Sono una persona molto ansiosa e già in passato ho affrontato episo compulsivi come lavarmi spesso l
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Sono una persona molto ansiosa e già in passato ho affrontato episo compulsivi come lavarmi spesso le mani o “ disinfettarmi “ quando tornavo da un posto che ritenevo sporco. Ad oggi le mie ossessioni stanno riguardando la relazione con il mio partner circa il se nutro o meno amore/ cosa è l’amore ecc ecc a tal puto che a marzo ho avuto un episodio classificato come attacco di panico. Ovviamente l’ansia non lascia spazio ai sentimenti ponendomi nel limbo di non trovare risposta a questo miei dubbi.Avevo superato questo problema con l’aiuto di una psicoterapeuta vivendo un periodo successivo di immensa felicità ma poi dopo 6 mesi questi mostro è tornato . Cercando di razionalizzare la mia situazione mi stavo chiedendo se I pensieri ossessivi fossero la fonte scatenante l’ansia o è l’ansia che si manifesta attraverso i pensieri ossessivi ?
Buonasera, a prescidere se sia nato prima l'uovo o la gallina credo che possa trovare beneficio da un tarttamento di terapia strategica.
In genere il Doc si può anche manifestare attraverso l'ansia e si esplicita attravero vari tipi di compulsione.
Quello che posso proporle rispetto alle sue relazioni di affetto posso rimanere a disposizione per ulteriori chiarimenti.
In genere il Doc si può anche manifestare attraverso l'ansia e si esplicita attravero vari tipi di compulsione.
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Buona giorno, temo di non poterle rispondere circa cosa ha causato cosa perchè non conoscendola non posso fare delle ipotesi diagnostiche. Credo però che lei possa darsi la possibilità di ricontattare la sua terapeuta per poter riprendere le fila del discorso e andare a risolvere anche questo passaggio. Spesso si ritorna in terapia proprio per "manutenere" o riacchiappare risultati già ottenuti ed approfondirli o rielaborarli meglio. Rimango a sua disposizione.
Cordialità
Dott.ssa Melania Fanello
Cordialità
Dott.ssa Melania Fanello
Buon pomeriggio. Partendo dal presupposto che ogni situazione merita un'attenzione dedicata, le ruminazioni, o pensieri ossessivi, sono dei tentativi di fronteggiare o prevenire un pericolo percepito. Sono quindi inizialmente conseguenti all'ansia e il loro scopo sarebbe di aiutarci a sapere se il pericolo che percepiamo è reale o no e quindi a decidere se reagire o se rilassarci.
Le persone ansiose però hanno una sensibilità acuta ai possibili pericoli e l'allarme tende infatti a "suonare" anche quando non c'è una vera e propria minaccia, un pò come un rilevatore di fumo che suona sia per un incendio che per il vapore di una teiera.
La presenza stessa dell'ansia, inoltre, è spesso letta come conferma del pericolo (“sento l'ansia quindi deve esserci un pericolo”) e innesca un circolo vizioso in cui i pensieri non funzionano allo scopo di riportare la calma ma, anzi, intralciano la possibilità di fidarsi dei segnali, sia interni che relazionali, di scampato pericolo.
Quello che mi sento di consigliarle è di riprendere la psicoterapia per consolidare i buoni risultati ottenuti.
Le persone ansiose però hanno una sensibilità acuta ai possibili pericoli e l'allarme tende infatti a "suonare" anche quando non c'è una vera e propria minaccia, un pò come un rilevatore di fumo che suona sia per un incendio che per il vapore di una teiera.
La presenza stessa dell'ansia, inoltre, è spesso letta come conferma del pericolo (“sento l'ansia quindi deve esserci un pericolo”) e innesca un circolo vizioso in cui i pensieri non funzionano allo scopo di riportare la calma ma, anzi, intralciano la possibilità di fidarsi dei segnali, sia interni che relazionali, di scampato pericolo.
Quello che mi sento di consigliarle è di riprendere la psicoterapia per consolidare i buoni risultati ottenuti.
Buon pomeriggio,
L'interrogativo che lei pone è di difficile risoluzione visti anche i pochi elementi a disposizione per avere un'idea più chiara sulla sua persona.
Tuttavia, mi sento di dirle, che ogni persona affronta e cerca di gestire la sofferenza in un modo peculiare e del tutto personale: nel suo caso appare chiaro essere una modalità ansiosa (la rimuginazione, il dubbio ecc.) che in momento particolarmente "carichi" trova espressione nell'attacco di panico.
L'ansia infatti, spesso ha una funzione di mantenimento del controllo sulle cose; l'attacco di panico invece, cos'altro è se non la percezione di un'improvvisa perdita di controllo sulla propria vita?
Mi verrebbe da consigliarle la ripresa di contatti con la sua psicoterapeuta, per indagare insieme le possibili paure che sottendono non solo la relazione con il suo partner ma anche la sua vita.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Giuli
L'interrogativo che lei pone è di difficile risoluzione visti anche i pochi elementi a disposizione per avere un'idea più chiara sulla sua persona.
Tuttavia, mi sento di dirle, che ogni persona affronta e cerca di gestire la sofferenza in un modo peculiare e del tutto personale: nel suo caso appare chiaro essere una modalità ansiosa (la rimuginazione, il dubbio ecc.) che in momento particolarmente "carichi" trova espressione nell'attacco di panico.
L'ansia infatti, spesso ha una funzione di mantenimento del controllo sulle cose; l'attacco di panico invece, cos'altro è se non la percezione di un'improvvisa perdita di controllo sulla propria vita?
Mi verrebbe da consigliarle la ripresa di contatti con la sua psicoterapeuta, per indagare insieme le possibili paure che sottendono non solo la relazione con il suo partner ma anche la sua vita.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Buongiorno. Al di là della domanda esplicita, cosa origini da cosa, è importante capire anche cosa mantiene cosa! Se ha avuto un beneficio dalla terapia può riprenderla proprio in virtu' della sua consapevolezza
Salve. La sua domanda meriterebbe una risposta molto più esaustiva. Di certo le sue problematiche ossessive e ansiose hanno trovato sollievo nella terapia. Come molti colleghi hanno già suggerito forse potrebbe riprendere la terapia e farsi accompagnare di nuovo per un tratto. Le fasi repressive sono fisiologiche nella vita di una persona. Le auguro il meglio .Cordiali Saluti.
Gentile Signora, non si lasci fermare da questo dilemma, cerchi di capire, magari ricontattando la sua psicoterapeuta, cosa abbia contribuito alla ricomparsa del sintomo.
Resto disponibile per eventuali approfondimenti o riflessioni.
Cordialmente
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Salve, mi stavo chiedendo cosa è accaduto nella sua vita di nuovo dopo 6 mesi, che ha fatto riemergere "il mostro". Forse l'ansia è dovuta a qualcosa di più nascosto, ma emerge attraverso i dubbi sul significato delle parole.
Riprendere i colloqui la potrà aiutare a capire e gestire la sua ansia in maniera diversa dalla soluzione da lei trovata e che, sembra, generare altra ansia.
Un saluto
Riprendere i colloqui la potrà aiutare a capire e gestire la sua ansia in maniera diversa dalla soluzione da lei trovata e che, sembra, generare altra ansia.
Un saluto
Salve, sarebbe stato utile che lei ci avesse spiegato che cosa è successo la seconda volta, quando si è nuovamente riaffacciata l'ossessione. Come lei ci scrive, nel primo episodio lei è stata aiutata da una psicoterapeuta ed aveva superato il problema ed il tutto le aveva dato tanto benessere. Perchè non ritornare dalla stessa psicoterapeuta e riprendere il lavoro che aveva interrotto forse anche troppo presto, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli.
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Buongiorno signora, concordo con i colleghi: stabilire chi causa cosa, senza avere elementi di conoscenza ulteriori, non è facile.
