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si tratta di un primo momento di conoscenza, che può strutturarsi in 3/4 incontri, utili per poter in seguito iniziare un percorso psicologico.

I professionisti sanitari ed i centri medici sono responsabili dei prezzi mostrati e delle informazioni correlate. MioDottore non determina né influisce sui prezzi che vengono mostrati.

Esperienze

Buongiorno, sono la dottoressa Elena La Torre.
Negli ultimi anni ho lavorato come dipendente presso una comunità a doppia diagnosi, che si occupa di donne maggiorenni con una tossicodipendenza pregressa e vittime di abusi.
La violenza di genere è un tema a cui sono molto sensibile e che mi ha impegnato molto negli anni.
Oltre al mio interesse nell'offrire un supporto a soggetti che si trovano all'interno di una dinamica affettiva patologica, ritengo fondamentale poter offrire un supporto a chi presenta un disagio emotivo derivante da problemi relazionali non necessariamente violenti: prime relazioni sentimentali, un momento di crisi per cui al soggetto risulta necessario il sostegno e la comprensione di un terzo.
Il mio percorso di studi e lavorativo mi ha permesso di stare a stretto contatto con differenti patologie, elencate di seguito, che possono presentarsi con diversi livelli di gravità; a prescindere da questo però ritengo che sia importante, anche in situazioni non estreme, poter dare un sostegno e aiutare il paziente a comprendere, attraverso il raggiungimento di una maggiore consapevolezza di Sè, i motivi dei sintomi presentati.
Altro

Punteggio generale

Tutte le recensioni contano e non possono essere rimosse o modificate dai dottori a proprio piacimento. Scopri come funziona il processo di moderazione delle recensioni.
A
Presso: Consulenza Online consulenza online

La mia esperienza con la Dott.sa Elena La Torre è stata molto positiva. E' attenta e precisa nelle spiegazioni.
Sa creare una profonda empatia e mette a proprio agio, cosa che è sicuramente a vantaggio della terapia

Dott.ssa Elena La Torre

L'empatia è il mezzo principale per la cura. sono contenta che l'inizio del percorso sia stato per lei positivo.

F
Presso: Studio di Psicologia colloquio psicologico individuale

Grazie alla Dottoressa ho compreso alcune parti di me. Il suo ascolto, la sua disponibilità e professionalità mi hanno permesso di concedermi uno spazio vitale. E per questo la ringrazio.

A
Presso: Studio di Psicologia primo colloquio psicologico

Atteggiamento comprensivo, un ambiente accogliente e una gentilezza impeccabile. Esperienza sicuramente positiva.

Dott.ssa Elena La Torre

La ringrazio per la recensione lasciata. Molto felice di averle trasmesso comprensione e ascolto, è ciò che reputo importante in un percorso di cura.


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Risposte ai pazienti

ha risposto a 11 domande da parte di pazienti di MioDottore

Buongiorno,
ho 32 anni e per 5 mesi ho frequentato una ragazza di 26 la quale sta vivendo - da quando aveva 14 anni circa - in una condizione di accudimento invertito: madre che abbandona la famiglia e padre che l’ha relegata in un rapporto morboso al ruolo di moglie surrogata.
Lo stesso schema si è ripetuto più di recente (circa 2 anni fa) alla morte della nonna, per cui si ritrova oggi e dover badare anche al nonno non più completamente autosufficiente.
Questa ragazza soffre inoltre di afefobia in quanto - per sua dichiarazione - da bambina veniva sempre respinta dai genitori ogni volta che cercava abbracci e coccole.
Tutto questo ha portato a sviluppare in lei ansia, eccessiva rigidezza di ragionamento (o così o così), profondi sensi di colpa e malessere al solo pensiero ipotetico di abbandonare il tetto famigliare (anche solo andando a vivere a pochi chilometri dal padre) e altre fobie legate a ordine, igiene e socialità.
La relazione si è bruscamente interrotta per l’impossibilità di riuscire a trovare qualunque compromesso con questa ragazza, ma non è questo il punto.
Sebbene mi renda conto di quanto sia difficile esprimere un parere sulla base di queste pochissime informazioni, tengo molto a questa persona e vorrei porvi alcune domande per comprendere meglio il suo punto di vista e se possibile aiutarla.
In linea del tutto teorica e sulla base della letteratura nota ad oggi:
1) chi soffre di afefobia, prova maggiore disagio nel momento in cui riceve gesti intimi oppure per il fatto di non riuscire a riceverli come vorrebbe?
2) come si comporterà questa persona con un eventuale figlio: si concederà almeno con lui gesti di intimità oppure risulterà anaffettiva e distaccata?
3) nel caso di accudimento invertito, il partner e l’eventuale nucleo famigliare che questa persona si creerà, saranno sempre relegati ad un ruolo marginale rispetto al genitore accudito?
4) poiché questa persona risulta conscia di tale situazione e considerata l’età di 26 anni, è ancora possibile intraprendere un percorso con uno specialista?
Grazie fin da ora per la pazienza e disponibilità ad analizzare il caso.
Saluti

