Salve, sono una donna di 38 anni affetta da anoressia e bulimia. Ho eseguitoanni fa un ricovero pres
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Salve, sono una donna di 38 anni affetta da anoressia e bulimia. Ho eseguitoanni fa un ricovero presso struttura specializzata in disturbi alimentari, ma non appena ho interrotto la terapia con neurolettici e cominciato una nuova terapia a base di antidepressivi, e' ritornato l inferno. Ultimamente da circa 8 anni, sono stata trattata con bruproprione cloridrato e fluoxetina,, improvvisamente dopo appunto 8 anni ho avuto una crisi epilettica. Quindi ho interrotto il bruproprione, ma non riesco a smettere di pensare al cibo di mangiare e di porre inutili azioni compensative per controllare il peso. Un neurologo mi ha parlato di topiramato, ma ho il terrore che mi faccia ingrassare, il depakin ed il litio mi avevano fatto prendere almeno 10 chili.
Buonasera.
Il Topiramato non determina aumento di peso quale effetto collaterale.
Cordialità
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Buonasera, ha mai valutato l’ipotesi di affiancare al sostegno farmacologico un’attenta analisi delle motivazioni profonde che la confrontano con la difficoltà, sopratutto in momenti di maggiore fragilità, del controllo del cibo? Potrebbe avvalersi del supporto di uno psicoterapeuta coaudiuvando l’intervento farmacologico e una più attenta introspezione rispetto a quanto la mette in crisi. Un saluto, Dott.ssa Elisa Galantini
buongiorno le rispondo inquanto mi occupo di questi disturbi in collaborazione con uno psichiatra ed una dietologa, dove insieme al paziente ne valutiamo la necessità. sono a disposizione se volesse provare a reagire al suo problema affiancando all’uso del farmaco un percorso di psicoterapia. saluti
Buonasera,
deve essere difficile destreggiarsi tra le varie terapie farmacologiche. Mi permetto di proporle l'idea di poter affiancare ad una terapia farmacologica un percorso terapeutico per poter avviare una strada di cambiamento del suo rapporto con il cibo e con il suo corpo. Se ne avesse il desiderio potrebbe trovare qualche collega disponibile ad affrontare con lei questo viaggio alla scoperta di ciò che la fa soffrire, delle sue paure, dei suoi desideri e delle sue aspettative.
Un caro saluto
Dr.ssa Mara Mettola
deve essere difficile destreggiarsi tra le varie terapie farmacologiche. Mi permetto di proporle l'idea di poter affiancare ad una terapia farmacologica un percorso terapeutico per poter avviare una strada di cambiamento del suo rapporto con il cibo e con il suo corpo. Se ne avesse il desiderio potrebbe trovare qualche collega disponibile ad affrontare con lei questo viaggio alla scoperta di ciò che la fa soffrire, delle sue paure, dei suoi desideri e delle sue aspettative.
Un caro saluto
Dr.ssa Mara Mettola
Salve cara signora, le consiglio con assoluta franchezza e con tutto il cuore di intraprendere una psicoterapia cognitivo comportamentale, è davvero improbabile riuscire a superare un disturbo alimentare senza l'aiuto della psicoterapia!! In particolare, se trovasse uno psicoterapeuta che abbia anche una specializzazione sui Dca sarebbe ancora meglio. I pensieri sul cibo e sulla forma del corpo, quasi ossessivi, i comportamenti compensativi per il controllo del peso, e tanti altri comportamenti disfunzionali ... tutto va affrontato in psicoterapia!
In bocca al lupo.
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Buongiorno, capisco quanto possa aver sofferto in questi anni e quanto possa ora essere preoccupata rispetto al poter trovare una nuova terapia farmacologica che la aiuti. Le rispondo da psicoterapeuta, quindi non è di mia competenza addentrarmi in quanto riguarda la parte farmacologica. Non mi è chiaro da quanto scrive se attualmente sia ancora in carico a uno psichiatra. Parla di un neurologo che le ha proposto un nuovo farmaco, ma non ho capito se questa persona la sta seguendo attualmente o se ha solo avuto con lui un consulto. Quello che le suggerisco in prima battuta è di affidarsi a uno psichiatra, magari quello o quella che già la seguiva, che potrà fare un aggiornamento sulla sua terapia e potrà valutare insieme a lei costi e benefici della terapia che riterrà più opportuna per lei. E' molto importante avere una figura di riferimento che la segua con continuità e sulla quale lei possa fare affidamento. Mi unisco inoltre ai colleghi che le hanno suggerito di affiancare alla terapia farmacologica anche una psicoterapia, che potrebbe aiutarla sia ad affrontare la paura attuale di cui parla rispetto al peso sia la sofferenza che la accompagna da tempo. Le faccio i miei migliori auguri per il suo percorso. Dott.ssa Sara Zamperlin
Buongiorno, condivido con lei questa sua fatica, sicuramente le consiglierei di affrontare un percorso anche con uno psicoterapeuta.
Buonasera quel che posso consigliarle e di farsi seguire da un nutrizionista esperto in disturbi del comportamento alimentare coadiuvato da uno psicoterapeuta. Io sono una nutrizionista di Roma ed ho un master in psicobiologia del comportamento alimentare. Per maggiori informazioni non esiti a contattarmi. Cordiali Saluti
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