Ho 50 anni circa. Operata il giorno 8 giugno 2017 per frattura scomposta diafisaria spiroidale Omero

5 risposte
Ho 50 anni circa. Operata il giorno 8 giugno 2017 per frattura scomposta diafisaria spiroidale Omero destro. L'intervento diceva il medico del Gemelli riuscito bene. Ma a dieci mesi dall'intervento mi è stata diagnosticata pseudoartrosi. Poiché secondo altra valutazione credo migliore, non era il chiodo endomidollare la soluzione, ma sarebbe stata meglio una placca. Ho fatto in questi mesi centinaia di fisio e idrokinesiterapia con molto sforzo, impegno economico e dolore. Ma a quanto pare non è servito a molto. Il problema rimane il sollevamento del braccio in abduzione inoltre non ho il pieno controllo dell'avambraccio. Avevo anche il nervo ascellare lesionato ma dall'ultima elettromiografia il problema l'ho risolto. Secondo l'ultima opinione dovrei riportarmi levare il chiodo che oltretutto ha una vite che si sta svitando e mettere una placca. Primo di ciò si può tentare con onde d'urto. Pregherei di un consiglio grazie.
Buongiorno, certo le onde d'urto possono essere un tentativo valido e potrebbero essere tentate per la consolidazione della frattura, tuttavia il fatto che il chiodo si sia mobilizzato e una vite si stia svitando credo che indichi più verosimile il trattamento chirurgico.
Cordialità
RA

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Buongiorno
sono d'accordo con il dott. Alfonso. Un trattamento con onde d'urto potrebbe non essere la risposta alla sua condizione. Ci sarebbe il tentativo con i CAMP. comunque direi che in caso di frattura diafisaria di omero, si può usare sia chiodo che placca, a secondo del tipo di frattura.
Saluti
a 10 mesi ormai la pseudoartrosi non è correggibile se non chirurgicamente.
consiglio comunque di fare prima una TC per migliore valutazione della qualità dell'osso in sede di pseudoartrosi, successivamente sarà necessario rimuovere il chiodo e posizionare una placca con aggiunta di innesto osseo.
anche tale soluzione non garantisce la formazione del callo osseo, non direi non ci sia altra possibilità.
Chiedo scusa per l'intromissione in quest'ambito specialistico, data l'esperienza ventennale su problematiche diverse e in molti casi di interventi che posso definire "andati non bene", concordo con il dott Marcialis che dopo 10 mesi una pseudoartrosi diventa chirurgica e che si renda necessario apporre una placca con innesto osseo, ma se a questo si aggiungesse o sostituisse (data l'incertezza sulla qualità dell'osso) del gel piastrinico ? Inoltre signora, sappia che, in qualunque caso, l'attende un gran lavoro di stabilizzazione della muscolatura della spalla e del cingolo scapolare che le consiglio di iniziare in acqua. Buonagiornata
Salve signora.
Sulla decisione "sbagliata" di trattare la frattura diafisaria di omero con un chiodo endomidollare non mi trovo completamente d'accordo; salvo casi specifici l'utilizzo di chiodi endomidollari nelle fratture diafisarie ha come vantaggio quello di non aprire il focolaio fratturativo e dunque consentire all'ematoma di frattura di sviluppare un valido callo osseo.
Sicuramente a concorrere allo sviluppo della pseudoartrosi possono esserci diversi fattori, sia meccanici che biologici (ad es. il fumo di sigaretta, diabete, ecc), dunque per esprimere un giudizio sarebbe utile valutare gli esami radiografici effettuati.
Sicuramente l'utilizzo di magnetoterapia avrebbe aiutato notevolmente, ma dopo 10 mesi dubito che possano risolvere la situazione.
Il fatto che una vite si stia mobilizzando potrebbe far propendere ad una revisione della osteosintesi che generalmente, come già segnalato, fornisce risultati migliori con placca ed apposizione di innesto osseo; dò per scontato che non si tratti di una pseudoartrosi infetta, nel qual caso il trattamento sarebbe completamente diverso.
Cordiali saluti

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