Buongiorno,
attraverso quanto scritto è evidente la sofferenza che la situazione vissuta le ha comportato, soprattutto considerato l'affetto nei confronti di questa ragazza.
Credo però che sia la ragazza a dover strutturare una sua volontà nell'intraprendere un percorso psicoterapico, la motivazione nel 'curare' alcune parti di sé credo sia fondamentale. Credo inoltre che anche per lei sia importante ritagliarsi uno spazio, in cui poter esprimere il disagio provato in questo momento delicato relazionale con la ragazza in questione, che potrebbe portare confusione e sofferenza.
Un cordiale saluto

Dott.ssa Elena La Torre

Salve, ho un problema legato alla mia relazione sentimentale con un ragazzo,
ci siamo conosciuti quest'estate, ma effettivamente ci frequentiamo da 5 mesi, all'inizio della nostra frequentazione andava tutto bene, la nostra è una relazione a distanza ma almeno un paio di volte al mese ci siamo promessi di vederci per più giorni consecutivi...
La cosa che mi dispiace quando siamo insieme è che lui spesso usa il cellulare e si isola, anche quando ci sono i suoi amici ad esempio si isola e guarda video su youtube mentre noi invece parliamo nella vita reale, ho provato a parlargliene ma lui non si rende conto della situazione, dice solo che sta poco tempo al cellulare ma effettivamente non è così. considerando questo fattore, spesso quando sono con lui mi annoio perchè è come se fossi da sola visto che sta al cellulare inoltre spesso mi sento sprecata e sento di sprecare tempo perchè potrei impiegare quel tempo per fare qualcosa di più produttivo. Non so cosa fare infatti mi sono ripromessa nelle prossime uscite di portarmi un libro da leggere...dovremmo passare una settimana insieme a pasqua perchè abbiamo già organizzato il viaggio però non ho molta voglia e l'idea di passare le vacanze con lui un po' mi rattrista, mi rattrista anche il fatto di non avere più l'entusiasmo che avevo all'inizio però purtroppo non posso farci nulla, è anche merito suo se non sono soddisfatta..., credo il mio errore sia stato quello di avere delle aspettative nei confronti di questo ragazzo, aspettative che puntualmente ha deluso, adesso non ho più nessuna aspettativa e mi sento più in pace.. ma la cosa che più mi preoccupa di lui è che ha degli atteggiamenti violenti, più volte mi ha spinta e lo scorso weekend mi ha stretto il viso con le mani, non mi ha mai fatto male fisicamente, però ci sono rimasta molto male, e anche se voglio perdonarlo, faccio finta di non pensarci per qualche giorno ma poi ci ripenso e mi assale un senso di tristezza.
I suoi scatti di rabbia a mio avviso sono ingiustificati, una volta stavamo dormendo e io a volte quando dormo mi muovo o mi giro dall'altra parte, lui mi ha spinta dicendomi che non riusciva a dormire, io stavo dormendo e ho fatto questo movimento involontariamente ma nel momento in cui mi ha spinta e mi ha sgridata mi sono svegliata. Dopo però l'ultimo episodio in cui mi ha stretto il viso ho un po' di paura a trovarmi da sola con lui e non so come comportarmi... ne abbiamo anche parlato e lui riconosciuto di avere avuto atteggiamenti violenti anche nei confronti della sua ex, mi ha promesso però che non lo farà più e che non succederà più e io gli credo, però non riesco a smettere di pensare a quel gesto, vorrei un aiuto per poter riuscire a perdonare questo gesto e andare avanti, è da una settimana che ci provo ma il ricordo riaffiora sempre, cosa dovrei fare?

Buongiorno,
leggendo la sua domanda mi sembrano chiari ed evidente i sentimenti e le sensazioni che prova in questo momento e mi sembra che lei poco a poco si stia avvicinando alla consapevolezza di ciò che questa persona la porta a vivere. Credo in tal caso che si tratti di una difficoltà nella separazione, che da tanti viene vissuta, seppur ci si conosca da poco tempo. Si crea un legame che ci tieni uniti a qualcuno, nonostante gli elementi emersi ci consiglino di allontanarci. Le consiglierei innanzitutto di prendersi il suo tempo, con calma, per arrivare a una decisione sicura, certa, in cui è consapevole che rimanere con lui o allontanarsi è stata la cosa giusta. Inoltre credo sia importante iniziare un percorso di sostegno psicologico, che le permetta di crearsi uno spazio dove analizzare questi vissuti e gli aspetti che l'hanno condotta a determinate scelte.
Un cordiale saluto

Dott.ssa Elena La Torre
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