Mi è sembrato, però, di percepire che per lei questa domanda fosse importante e immagino, pertanto, che questa risposta non le sia sufficiente e soprattutto non la tranquillizzi.
Ciò di cui posso darle certezza è che le ossessioni sono pensieri "ruminanti", cioè che tendono a ripetersi ciclicamente senza spesso avere capo nè coda e che nascondono una grande emotività repressa: le emozioni sono talmente intense da non poter essere percepite per come sono e si aggrovigliano, facendo percepire l'ansia, che non potendo essere tollerata, si trasforma in pensieri ossessivi o compulsioni.
Riprendere la terapia potrebbe essere un buon modo per aiutarsi.
Buona vita.
Dott.ssa Patrizia Provasi
Mi è sembrato, però, di percepire che per lei questa domanda fosse importante e immagino, pertanto, che questa risposta non le sia sufficiente e soprattutto non la tranquillizzi.
Ciò di cui posso darle certezza è che le ossessioni sono pensieri "ruminanti", cioè che tendono a ripetersi ciclicamente senza spesso avere capo nè coda e che nascondono una grande emotività repressa: le emozioni sono talmente intense da non poter essere percepite per come sono e si aggrovigliano, facendo percepire l'ansia, che non potendo essere tollerata, si trasforma in pensieri ossessivi o compulsioni.
Riprendere la terapia potrebbe essere un buon modo per aiutarsi.
Buona vita.
Dott.ssa Patrizia Provasi
Salve, i pensieri ossessivi sono una modalità di gestione dell'ansia. Vissuti psicologici-emotivi per lei non tollerabili creano lo stato di ansia (paura verso l'interno, paura psicologica). I pensieri ossessivi sono un modo per gestire l'ansia, di conseguenza non assecondare i pensieri ossessivi o le compulsioni creano un intollerabile vissuto di agitazione che può sfociare anche in panico. Per gestire in maniera meno autosabotante i suoi stati emotivi e soprattutto per vivere una coerenza emotiva nella sua vita diventa importante potersi immergere in quegli stati emotivi che la spaventano, abbandonando i bastoni che mentre le danno una pseudosicurezza allo stesso tempo le imediscono una pienezza di vita. Sono procedimenti delicati che sarebbe bene affrontare guidato da uno specialista.
Gentile utente,
I sintomi ossessivo-compulsivi sono un meccanismo, disfunzionale, che la mente attua nel tentativo di esercitare un controllo sulla realtà che viene percepita come pericolosa e vissuta come fonte di ansia.
Visto che, attualmente, le sue ansie sembrano elicitate in particolar modo dalla relazione con il Suo partner, Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, in modo da trattare i suoi disturbi d’ansia e, parallelamente, approfondire le difficoltà nelle Sue relazioni.
Saluti,
GF
I sintomi ossessivo-compulsivi sono un meccanismo, disfunzionale, che la mente attua nel tentativo di esercitare un controllo sulla realtà che viene percepita come pericolosa e vissuta come fonte di ansia.
Visto che, attualmente, le sue ansie sembrano elicitate in particolar modo dalla relazione con il Suo partner, Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, in modo da trattare i suoi disturbi d’ansia e, parallelamente, approfondire le difficoltà nelle Sue relazioni.
Saluti,
GF
Buonasera,
potremmo dire che l'ansia e le paure generano i pensieri ossessivi mentre i comportamenti compulsivi dovrebbero servire a placare questi pensieri e quindi lo stato ansioso. Purtroppo pero' questo non accade e si crea un circolo vizioso.
Le consiglio di lavorarci in psicoterapia per conoscere meglio "il mostro" , capirne l'origine, le dinamiche e così poterlo combattere definitivamente.
potremmo dire che l'ansia e le paure generano i pensieri ossessivi mentre i comportamenti compulsivi dovrebbero servire a placare questi pensieri e quindi lo stato ansioso. Purtroppo pero' questo non accade e si crea un circolo vizioso.
Le consiglio di lavorarci in psicoterapia per conoscere meglio "il mostro" , capirne l'origine, le dinamiche e così poterlo combattere definitivamente.
Si può dire che la paura genera il pensiero e questo a sua volta genera il comportamento compulsivo.
Nel suo caso, evidentemente la dinamica compulsiva si è spostata dal lavarsi le mani al pensiero 'e se non amo/sono amato' magari generato da un momento di stress. Ne parli di nuovo in psicoterapia, magari c'è l'emozione di fondo, il pensiero di fondo che non è emerso precedentemente, su cui ora può lavorare.
Nel suo caso, evidentemente la dinamica compulsiva si è spostata dal lavarsi le mani al pensiero 'e se non amo/sono amato' magari generato da un momento di stress. Ne parli di nuovo in psicoterapia, magari c'è l'emozione di fondo, il pensiero di fondo che non è emerso precedentemente, su cui ora può lavorare.
Buonasera a lei. Decido di rispondere alla sua domanda, soprattutto focalizzandomi sul punto "dopo 6 mesi questi mostro è tornato". Sarei curiosa di sapere perché ha interrotto la psicoterapia e se ha fatto un periodo di ristrutturazione cognitiva, che le avrebbe consentito di accettare la sua modalità di pensiero e di trovare una strategia per combattere il "mostro". Sulle motivazioni della comparsa dell'ansia hanno già risposto ampiamente e adeguatamente i colleghi. La ringrazio per averci dato la possibilità di leggere la sua esperienza, un abbraccio, VDM
Buonasera, provi a rivolgersi di nuovo allo psicoterapeuta che tanto l'ha aiutata.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Salve. E' un cane che si morde la coda. L'ansia (per qualsiasi motivo) fa emergere pensieri automatici e ossessivi che si cerca di gestire con comportamenti appunto chiamati compulsivi. La lettura di tali comportamenti e la stanchezza nel farli fa salire ancora più l'ansia. Così in un cerchio che non si chiude mai.
Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta possibilmente con orientamento cognitivo-comportamentale.
Resto a sua disposizione.
La saluto.
Salvatore De Costanzo
Le consiglio di contattare uno psicoterapeuta possibilmente con orientamento cognitivo-comportamentale.
Resto a sua disposizione.
La saluto.
Salvatore De Costanzo
Buongiorno, la sua domanda è molto interessante. Nonostante non sia possibile generalizzare la teoria, senza valutare le variabili individuali, a una specifica situazione, le posso dire che i pensieri ossessivi tendono a ridurre livelli di ansia eccessiva. Tuttavia, questi tipi di pensieri, seppur in un primo momento risultano riuscire nel proprio scopo, innescano un circolo vizioso generando ulteriore sofferenza emotiva. La invito a riflettere sulla possibilità di iniziare un percorso psicologico integrato, il quale mirerebbe sia a interrompere il circolo vizioso innescato sia a elaborare le dinamiche che hanno dato origine ai pensieri ossessivi, migliorando, così, la qualità di vita ed evitando ricadute. Un saluto. Dott.ssa Alessandra D'Antonio
Salve, credo che le due cose siano fortemente collegate tra loro.
Le consiglio di rivolgersi di nuovo allo psicoterapeuta, le cose in questo modo miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Le consiglio di rivolgersi di nuovo allo psicoterapeuta, le cose in questo modo miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve,
mi sento di suggerirle di riprendere i contatti con la terapeuta che l'ha seguita e con la quale ha avuto benefici, probabilmente riprendere i temi trattati la potrà aiutare a ritrovare il benessere. Tuttavia, come sappiamo, i sintomi sono segnali che il nostro organismo produce per metterci in allarme su qualcosa che non va.
