgendo la mia attività come Psicologa all'interno delle équipes domiciliari.

Ad oggi sono Psicoterapeuta Sistemico Relazionale ed esperta in Analisi Transazionale. Il metodo Sistemico Relazionale mi offre competenze da mettere in campo con i pazienti andando a lavorare sul sistema familiare, laddove questo sia di inciampo nello sviluppo della persona. Il Metodo dell'Analisi Transazionale è una terapia contrattuale, cioè è il paziente che dopo aver esposto e compreso alcuni elementi essenziali delle sue problematiche stabilisce insieme a me dove indirizzare il suo lavoro. La relazione che si instaura durante il percorso di cura sarà l'elemento essenziale per il raggiungimento del benessere del paziente.

La mia attività clinica è indirizzata a tutte quelle persone che avvertono disagio nello stare con sé stessi e/o con gli altri. Il disagio può essere relativo a difficoltà relazionali con sé stesso, con i figli, con il coniuge, con la famiglia, con gli amici, con i colleghi di lavoro.
Il disagio sperimentato dalla persona si manifesta sotto diverse forme: stanchezza, voglia di non alzarsi dal letto, agitazione, aggressività, ansia, pensieri ripetitivi, testa confusa...
Il malessere percepito rende la vita della persona faticosa e aumenta l'impressione di essere senza via d'uscita.


Terapia Individuale
La Terapia Individuale si articola in incontri settimanali nei quali attraverso il lavoro fatto insieme il paziente stabilisce gli obiettivi di salute che vuole raggiungere. Il lavoro si svolge attraverso un percorso di consapevolezza che include sia gli aspetti di pensiero che emozionali.

Terapia Familiare
La terapia familiare prevede il lavoro del paziente con la famiglia. Attraverso la riattivazione della comunicazione relazional emozionale si facilita la comprensione di ci che ostacola la vita serena del paziente all'interno del nucleo familiare e/o situazionale.

Terapia di Coppia
Spesso le coppie portano con se disagi relazionali e/o intimi. Ciò è dovuto a difficoltà di uno dei membri o al sistema coppia che non riesce a mettere in pratica il desiderio di benessere che spera ci sia.

Terapia di Gruppo
La Terapia di Gruppo necessita una spiegazione a parte in quanto non tutte le persone ne conoscono l'utilizzo e la sua efficacia curativa.
Il gruppo è uno dei metodi efficaci per andare verso il benessere del singolo. Attraverso il rispecchiamento con gli altri ci si accorge di comportamenti e pensieri che facilitano la risoluzione dei conflitti personali. L'inserimento nei gruppi, di max 7 persone,avviene solo dopo un percorso di colloqui individuali.

Per quanto riguarda i percorsi della Genitorialità, mi sento di dire che fare i genitori è un mestiere che impariamo da soli o emulando quello che ci hanno insegnato i nostri stessi genitori. Non c'è un modo perfetto di esserlo ma si possono imparare metodi che portano alla correzione delle modalità relazionali che si sono instaurate in famiglia e che possono contribuire ad alleviare il genitore se non ad accompagnare il bambino/ragazzo verso il cambiamento dei suoi comportamenti


Mediazione dei Conflitti
Attraverso l'uso del metodo ADR (Alternative Despute Resolution) il Mediatore assume un ruolo neutrale e comprendendo quali sono gli spunti emotivi del conflitto stesso tra le parti agisce in modo che i giochi relazionali che sottostanno al conflitto stesso vengano interrotti. In questo modo si riattiva la relazione comunicativa efficace a trovare un punto di accordo tra le parti.

Colloqui di supporto psico-oncologico


Vi ringrazio per avermi letto

Dr.ssa Francesca Luongo
Altro
Esperto in:
  • Psicoterapia Analitica Transazionale
  • Psicoterapia sistemico relazionale
  • Psicologia clinica
  • Psicologia del lavoro
  • Psiconcologia
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Ottima psicoterapeuta, ha fornito indicazioni di rilievo, puntuale e molto cortese. La consiglio a chi ne ha bisogno.