Comprendere cosa è cambiato e come sta influenzando la vita in questo momento potrebbe essere un buon inizio di un percorso terapeutico
mi sento di suggerirle di riprendere i contatti con la terapeuta che l'ha seguita e con la quale ha avuto benefici, probabilmente riprendere i temi trattati la potrà aiutare a ritrovare il benessere. Tuttavia, come sappiamo, i sintomi sono segnali che il nostro organismo produce per metterci in allarme su qualcosa che non va.
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Salve, le consiglio di ritornare in contatto con la professionista a cui si era già affidata e valutare di riprendere la terapia. Una volta chiariti i suoi dubbi, vedrà che riuscirà a trovare le risposte che cerca a proposito della sua relazione.
MMM
MMM
Buonasera,
Lei ha individuato bene il problema. E' tutta una questione di ansia che si ripercuote sull'organismo creandole rituali e pensieri ossessivi. Sarebbe buono se le lei cominciasse una terapia per rivedere le cause della sua ansia e trovare finalmente pace e sollievo. Mi scriva o mi contatti se vuole. Cordiali Saluti.
Lei ha individuato bene il problema. E' tutta una questione di ansia che si ripercuote sull'organismo creandole rituali e pensieri ossessivi. Sarebbe buono se le lei cominciasse una terapia per rivedere le cause della sua ansia e trovare finalmente pace e sollievo. Mi scriva o mi contatti se vuole. Cordiali Saluti.
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Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, nel caso del disturbo ossessivo compulsivo, è la necessità della persona di ridurre la propria ansia che la spinge a mettere in atto le compulsioni (azioni ripetitive). La saluto rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Gentile utente, non è possibile rispondere con certezza alla sua domanda, ci sono molte informazioni che bisogna raccogliere, consideri che il DOC si può manifestare attraverso una sintomatologia ansiosa con compulsioni e ossessioni. Comunque l'aspetto più importante nel DOC è intraprendere un percorso, sempre che di DOC si tratti, questa è una valutazione che deve fare il clinico.
Un caro saluto
Dr Mauro Vargiu
Un caro saluto
Dr Mauro Vargiu
Buongiorno, non conoscendola non le so dire se è l'ansia che genera i pensieri intrusivi o il contrario. Mi sembra di capire che in ogni caso ha problematiche rispetto alla relazione. Le ossessioni sono una manifestazione dell'ansia, ma bisognerebbe capire il suo funzionamento specifico per capire anche come condurre il trattamento. Sicuramente una psicoterapia le può essere utile. Spero di esserle stata utile.
Gentile Utente, purtroppo è estremamente difficile rispondere alla sua domanda poichè non si può più parlare di un fenomeno lineare di causa-effetto ma probabilmente di un vero e proprio sistema in grado di automantenersi e autocostruirsi tra i suoi tentativi di gestione dell'ansia e la persistenza dell'ansia stessa. Un percorso psicologico può aiutarla non solo a comprendere meglio i meccanismi descritti ma anche ad uscirne fuori il prima possibile, scoprendo strategie di risoluzione funzionali e riattivando le proprie risorse personali. Le consiglio di rivolgersi a un professionista qualificato nella comprensione e nella gestione della sintomatologia ansiosa come uno psicologo cognitivo comportamentale o breve strategico.
Un cordiale saluto,
Dr.ssa Mariarosaria Russo
Un cordiale saluto,
Dr.ssa Mariarosaria Russo
Buon pomeriggio, la ruminazione e i pensieri ossessivi sono sintomi dell'ansia. essendo, appunto, sintomi sono la manifestazione di un problema sottostante. l'ansia non ha mai una causa univoca. Bisogna comprendere cosa le sta dicendo la Sua ansia attraverso i sintomi. Si rivolga di nuovo al suo psicoterapeuta, che già L'ha aiutata, precedentemente. Insieme troverete le risposte. un caro saluto
Gentile utente, credo che potrebbe esserle di aiuto riprendere un percorso di terapia, in modo da approfondire e capire meglio le possibili cause ed interpretazioni al suo malessere.
Resto a disposizione!
AV
Resto a disposizione!
AV
Buongiorno, i pensieri ossessivi o le compulsioni ovvero i rituali sono un modo disfunzionale di gestire l'ansia evidentemente in questo momento c'è qualcosa nella sua esperienza attuale che sta attivando un processo per così dire di allarme percepito ma di cui evidentemente non é consapevole. Sarebbe utile riprendere un percorso di psicoterapia per approfondire da dove arriva questa percezione.
Buongiorno, mi sento di dirle che non c'è una risposta assoluta alla sua domanda, ma di base i pensieri ossessivi sono delle manifestazioni di ansia, paura, non è possibile scollegare le due cose.
Probabilmente, nel suo lavoro con la collega è riuscito ad affrontare alcuni aspetti della sua vita, ma il ritorno del sintomo le sta comunicando qualcosa, ci sono evidentemente ancora degli aspetti da approfondire e sviscerare. Quando se la sente, le consiglio di intraprendere un nuovo percorso psicologico
Probabilmente, nel suo lavoro con la collega è riuscito ad affrontare alcuni aspetti della sua vita, ma il ritorno del sintomo le sta comunicando qualcosa, ci sono evidentemente ancora degli aspetti da approfondire e sviscerare. Quando se la sente, le consiglio di intraprendere un nuovo percorso psicologico
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Carissima, non posso che riconoscere che la sua sia una domanda molto arguta e le sarà venuta in mente probabilmente perché si è accorta che i suoi stati d'ansia e le sensazioni corporee che ne conseguono, possono sopraggiungere anche in situazioni apparentemente tranquille. Detto ciò, è sicuramente vero che ciascuno di noi si caratterizza per una certa "soglia di allarme", tale per cui uno stesso evento provoca reazioni diverse in ciascuno, ma è soprattutto vero che se la "sensibilità" che ne deriva oggi pervade la sua quotidianità, senza più esserle d'aiuto ma piuttosto d'intralcio, è necessario lavorare sulle radici che ne mantengono la manifestazione. A tal fine alcune tecniche afferenti alla psicoterapia sistemica, gestaltica o psicoanalitica possono fare al caso suo.
Cordialità Dott.ssa Roberta Simeoli
Cordialità Dott.ssa Roberta Simeoli
Buongiorno gentile utente, è difficile rispondere in modo assoluto alla sua domanda. è possibile che si debba andare avanti con la terapia psicologica in quanto alcuni aspetti possono non essere emersi ancora, ne parli con la sua terapeuta.
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
Le auguro una buona giornata
Dott.ssa Beatrice Taveggia
La relazione tra pensieri ossessivi e ansia può essere complessa e variare da persona a persona. Tuttavia, in molti casi, i pensieri ossessivi e l'ansia si influenzano reciprocamente, creando un ciclo che può essere difficile da interrompere.
In alcune situazioni, l'ansia può scatenare pensieri ossessivi. Ad esempio, l'ansia e la paura di non essere amati o di non capire cosa sia l'amore possono portare a pensieri ricorrenti e intrusivi su questi temi. Questi pensieri, a loro volta, possono aumentare l'ansia e alimentare il ciclo.
D'altra parte, i pensieri ossessivi possono anche scatenare ansia. Quando si è intrappolati in un ciclo di pensieri ossessivi, la mente può diventare iper-focalizzata su determinati temi, come l'amore o la relazione con il partner. Questa focalizzazione eccessiva può generare ansia, preoccupazione e stress costante.
È importante sottolineare che i pensieri ossessivi sono spesso irrazionali e non riflettono necessariamente la realtà o i reali sentimenti verso il proprio partner. Tali pensieri possono essere considerati sintomi di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o di un disturbo d'ansia.
Nel suo caso, sembra che la presenza dei pensieri ossessivi stia scatenando episodi di ansia e attacchi di panico. Lavorare con uno psicoterapeuta specializzato in disturbi d'ansia e DOC potrebbe essere molto utile. Lo psicoterapeuta può aiutarla a identificare i modelli di pensiero distorti e ad affrontare le paure legate alla relazione e all'amore. Insieme, potrete sviluppare strategie di gestione dell'ansia e delle ossessioni per migliorare la sua qualità di vita.
È importante ricordare che l'ansia e i pensieri ossessivi sono trattabili. Con l'aiuto di uno specialista e con un impegno personale nel seguire le strategie di gestione dell'ansia, si può sperare di ridurre l'intensità degli episodi ansiosi e ottenere un sollievo duraturo.
In alcune situazioni, l'ansia può scatenare pensieri ossessivi. Ad esempio, l'ansia e la paura di non essere amati o di non capire cosa sia l'amore possono portare a pensieri ricorrenti e intrusivi su questi temi. Questi pensieri, a loro volta, possono aumentare l'ansia e alimentare il ciclo.
D'altra parte, i pensieri ossessivi possono anche scatenare ansia. Quando si è intrappolati in un ciclo di pensieri ossessivi, la mente può diventare iper-focalizzata su determinati temi, come l'amore o la relazione con il partner. Questa focalizzazione eccessiva può generare ansia, preoccupazione e stress costante.
È importante sottolineare che i pensieri ossessivi sono spesso irrazionali e non riflettono necessariamente la realtà o i reali sentimenti verso il proprio partner. Tali pensieri possono essere considerati sintomi di un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o di un disturbo d'ansia.
Nel suo caso, sembra che la presenza dei pensieri ossessivi stia scatenando episodi di ansia e attacchi di panico. Lavorare con uno psicoterapeuta specializzato in disturbi d'ansia e DOC potrebbe essere molto utile. Lo psicoterapeuta può aiutarla a identificare i modelli di pensiero distorti e ad affrontare le paure legate alla relazione e all'amore. Insieme, potrete sviluppare strategie di gestione dell'ansia e delle ossessioni per migliorare la sua qualità di vita.
È importante ricordare che l'ansia e i pensieri ossessivi sono trattabili. Con l'aiuto di uno specialista e con un impegno personale nel seguire le strategie di gestione dell'ansia, si può sperare di ridurre l'intensità degli episodi ansiosi e ottenere un sollievo duraturo.
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Buongiorno, vorrei iniziare rispondendo alla sua domanda dicendole che è proprio la necessità che la persona ha di abbassare il livello di ansia, che nel caso del disturbo ossessivo compulsivo, spinge a mettere in atto queste azioni ripetitive che sono appunto compulsioni. Il fatto che sia già stata in terapia per 6 mesi e abbia trovato degli effetti positivi, è una buona notizia ma probabilmente non tutto quello che c'era da analizzare e far salire a galla, ha trovato la sua strada. Sicuramente le consiglio di riprendere il percorso e di focalizzarsi magari soprattutto su una terapia comportamentale, che può aiutarla a gestire la sintomatologia ossessiva. Resto a disposizione per ogni chiarimento. Saluti.
Dott.ssa Assunta Sagliocco
Dott.ssa Assunta Sagliocco
Salve, non è semplice dare una risposta senza conoscere a sua situazione in modo chiaro. Sicuramente è necessario riprendere una terapia. Deve essere lei però a valutare se ricontattare il collega che l'ha già seguita o ricominciare un nuovo percorso. Resto a sua disposizione per ulteriori consigli. Saluti Raffaella Galati
Gentile utente, come mai se stava meglio grazie al supporto dello psicoterapeuta, ha deciso di non ricominciare la terapia in seguito al riemergere dei sintomi?
Inoltre mi colpisce la sua capacità di riuscire a definire in una tempistica precisa riguardo il periodo in cui dice di essere stata bene (6mesi).
Rifletta su come è stata nei momenti precedenti a questa ricaduta, se è successo qualcosa di particolare.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
cordiali saluti
Dott.ssa Mara Diana
Inoltre mi colpisce la sua capacità di riuscire a definire in una tempistica precisa riguardo il periodo in cui dice di essere stata bene (6mesi).
Rifletta su come è stata nei momenti precedenti a questa ricaduta, se è successo qualcosa di particolare.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
cordiali saluti
Dott.ssa Mara Diana
Risulta difficile stabilire una cronologia scatenante dei fattori, ma in tutti i casi si dovrebbe indagare meglio su cosa ha "rotto" quella situazione di equilibrio che era stato raggiunto grazie anche al proprio psicoterapeuta. Vi consiglio di riattaccare un discorso con l'esperto che vi ha seguito per poter indagare sulla dinamica e poter agire al meglio.
Dott.ssa Marzia
Dott.ssa Marzia
Salve , per prima cosa mi spiace molto per il suo disagio.
Dalla sua narrazione mi sentirei di consigliarle vivamente almeno un singolo colloquio con uno specialista che le sia più congeniale per fare chiarezza e valutare l’inizio di un percorso psicologico per far emergere le cause della sintomatologia e scoprire il modo di gestirla e risolverla.
Resto a disposizione per qualsiasi info
Distinti Saluti
Dr Marziani
Dalla sua narrazione mi sentirei di consigliarle vivamente almeno un singolo colloquio con uno specialista che le sia più congeniale per fare chiarezza e valutare l’inizio di un percorso psicologico per far emergere le cause della sintomatologia e scoprire il modo di gestirla e risolverla.
Resto a disposizione per qualsiasi info
Distinti Saluti
Dr Marziani
Salve, mi sento di dirle che non c'è una risposta assoluta alla sua domanda, anche se non è possibile scollegare le due cose. Potrebbe intraprendere un nuovo percorso per potersi fermare e ascoltare ciò questi sintomi le stanno comunicando. Saluti
Cara signora, è molto difficile poterle dare la risposta che cerca su quale sia l'origine principale del suo malessere. Quel che emerge dal suo racconto è che le ruminazioni e le ossessioni sono frequenti come valvole attraverso cui prova a gestire la sensazione di impotenza di fronte a questo mostro. se la precedente terapia le ha permesso di trovare un sostegno adeguato, non disdegni di contattare il terapeuta per ritrovare la serenità che sente di aver perso. Resto a disposizione per qualsiasi informazione
Grazie per condividere la tua esperienza. È importante capire che l'ansia e i pensieri ossessivi possono essere strettamente collegati e alimentarsi a vicenda. Da un lato, l'ansia può portare a pensieri ossessivi, generando preoccupazioni e dubbi costanti che possono diventare eccessivi e irrazionali. Dall'altro lato, i pensieri ossessivi possono aumentare il livello di ansia, creando un circolo vizioso difficile da rompere.
È possibile che tu abbia già affrontato questi problemi con l'aiuto di una terapeuta, ma è normale che problemi come l'ansia possano tornare a manifestarsi in momenti di stress o cambiamenti nella vita. È importante continuare a lavorare su di te, cercando di capire le radici dei tuoi pensieri ossessivi e imparando a gestire l'ansia in modo sano.
Ricorda che non sei solo in questa situazione e che ci sono professionisti che possono aiutarti a superare queste difficoltà. Non esitare a cercare supporto psicologico per affrontare i tuoi pensieri ossessivi e l'ansia che ne consegue. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
È possibile che tu abbia già affrontato questi problemi con l'aiuto di una terapeuta, ma è normale che problemi come l'ansia possano tornare a manifestarsi in momenti di stress o cambiamenti nella vita. È importante continuare a lavorare su di te, cercando di capire le radici dei tuoi pensieri ossessivi e imparando a gestire l'ansia in modo sano.