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie

A
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La mia esperienza personale e'stata collaborativa, ho trovato una Dottoressa che sa ascoltare ma soprattutto che mi ha fatto parlare, a volte anche facendomi lei dare del tempo per ascoltarmi, e li ho trovato ancora piu' consapevolezza di me stessa e di cosa chiedessi alla Dottoressa la risposta era gia'nelle mie parole poi la Dottoressa con la sua professionalità, esperienza, mi ha saputo guidare fino a che mi sono sentita pronta ad esprimere il mio pensiero ,e per me l'obbiettivo era quello ed e'stato quello .

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie

C
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Presso: Studio di Psicoterapia - Prati - Roma

Contenta sarebbe molto riduttivo, devo fare i complimenti più sentiti alla Dr.ssa Luongo per come ha saputo gestire tutte le fasi della visita, dalla valutazione del mio stato alle spiegazioni per l'impostazione delle possibili terapie sino alla condivisione del percorso terapeutico finale con cui procedere. Le sue indicazioni sono state chiare ed al tempo stesso pragmatiche. Estrema precisione per gli appuntamenti sinonimo di buona organizzazione nella gestione delle visite, semplicemente grazie alla Dr.ssa Francesca.

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie Claudia

M
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Psicologa Francesca Luongo
Professionista seria e attenta, in un periodo di difficoltà mi ha aiutato a superare le problematiche facendomi capire come affrontarle, dandomi maggiore consapevolezza dei miei limiti con serenità.
La consiglio vivamente

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie Michela

G
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Presso: Studio di Psicoterapia - Prati - Roma

Ho conosciuto la dottoressa Luongo in un periodo estremamente delicato della mia vita e grazie al suo supporto sono riuscito a riprendere in mano la mia vita. La dottoressa Luongo svolge il suo lavoro con un'ottima empatia e riesce attraverso il suo carattere solare e dolce a metterti a tuo agio e a raggiungere gli obiettivi prefissati durante la seduta conoscitiva.

Puntualità
Attenzione
Struttura e attrezzature

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie Giorgio

D
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Presso: Studio di Psicoterapia - Prati - Roma

Ho contattato la D.ssa Luongo in un periodo molto complicato della mia vita. Grazie alla sua preparazione, professionalità e competenza, oltre alla capacità di saper mettere a proprio agio chi ha davanti a lei, ha trovato il modo di sciogliere i nodi più difficili che mi ero creato e a darmi la possibilità di guardare la vita con livelli di serenità e coraggio mai provati prima!

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie Daniele

N
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Presso: Studio di Psicoterapia - Prati - Roma

Un guida saggia in un momento molto difficile della mia vita che mi ha indicato il cammino che ancora oggi seguo.