Ricorda che non sei solo in questa situazione e che ci sono professionisti che possono aiutarti a superare queste difficoltà. Non esitare a cercare supporto psicologico per affrontare i tuoi pensieri ossessivi e l'ansia che ne consegue. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
Salve, ovviamente con le sole informazioni della domanda e non conoscendo lei e la sua storia non posso darle una risposta, andrei solo a fare un’interpretazione che molto probabilmente risulterebbe errata. Ciò che posso dirle è che sia l’ansia che i pensieri ossessivi potrebbero essere un sintomo di qualcosa di più grande ma questo andrebbe discusso ed esplorato in una terapia individuale, avendo letto che ha già intrapreso un percorso psicoterapico in passato potrebbe ritornarle utile chiedere nuovamente aiuto avendo magari più strumenti di quelli che aveva in passato.
Dott.ssa Russo Fabiola
Dott.ssa Russo Fabiola
Salve, come ha già fatto qualche collega, le suggerisco di riprendere i contatti con la professionista che l'ha seguita. Potrebbe essere utile riprendere la psicoterapia interrotta. Saluti, dott.ssa Marta Enrica Giordano
Capisco quanto possa essere difficile e frustrante gestire questi pensieri ossessivi e l'ansia. È una situazione complessa, ma posso darti alcune informazioni che potrebbero aiutarti a capire meglio la relazione tra ansia e pensieri ossessivi, così come alcune strategie per gestirli.
Relazione tra Ansia e Pensieri Ossessivi
La relazione tra ansia e pensieri ossessivi è bidirezionale e complessa. Entrambi possono influenzarsi reciprocamente:
Ansia che Scatena Pensieri Ossessivi:
L'ansia generalizzata può creare un ambiente mentale in cui i pensieri ossessivi trovano terreno fertile. Quando siamo ansiosi, la nostra mente tende a cercare costantemente minacce e pericoli, che possono manifestarsi sotto forma di pensieri ossessivi.
Pensieri Ossessivi che Alimentano l'Ansia:
I pensieri ossessivi, a loro volta, possono aumentare l'ansia. Quando un pensiero ossessivo si insinua nella mente, può generare una risposta ansiosa, che alimenta ulteriormente il ciclo ossessivo.
Gestione dei Pensieri Ossessivi e dell'Ansia
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT):
La CBT è particolarmente efficace nel trattare i pensieri ossessivi e l'ansia. Aiuta a identificare e sfidare i pensieri irrazionali e a sviluppare strategie per gestirli.
Mindfulness e Accettazione:
La mindfulness aiuta a rimanere nel momento presente e ad accettare i pensieri senza giudicarli. Pratiche come la meditazione mindfulness possono aiutarti a osservare i tuoi pensieri senza reagire ad essi.
Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP):
L'ERP è una tecnica utilizzata per trattare i disturbi ossessivo-compulsivi. Coinvolge l'esposizione graduale alle situazioni che scatenano i pensieri ossessivi, senza mettere in atto le risposte compulsive.
Tecniche di Rilassamento:
Tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo e la meditazione possono ridurre i livelli di ansia generale.
Supporto Continuo:
Considera di continuare con la psicoterapia, poiché hai già trovato beneficio in passato. La terapia può aiutarti a sviluppare nuove strategie per gestire i pensieri ossessivi e l'ansia.
Stile di Vita:
Un'alimentazione equilibrata, l'esercizio fisico regolare e un buon sonno possono contribuire a ridurre l'ansia. L'attività fisica, in particolare, può essere molto utile per gestire lo stress e l'ansia.
Riflessione sui Tuoi Sentimenti
Quando i pensieri ossessivi riguardano la tua relazione, può essere utile distinguere tra i pensieri generati dall'ansia e i tuoi veri sentimenti:
Esamina i Momenti di Serenità: Ricorda i momenti in cui ti senti sereno e felice nella tua relazione. Questi possono offrirti indizi sui tuoi veri sentimenti al di là dei pensieri ossessivi.
Distinguere tra Pensieri e Realtà: Ricorda che i pensieri ossessivi sono spesso distorsioni della realtà causate dall'ansia. Non sempre riflettono la realtà dei tuoi sentimenti o della tua situazione.
La gestione dei pensieri ossessivi e dell'ansia è un processo continuo. È importante essere pazienti con te stesso e cercare supporto quando necessario. La combinazione di terapia, tecniche di rilassamento e cambiamenti nello stile di vita può fare una grande differenza nel migliorare il tuo benessere. Non esitare a cercare nuovamente il supporto di un professionista per aiutarti a navigare attraverso questi pensieri e sentimenti complessi.
Relazione tra Ansia e Pensieri Ossessivi
La relazione tra ansia e pensieri ossessivi è bidirezionale e complessa. Entrambi possono influenzarsi reciprocamente:
Ansia che Scatena Pensieri Ossessivi:
L'ansia generalizzata può creare un ambiente mentale in cui i pensieri ossessivi trovano terreno fertile. Quando siamo ansiosi, la nostra mente tende a cercare costantemente minacce e pericoli, che possono manifestarsi sotto forma di pensieri ossessivi.
Pensieri Ossessivi che Alimentano l'Ansia:
I pensieri ossessivi, a loro volta, possono aumentare l'ansia. Quando un pensiero ossessivo si insinua nella mente, può generare una risposta ansiosa, che alimenta ulteriormente il ciclo ossessivo.
Gestione dei Pensieri Ossessivi e dell'Ansia
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT):
La CBT è particolarmente efficace nel trattare i pensieri ossessivi e l'ansia. Aiuta a identificare e sfidare i pensieri irrazionali e a sviluppare strategie per gestirli.
Mindfulness e Accettazione:
La mindfulness aiuta a rimanere nel momento presente e ad accettare i pensieri senza giudicarli. Pratiche come la meditazione mindfulness possono aiutarti a osservare i tuoi pensieri senza reagire ad essi.
Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP):
L'ERP è una tecnica utilizzata per trattare i disturbi ossessivo-compulsivi. Coinvolge l'esposizione graduale alle situazioni che scatenano i pensieri ossessivi, senza mettere in atto le risposte compulsive.
Tecniche di Rilassamento:
Tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo e la meditazione possono ridurre i livelli di ansia generale.
Supporto Continuo:
Considera di continuare con la psicoterapia, poiché hai già trovato beneficio in passato. La terapia può aiutarti a sviluppare nuove strategie per gestire i pensieri ossessivi e l'ansia.
Stile di Vita:
Un'alimentazione equilibrata, l'esercizio fisico regolare e un buon sonno possono contribuire a ridurre l'ansia. L'attività fisica, in particolare, può essere molto utile per gestire lo stress e l'ansia.
Riflessione sui Tuoi Sentimenti
Quando i pensieri ossessivi riguardano la tua relazione, può essere utile distinguere tra i pensieri generati dall'ansia e i tuoi veri sentimenti:
Esamina i Momenti di Serenità: Ricorda i momenti in cui ti senti sereno e felice nella tua relazione. Questi possono offrirti indizi sui tuoi veri sentimenti al di là dei pensieri ossessivi.
Distinguere tra Pensieri e Realtà: Ricorda che i pensieri ossessivi sono spesso distorsioni della realtà causate dall'ansia. Non sempre riflettono la realtà dei tuoi sentimenti o della tua situazione.
La gestione dei pensieri ossessivi e dell'ansia è un processo continuo. È importante essere pazienti con te stesso e cercare supporto quando necessario. La combinazione di terapia, tecniche di rilassamento e cambiamenti nello stile di vita può fare una grande differenza nel migliorare il tuo benessere. Non esitare a cercare nuovamente il supporto di un professionista per aiutarti a navigare attraverso questi pensieri e sentimenti complessi.
Buonasera, capisco quanto possa essere difficile e frustrante affrontare questi pensieri ossessivi e l'ansia che ne deriva.
Per rispondere alla sua domanda, l'ansia e i pensieri ossessivi sono spesso strettamente collegati e possono influenzarsi reciprocamente. I pensieri ossessivi possono aumentare i livelli di ansia, e l'ansia può, a sua volta, alimentare ulteriormente i pensieri ossessivi. Questo crea un ciclo difficile da interrompere senza un intervento adeguato.