Dott.ssa Francesca Luongo

Grazie Noemi

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Risposte ai pazienti

ha risposto a 19 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno a tutti,
ho 28 anni e da due e mezzo sono in terapia per disturbi di ansia. Piano piano sto imparando a gestirla, e mi sento notevolmente migliorata.
Vi scrivo perché, da due mesi a questa parte, la mia famiglia (la mia colonna portante) sta tremando. Vivo purtroppo ancora con i miei genitori, insieme a mia sorella, neomaggiorenne, e mio fratello poco più grande di me. Abbiamo passato anni difficili, prima la depressione di mia sorella (vittima di bullismo) e dopo la mia crisi di ansia acuta, cose che abbiamo sempre superato insieme.
Mio padre è una persona solare, è sempre calmo, ma le poche volte che perde la pazienza, sbotta. Mia madre è sempre stata una persona molto insicura, ansiosa e ansiogena, abbiamo sempre cercato di farglielo notare ma "siamo sempre stati cattivi".
Nell'ultimo anno sembrava che fossimo tornati finalmente ad essere una famiglia serena, complice il miglioramento sia mio che di mia sorella. Due mesi fa, invece, mia madre è come se fosse andata in black-out: una sera di luglio, mentre era ad una cena di Associazione con mio padre e mia sorella, ha visto mio padre salutare un'altra donna e da lì il finimondo: ha iniziato a costruirsi un castello di paranoie, secondo cui mio padre la tradiva, lo tempestava di domande, lo controllava, vedeva il marcio ovunque. Mio padre, dal canto suo, inizialmente rispondeva alle domande di mia madre con pazienza, ma dopo un mese di fiato sul collo in un modo estremo, è scoppiato. Io e i miei fratelli venivamo svegliati dai loro litigi, in piena notte. Faccio degli esempi: mia madre cerca su Google i sintomi del tradimento e sveglia mio padre per dirgli "vedi? Te mi tradisci, lo scrivono anche qui", quando sa benissimo che non deve cercare online; oppure, controlla spesso il telefono di mio padre; se mio padre torna cinque minuti più tardi dal lavoro, "era dall'amante". E così via, ogni giorno, tutto il giorno.
Mio padre è esasperato, lui non ha nessuna amante. Lui ha ribadito di amare mia madre, ma lei sembra quasi che voglia vedere solo il marcio (che vede solo lei, oltretutto).
Io, da figlia ormai adulta, ho provato a parlare con entrambi, ma mi è tornata fuori una grandissima ansia. Vedo la mia colonna portante vacillare, mi trema la terra sotto ai piedi. Certo, sto affrontando le cose con la mia terapista, alla quale vorrei chiedere di tornare a vederci ogni settimana anziché due volte al mese, però vivo davvero nel terrore che la mia famiglia possa sfasciarsi. Cerco di stare nel qui ed ora, ma sembra che io non sia capace di stare tranquilla.
Per mesi (prima ancora che accadesse tutto questo) abbiamo invitato mia madre a rivolgersi ad un professionista (considerando che in casa ci sono anche casi di bipolarismo, le abbiamo chiesto di approfondire anche questo aspetto), ma solo settimana scorsa si è decisa a farlo; non sono sicura che lo faccia con consapevolezza e che sia sincera. Mia madre ha raccontato a mio padre che la sua psicologa l'ha invitata a continuare a controllare il telefono di mio padre: a me sembra una assurdità, sembra un modo di mia madre per raggirare mio padre e soddisfare il suo bisogno di controllare. Mio padre (che, comunque, ha i suoi problemi di salute) non ne può più: cerca di essere paziente, ma è esausto. E anche noi, come figli, non ne possiamo più di vedere nostra madre con il muso lungo e sempre arrabbiata, che recrimina cose che vede solamente lei.
I miei, insieme, hanno valutato la possibilità di intraprendere una terapia di coppia ma mia madre ha chiesto di poter iniziare lei in autonomia perché, così sembra, ogni tanto in momenti di lucidità pare riconoscere di esagerare.
Io non so esattamente perché vi scrivo, so che online non potete fare più di tanto. Che ne pensate? Forse, in cuor mio, spero di sentirmi dire che si sistemerà tutto, anche se so benissimo che, anche se fosse, ci vorrà tanto tempo, tanto lavoro e tanta pazienza. Io sento che sto per scoppiare, di nuovo, perché credo che l'unica soluzione a questo caos sia la loro separazione.

Buonasera, grazie per aver condiviso la sua storia personale e familiare. La invito a continuare il suo percorso di psicoterapia per poter gestire in modo sempre meno doloroso la sua situazione di ansia e di gestione delle relazioni familiari. Per quanto riguarda i suoi genitori, se tra loro c'è il desiderio di rimanere insieme, potrebbero intraprendere una terapia di coppia dove comprendere cosa non funziona nella coppia. Spero che riusciate a riequilibrare la situazione. La ringrazio. Dr.ssa Francesca Luongo