Sicuramente il mio consiglio è di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla efficacemente nel trattare sia l'ansia che i pensieri ossessivi, identificando i Trigger specifici che scatenano i pensieri ossessivi e l'ansia e sviluppando strategie per affrontarli.
Ad esempio, l'Esposizione e Prevenzione della Risposta è una tecnica spesso utilizzata in terapia e può a aiutarla a confrontarsi gradualmente con le sue paure senza ricorrere ai comportamenti compulsivi.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo
Per rispondere alla sua domanda, l'ansia e i pensieri ossessivi sono spesso strettamente collegati e possono influenzarsi reciprocamente. I pensieri ossessivi possono aumentare i livelli di ansia, e l'ansia può, a sua volta, alimentare ulteriormente i pensieri ossessivi. Questo crea un ciclo difficile da interrompere senza un intervento adeguato.
Sicuramente il mio consiglio è di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarla efficacemente nel trattare sia l'ansia che i pensieri ossessivi, identificando i Trigger specifici che scatenano i pensieri ossessivi e l'ansia e sviluppando strategie per affrontarli.
Ad esempio, l'Esposizione e Prevenzione della Risposta è una tecnica spesso utilizzata in terapia e può a aiutarla a confrontarsi gradualmente con le sue paure senza ricorrere ai comportamenti compulsivi.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo
Buonasera, ansia e pensieri ossessivi sono spesso collegati e si influenzano reciprocamente. E' bene focalizzarsi, in terapia, sul ciclo pensieri-ansia così da diventare consapevoli su cosa innesca l'ansia e ristrutturare i pensieri disfunzionali. Inoltre, è bene ricordare che le ricadute, dopo la fine di un percorso, possono esserci e sono legate a specifici fattori che ci pongono in condizione di vulnerabilità. Per tale motivo, la prevenzione delle ricadute è un elemento cruciale di ogni tipo di trattamento così da consentirle di avere gli strumenti per fronteggiare le difficoltà che si possono riscontrare. Sarebbe consigliabile riprendere il percorso così da lavorare sugli aspetti che rimangono problematici.
In bocca al lupo!
In bocca al lupo!
La sua domanda è molto importante e riflette una comprensione profonda della complessità della sua esperienza. L'ansia e i pensieri ossessivi sono strettamente interconnessi e spesso si influenzano reciprocamente. I pensieri ossessivi possono essere sia una causa che una manifestazione dell'ansia. Quando si verificano pensieri ossessivi, essi possono aumentare il livello di ansia, creando un circolo vizioso. Allo stesso tempo, l'ansia può intensificare la frequenza e la severità dei pensieri ossessivi.
È fondamentale lavorare su entrambi gli aspetti attraverso un percorso terapeutico, per interrompere questo ciclo e ridurre sia l'ansia che i pensieri ossessivi. Continuare il percorso di psicoterapia e applicare le tecniche apprese in passato può essere molto utile per affrontare nuovamente questi sintomi. Alcune tecniche che potrebbe trovare utili includono:
- Mindfulness e Meditazione: Queste pratiche aiutano a focalizzarsi sul presente e ridurre il rimuginio sui pensieri ossessivi.
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): Questa forma di terapia aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e irrazionali che alimentano l'ansia e le ossessioni.
- Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP): Un componente della CBT, l'ERP consiste nell'esporsi gradualmente alle situazioni che innescano l'ansia e nel prevenire le risposte compulsive.
- Tecniche di Rilassamento: Esercizi di respirazione, rilassamento muscolare progressivo e visualizzazione guidata possono aiutare a ridurre l'ansia fisica.
- Routine e Pianificazione: Mantenere una routine quotidiana strutturata può dare un senso di controllo e ridurre l'ansia.
La invito a discutere di queste opzioni con il suo terapeuta per determinare quale approccio sia più adatto alla sua situazione.
Cordialità
Dott.ssa Pinella Chionna
È fondamentale lavorare su entrambi gli aspetti attraverso un percorso terapeutico, per interrompere questo ciclo e ridurre sia l'ansia che i pensieri ossessivi. Continuare il percorso di psicoterapia e applicare le tecniche apprese in passato può essere molto utile per affrontare nuovamente questi sintomi. Alcune tecniche che potrebbe trovare utili includono:
- Mindfulness e Meditazione: Queste pratiche aiutano a focalizzarsi sul presente e ridurre il rimuginio sui pensieri ossessivi.
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): Questa forma di terapia aiuta a identificare e modificare i pensieri negativi e irrazionali che alimentano l'ansia e le ossessioni.
- Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP): Un componente della CBT, l'ERP consiste nell'esporsi gradualmente alle situazioni che innescano l'ansia e nel prevenire le risposte compulsive.
- Tecniche di Rilassamento: Esercizi di respirazione, rilassamento muscolare progressivo e visualizzazione guidata possono aiutare a ridurre l'ansia fisica.
- Routine e Pianificazione: Mantenere una routine quotidiana strutturata può dare un senso di controllo e ridurre l'ansia.
La invito a discutere di queste opzioni con il suo terapeuta per determinare quale approccio sia più adatto alla sua situazione.
Cordialità
Dott.ssa Pinella Chionna
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua esperienza. Capisco quanto possa essere difficile affrontare pensieri ossessivi e l'ansia che ne deriva, soprattutto quando influenzano le sue relazioni e la sua capacità di vivere serenamente. Il fatto che abbia già avuto esperienze positive con un percorso psicologico in passato suggerisce che questo tipo di supporto potrebbe essere ancora molto utile.
Le consiglio di considerare nuovamente un percorso psicologico per esplorare le sue attuali preoccupazioni e capire meglio la relazione tra i suoi pensieri ossessivi e l'ansia. Un professionista potrebbe aiutarla a identificare i meccanismi alla base delle sue paure, fornendole strumenti per gestirle e per ridurre l’impatto che hanno sulla sua vita quotidiana.
È importante affrontare questi pensieri e sentimenti con il giusto sostegno, evitando di cercare di risolverli da sola. Tornare in terapia potrebbe offrirle nuove prospettive e strategie per superare questo momento difficile. Le auguro di trovare presto il supporto di cui ha bisogno per ritrovare serenità e benessere.
Le consiglio di considerare nuovamente un percorso psicologico per esplorare le sue attuali preoccupazioni e capire meglio la relazione tra i suoi pensieri ossessivi e l'ansia. Un professionista potrebbe aiutarla a identificare i meccanismi alla base delle sue paure, fornendole strumenti per gestirle e per ridurre l’impatto che hanno sulla sua vita quotidiana.
È importante affrontare questi pensieri e sentimenti con il giusto sostegno, evitando di cercare di risolverli da sola. Tornare in terapia potrebbe offrirle nuove prospettive e strategie per superare questo momento difficile. Le auguro di trovare presto il supporto di cui ha bisogno per ritrovare serenità e benessere.
Salve, immagino un cerchio sul quale ci sono due frecce distanziate che spingono la rotazione. Al crescere della forza e della velocità di una anche l’altra aumenta. Questa è la sua condizione, il consiglio è di tornare in terapia per fermare di nuovo il processo. Accade che ci siano delle riaccensioni spontanee, prima vengono fermate meglio é.
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Gentile, ha posto una domanda piuttosto complessa. Non è facile identificare se l'ansia si tramuti in pensieri ossessivi e relative compulsioni o se invece siano i pensieri a determinare la sua ansia. E' un pò come voler stabilire se sia nato prima l'uovo o la gallina. Certamente si tratta di un circolo vizioso che si autoalimenta: l'ansia talvolta può divenire insostenibile e l'unico modo per controllarla è mettere in atto rituali per fermare i pensieri intrusivi che insistono nella sua mente. Il focus a questo punto è capire cosa mantenga questo circuito e come mai prima l'ansia abbia riguardato il senso di contaminazione e ora dubbi sulla sua relazione affettiva. Se ne ha la possibilità le consiglio di rivolgersi nuovamente al terapeuta che l'aveva in cura, per trovare altre strategie per gestire il disturbo, in quanto spesso il DOC richiede molto tempo per essere tenuto sotto controllo.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti sono a sua disposizione. Dott.ssa Desirèe Pesce.
Se avesse bisogno di ulteriori chiarimenti sono a sua disposizione. Dott.ssa Desirèe Pesce.
Buonasera,
per il trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Comportamentale.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
per il trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo, le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Comportamentale.
Rimango a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Daniela Voza
Capisco quanto possa essere pesante vivere in questo circolo di ansia e ossessioni. È molto comune sperimentare periodi in cui i sintomi sembrano quasi scomparire, per poi riaffiorare all'improvviso. È come se dentro di noi ci fosse un "clima" che cambia, a volte sereno e a volte tempestoso, senza un'apparente ragione chiara.
Possiamo considerare ansia e pensieri ossessivi come parte di un'unica esperienza vissuta, che si manifesta con forme diverse. I pensieri ossessivi potrebbero essere visti come una "voce" che l’ansia stessa prende per esprimersi. In altre parole, è come se l’ansia avesse bisogno di trovare un oggetto su cui concentrarsi e, in questo caso, si è rivolta alla relazione con il suo partner e al significato dell'amore. Ma è importante ricordare che questi pensieri non sono una verità assoluta, ma piuttosto delle “forme” che l’ansia usa per esprimersi.
La sua domanda sul "cosa viene prima" è molto interessante. Potremmo dire che i pensieri ossessivi e l'ansia sono due facce della stessa esperienza. È un po' come il rapporto tra le onde e il mare: a volte emergono sotto forma di pensieri e altre come sensazione di panico o tensione fisica, ma sono parte dello stesso mare. Quando l'ansia è molto forte, tende a riempire tutto lo spazio, facendoci sentire "bloccati" e incapaci di sentire davvero i nostri sentimenti. Questo può generare dubbi e confusione, soprattutto su ciò che è più importante per noi, come le relazioni.
Accogliere e riconoscere questi pensieri come parte dell'ansia può essere un primo passo per diminuire il loro potere. Riuscire a "osservare" l'ansia come un fenomeno che va e viene, come una nuvola che attraversa il cielo, potrebbe pian piano aiutare a sentirsi meno coinvolti da essa e riuscire a ritrovare quello spazio emotivo che, in questo momento, le sembra chiuso.
Un caro saluto.
Possiamo considerare ansia e pensieri ossessivi come parte di un'unica esperienza vissuta, che si manifesta con forme diverse. I pensieri ossessivi potrebbero essere visti come una "voce" che l’ansia stessa prende per esprimersi. In altre parole, è come se l’ansia avesse bisogno di trovare un oggetto su cui concentrarsi e, in questo caso, si è rivolta alla relazione con il suo partner e al significato dell'amore. Ma è importante ricordare che questi pensieri non sono una verità assoluta, ma piuttosto delle “forme” che l’ansia usa per esprimersi.
La sua domanda sul "cosa viene prima" è molto interessante. Potremmo dire che i pensieri ossessivi e l'ansia sono due facce della stessa esperienza. È un po' come il rapporto tra le onde e il mare: a volte emergono sotto forma di pensieri e altre come sensazione di panico o tensione fisica, ma sono parte dello stesso mare. Quando l'ansia è molto forte, tende a riempire tutto lo spazio, facendoci sentire "bloccati" e incapaci di sentire davvero i nostri sentimenti. Questo può generare dubbi e confusione, soprattutto su ciò che è più importante per noi, come le relazioni.
Accogliere e riconoscere questi pensieri come parte dell'ansia può essere un primo passo per diminuire il loro potere. Riuscire a "osservare" l'ansia come un fenomeno che va e viene, come una nuvola che attraversa il cielo, potrebbe pian piano aiutare a sentirsi meno coinvolti da essa e riuscire a ritrovare quello spazio emotivo che, in questo momento, le sembra chiuso.
Un caro saluto.
Sono dispiaciuto nel sentire che stai attraversando un periodo difficile. È positivo che tu abbia già cercato l’aiuto di una psicoterapeuta in passato e che abbia avuto dei momenti di felicità. L’ansia e i pensieri ossessivi spesso si influenzano reciprocamente. I pensieri ossessivi possono sicuramente alimentare l’ansia, creando un circolo in cui l’ansia aumenta i pensieri ossessivi e viceversa. Questo circolo può essere molto difficile da interrompere senza l'aiuto di un professionista.
Nello specifico, parlare con un professionista della salute mentale può aiutarti a trovare strategie per gestire sia l’ansia che i pensieri ossessivi.
Considera anche di tornare dalla tua psicoterapeuta o cercane uno nuovo e ricorda che potrebbe essere un buon passo per ritrovare un po’ di serenità.
Nello specifico, parlare con un professionista della salute mentale può aiutarti a trovare strategie per gestire sia l’ansia che i pensieri ossessivi.
Considera anche di tornare dalla tua psicoterapeuta o cercane uno nuovo e ricorda che potrebbe essere un buon passo per ritrovare un po’ di serenità.
Salve, da quanto racconta, sembra che stia attraversando un momento difficile in cui l'ansia influisce sulla sua vita quotidiana, creando un circolo vizioso con i pensieri ossessivi. È positivo che in passato abbia superato questa difficoltà con l’aiuto di una psicoterapeuta e riconoscere il ripresentarsi dell'ansia e dei pensieri ossessivi è già un passo importante. Potrebbe essere utile riprendere un percorso terapeutico per affrontare nuovamente queste dinamiche e trovare nuove strategie per gestirle. Con il giusto supporto professionale, e dedicandosi del tempo per prendersi cura di sé in questo momento, è possibile arrivare a risposte più razionali. La sua consapevolezza è fondamentale per il suo percorso di crescita.
Buongiorno, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia mirata ad approfondire la natura della sua ansia e finalizzata a rafforzare la consapevolezza di sè e delle sue volontà. In questo modo riuscirà ad individuare fattori scatenanti e riconoscere risorse da attivare in queste situazioni. Le consiglio di non soffermarsi alla solo gestione del sintomo perchè come ha già sperimentato ritorna in un'altra forma
La relazione tra pensieri ossessivi e ansia è complessa, ma possiamo fare alcune considerazioni utili. I pensieri ossessivi e l'ansia spesso si influenzano reciprocamente in un ciclo che si autoalimenta. I pensieri ossessivi, che tendono a essere invadenti e difficili da controllare, possono aumentare i livelli di ansia perché generano dubbi, paura o disagio. Allo stesso tempo, uno stato di ansia elevato può rendere i pensieri ossessivi più frequenti e intensi, poiché la mente cerca di "controllare" o prevenire le situazioni percepite come minacciose o pericolose.
Nel tuo caso, i pensieri ossessivi relativi alla relazione possono essere amplificati dall'ansia, rendendo difficile distinguere i sentimenti autentici dai dubbi alimentati dalla paura. Questo meccanismo è comune nei disturbi ossessivo-compulsivi e nei disturbi d'ansia, dove la mente può focalizzarsi su un tema specifico (in questo caso, la relazione) e generare un malessere che sembra non avere fine.
Tornare a vivere episodi di disagio, nonostante un periodo di benessere, è frequente e non significa che i progressi fatti siano stati inutili. Può essere semplicemente un segnale che c'è bisogno di lavorare ulteriormente su alcuni aspetti della tua vita emotiva e mentale.