Dott.ssa Francesca Luongo

Buongiorno a tutti, scusate il disturbo.
Sono un ragazzo da poco maggiorenne e da un anno vivo pensando di poter essere effettivamente omosessuale. Sono un ragazzo emotivo ma in contesti aperti estremamente freddo. Sin dalla tenera età ho avuto diverse infatuazioni per sole ragazze, con cui andavo d’accordo. Con i maschi il rapporto era abbastanza complesso: con la maggior parte non andavo d’accordo per motivi caratteriali, solo con pochi riuscivo ad aprirmi. Tutto è cominciato esattamente un anno fa quando ho cominciato a provare tantissima ammirazione e affetto, come fosse un fratello, per un compagno di classe con cui durante l’anno scolastico avevo avuto un rapporto conflittuale. Il periodo in cui il tutto si era sviluppato era alquanto negativo: un periodo di forte stress per motivi familiari. Più passava il tempo, più io mi sentivo male psicologicamente e anche fisicamente: nervosismo, attacchi d’ansia improvvisi, insonnia lieve, mal di testa, frequente bisogno di urinare. Ad un certo punto mi chiesi se l’affetto che provavo per lui fosse amore effettivo, che mediante le terapie ho scoperto essere dipendenza affettiva, e da questo “se” è scaturito un ulteriore “se”: il dubbio di essere omosessuale. Da allora ho provato un drastico calo dell’umore culminato con la depressione, calo della libido con arrivo all’impotenza, esasperazione e continui attacchi di ansia e di panico. Inoltre una parte di me sosteneva che non fossi più un uomo. Ogni volta che vedevo un maschio, fosse giovane o vecchio, avevo “visioni” in cui avevo un rapporto sessuale con loro. Durante l’anno scolastico, ho avuto diversi crolli emotivi ma anche dei miglioramenti. Nel corso di tutto l’anno scolastico ho effettuato quotidianamente compulsioni con fotografie di uomini e donne al fine di vedere quali mi eccitassero e ho avuto erezioni con quelle femminili. Quando vedevo le immagini maschili, molte delle volte avevo l’istinto di scappare pur di non vederle. Durante l’anno ho avuto un’infatuazione per una mia compagna di classe per qualche mese, a cui non ho mai detto nulla peri il timore del rifiuto. Attualmente è passato un anno e non riesco ancora a capire se mi eccitano e piacciono gli uomini o le donne o entrambi. Nel corso di quest’anno sono andato due volte in terapia: la prima l’ho chiusa perché non vedevo miglioramenti, la seconda è tutto sommato buona però ho continui crolli, causati soprattutto o da sogni omosessuali notturni oppure momenti di difficoltà generale. In questi giorni ho dubbi che durano tutto il giorno in cui che io penso di essere attratto dagli uomini o addirittura che io stesso non voglia ammettere il mio vero orientamento sessuale. Per caso quello che da un anno vivo potrebbe essere un doc (bisex-omo) oppure un orientamento effettivo bisex-omo (per quanto riguarda l’aspetto bisessuale, esso si è aggiunto verso la fine di quest’anno scolastico).
Grazie a tutti per la disponibilità.
P.S: non sono omofobo. Ho visto quasi tutti i generi di pornografia. Tuttavia, se nel periodo delle medie vedere le categorie non etero non mi preoccupava (mai posto il dubbio di esserlo), le volte che le vedo adesso (come se mi sentissi obbligato a farlo), mi eccito comunque ma, terminato il tutto, provo un forte senso di colpa unito a disperazione. Alle persone cui mi sono confidato mi hanno detto che si trattano di ossessioni, non di omosessualità effettiva.

Buongiorno, grazie di aver condiviso con noi li suoi turbamenti e le sue difficoltà. Comprendere ed accettar il proprio orientamento sessuale può essere un percorso di crescita doloroso. Ho letto che sta facendo Psicoterapia e la invito a non mollare, ci sono dei momenti durante la terapia in cui a volte si fa difficoltà ad andar avanti. Si confronti col suo psicoterapeuta ogni qual volta ha desiderio di lasciare il percorso. Diciamo che far diagnosi con uno scritto è alquanto improprio, penso che le sue difficoltà a comprendere ed accettare il suo orientamento sessuale che sia etero, omo o bisex vada letto in un'ottica più ampia, che oltre che coinvolgere le sue credenze/convinzioni/giudizi va anche ad esplorare il contesto socio familiare in cui vive. Qualsiasi decisione prenderà per lei sarà quella giusta che la farà sentire più leggero. La ringrazio Dr.ssa Francesca Luongo

Dott.ssa Francesca Luongo
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