Ti consiglio vivamente di rivolgerti a uno specialista per approfondire e affrontare questi vissuti. Una psicoterapia mirata può aiutarti a interrompere il ciclo tra pensieri ossessivi e ansia, permettendoti di ritrovare serenità e chiarezza e motivazione.
Dottoressa Silvia
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Nel tuo caso, i pensieri ossessivi relativi alla relazione possono essere amplificati dall'ansia, rendendo difficile distinguere i sentimenti autentici dai dubbi alimentati dalla paura. Questo meccanismo è comune nei disturbi ossessivo-compulsivi e nei disturbi d'ansia, dove la mente può focalizzarsi su un tema specifico (in questo caso, la relazione) e generare un malessere che sembra non avere fine.
Tornare a vivere episodi di disagio, nonostante un periodo di benessere, è frequente e non significa che i progressi fatti siano stati inutili. Può essere semplicemente un segnale che c'è bisogno di lavorare ulteriormente su alcuni aspetti della tua vita emotiva e mentale.
Ti consiglio vivamente di rivolgerti a uno specialista per approfondire e affrontare questi vissuti. Una psicoterapia mirata può aiutarti a interrompere il ciclo tra pensieri ossessivi e ansia, permettendoti di ritrovare serenità e chiarezza e motivazione.
Dottoressa Silvia
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
L’ansia e i pensieri ossessivi sono strettamente connessi e spesso si alimentano reciprocamente, creando un ciclo difficile da spezzare. Non c’è sempre una sequenza unica o universale, ma possiamo analizzare il loro rapporto. I pensieri intrusivi, tipici del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), spesso si manifestano in modo improvviso e percepiti come disturbanti. Questi pensieri generano ansia perché mettono in discussione ciò che per te è importante (in questo caso, la relazione e il concetto di amore).L’ansia nasce come reazione emotiva al contenuto di quei pensieri, perché ti spinge a cercare risposte o rassicurazioni che però non arrivano, alimentando ulteriormente il ciclo. Quando sei in uno stato ansioso, il cervello tende a cercare attivamente minacce o problemi da risolvere. Questo stato di “iper-vigilanza” può far emergere pensieri ossessivi, che diventano il punto su cui l’ansia si focalizza. È come se l’ansia cercasse un oggetto su cui fissarsi, trovandolo nei dubbi e nelle ossessioni sulla relazione. La relazione tra ansia e pensieri ossessivi è ciclica: un pensiero intrusivo scatena ansia, e l’ansia amplifica l’importanza percepita di quel pensiero, rendendolo ancora più difficile da ignorare. Questo ti lascia in un limbo, dove cerchi risposte definitive per alleviare il disagio, ma senza successo, poiché il DOC si nutre dell'incertezza. È difficile, ma fondamentale accettare che non esistono risposte definitive alle domande ossessive (es. “Cosa significa amare?”). L’amore è un sentimento complesso e fluido, non qualcosa che si può definire con assoluta certezza.
Quello che stai affrontando – pensieri ossessivi legati alla relazione, dubbi che alimentano l’ansia e il circolo vizioso che ne deriva – può essere superato con il giusto supporto. Una visita neuropsicologica o psicologica con me può aiutarti a fare chiarezza e a ritrovare serenità.
Perché prenotare una visita con me?
Valutazione approfondita:
Analizzeremo insieme il legame tra ansia e pensieri ossessivi, per capire meglio da dove nascono e come affrontarli.
Esploreremo come questi dubbi influenzano la tua vita e le tue emozioni, lavorando per rompere il circolo vizioso.
Tecniche personalizzate:
Ti guiderò nell’utilizzo di strategie efficaci per gestire i pensieri intrusivi, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l'Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP), che sono particolarmente utili per affrontare il DOC relazionale.
Ti aiuterò a sviluppare strumenti per ridurre l’ansia, accettare l’incertezza e vivere la relazione in modo più sereno.
Un percorso su misura per te:
Ogni persona è unica, e il nostro lavoro sarà completamente adattato alle tue esigenze e obiettivi. Che si tratti di gestire i dubbi o ritrovare equilibrio emotivo, costruiremo insieme un piano mirato.
Cosa faremo insieme:
Analizzeremo le cause profonde del tuo disagio.
Imparerai a riconoscere i pensieri ossessivi e a neutralizzarli.
Costruiremo un percorso di crescita personale per aiutarti a ritrovare fiducia in te stessa e nella tua relazione.
Perché iniziare ora?
Lavorare su questi pensieri prima che diventino più invasivi è fondamentale per migliorare la qualità della vita e della relazione.
Con il giusto supporto, puoi superare queste difficoltà e vivere una relazione appagante senza che l’ansia prenda il sopravvento.
Non esitare a contattarmi per fissare un appuntamento. Insieme possiamo affrontare queste sfide e costruire un percorso verso maggiore serenità e consapevolezza.
Perché prenotare una visita con me?
Valutazione approfondita:
Analizzeremo insieme il legame tra ansia e pensieri ossessivi, per capire meglio da dove nascono e come affrontarli.
Esploreremo come questi dubbi influenzano la tua vita e le tue emozioni, lavorando per rompere il circolo vizioso.
Tecniche personalizzate:
Ti guiderò nell’utilizzo di strategie efficaci per gestire i pensieri intrusivi, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e l'Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP), che sono particolarmente utili per affrontare il DOC relazionale.
Ti aiuterò a sviluppare strumenti per ridurre l’ansia, accettare l’incertezza e vivere la relazione in modo più sereno.
Un percorso su misura per te:
Ogni persona è unica, e il nostro lavoro sarà completamente adattato alle tue esigenze e obiettivi. Che si tratti di gestire i dubbi o ritrovare equilibrio emotivo, costruiremo insieme un piano mirato.
Cosa faremo insieme:
Analizzeremo le cause profonde del tuo disagio.
Imparerai a riconoscere i pensieri ossessivi e a neutralizzarli.
Costruiremo un percorso di crescita personale per aiutarti a ritrovare fiducia in te stessa e nella tua relazione.
Perché iniziare ora?
Lavorare su questi pensieri prima che diventino più invasivi è fondamentale per migliorare la qualità della vita e della relazione.
Con il giusto supporto, puoi superare queste difficoltà e vivere una relazione appagante senza che l’ansia prenda il sopravvento.
Non esitare a contattarmi per fissare un appuntamento. Insieme possiamo affrontare queste sfide e costruire un percorso verso maggiore serenità e consapevolezza.
Gentile utente, determinare se l'ansia causi i pensieri ossessivi o se, al contrario, sono i pensieri ossessivi a generare ansia può essere molto complesso, soprattutto perché questi due fattori si intrecciano in un ciclo continuo che alimenta e rinforza l’uno l’altro. Se sente che "il mostro è tornato" a distanza di sei mesi, riattivando vecchie dinamiche, potrebbe essere utile tornare a lavorare sui temi sottostanti con il supporto di un terapeuta, per evitare che i sintomi diventino nuovamente troppo ingombranti.
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara
Resto a disposizione.
Un caro saluto Dott.ssa Valentina De Chiara
Capisco quanto possa essere difficile vivere con l’ansia, soprattutto quando si manifesta sotto forma di pensieri ossessivi che sembrano prendere il controllo. Nel suo caso, come spesso accade in situazioni simili, sembra che l’ansia e i pensieri ossessivi si influenzino reciprocamente. L'ansia può generare pensieri ossessivi, ma allo stesso tempo i pensieri ossessivi possono alimentare l'ansia. La domanda se l’ansia sia la causa o l’effetto dei pensieri ossessivi non ha una risposta semplice, poiché, come spesso succede, si tratta di un circolo vizioso. Ricontatti la sua psicoterapeuta se le è già stata d'aiuto, riprendere la terapia non significa un fallimento. Coraggio.
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