Effettuata visita neurologica per parestesie migranti da 3 mesi la cui conclusione e,'stata'disturbo

14 risposte
Effettuata visita neurologica per parestesie migranti da 3 mesi la cui conclusione e,'stata'disturbo somatoforme a genesi psicogena con estrema ansieta'.Prescritto ansiolitico.Dopo qualche gg accesso in.P.S. per ansia,capogiri e vertigini.La diagnosi conclusiva e 'stato ansioso'.Il tutto si e'risolto miracolosamente con Lorans(30 gocce) .L'effetto benefico e'durato 24-36 ore.
Ora il neurologo mi ha prescritto terapia con Lorans ( fino a 30 gocce x 3 volte al di) Dopo una settimana ho senso di ottundimento,confusione,instabilita'....Puo'essere l'ansiolitico?Perche'al P.S sono stata benissimo dopo averlo assunto?Grazie mille.
possono essere molte cose che a mio avviso vanno discusse in corso di una visita

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Salve, per quanto riguarda la diagnosi la quale evidenzia un'origine psicogena, ha mai preso in considerazione di affiancare alla terapia anche un percorso psicologico? Sarebbe utile per capire l'origine di questo stato di malessere.
Le auguro in bocca al lupo
Buonasera signora. Come già i colleghi hanno risposto ci sono molti fattori in causa: la farmacoterapia, l'ambiente protetto, il sentirsi presa in carico etc etc. Approfondisca intanto con il suo curante e scegliete, insieme, quale percorso le sia più indicato.
Buongiorno signora, immagino sia un periodo difficile e cerchi di capire cosa succede. Ha già fatto un importante passo nel prendersi cura di sè chiedendo aiuto al neurologo. Rispetto ai sintomi che riporta ora, potrebbero essere legati all'assunzione dell'ansiolitico. Esprimerei tutti i miei dubbi al neurologo che la segue. Affiancherei inoltre una terapia psicologica, vista anche la natura delle sue difficoltà. Le faccio i miei migliori auguri. Dott.ssa Colucci
Buongiorno Signora,

È importante discutere con il proprio medico curante gli effetti dei farmaci assunti, sicuramente la persona che la segue sarà in grado di fornirle tutte le spiegazioni di cui necessita. Potrebbe essere utile rivolgersi ad uno Psicoterapeuta per esplorare la natura psicoemotiva dei sintomi che avverte. Il corpo ci dà indicazioni di come stiamo e anche se è difficile è utile provare ad ascoltare quelle sensazioni che abbiamo e a dargli voce per poterle inserire nella nostra storia. Un caro saluto
Buongiorno signora,
è possibile che ottundimento, confusione e instabilità possano essere dovuti all'ansiolitico. Vista la diagnosi di "disturbo somatoforme a genesi psicogena con estrema ansietà" ha pensato che potrebbe riequilibrare il sistema neurovegetativo e il funzionamento generale dell'organismo con l'apprendimento di una tecnica di rilassamento psicofisico? Si tratta di un ansiolitico naturale, uno strumento che una volta appreso può essere adottato tutte le volte che se ne sente la necessità. Di solito lo insegno anche on-line in sessioni di 9 video-sedute.
Le auguro una buona giornata
Buongiorno signora, sebbene questo tipo di farmaco sia ben tollerato, talvolta può produrre effetti collaterali tra cui quelli da lei riferiti. Le suggerisco di farlo presente al suo neurologo affiancando un percorso psicologico individuale con uno psicoterapeuta che, vista la sua diagnosi è, secondo il mio parere, particolarmente indicato.
Con i migliori saluti,

IP
Salve,
Credo che i colleghi li abbiano già risposto in maniera esaustiva. Mi permetta di aggiungere che senso è una psicoterapia credo che Difficilmente potrà risolvere il problema. Sono disponibile a psicoterapie online anche via Skype
Buongiorno,non mi ripeto rispetto a quanto le hanno già indicato e consigliato i colleghi prima di me..
La invito solo a riflettere sul fatto che il farmaco "miracolosamente" -come dice lei- fa effetto e fa star meglio ma è solo un effetto chimico sul corpo..non la soluzione del problema né la comprensione di cosa -nella sua vita e storia- la fa stare male..valuti l'opportunità di fare un percorso psicoterapeutico per un lavoro più profondo e impegnativo rispetto all'assunzione di un farmaco..ma più efficace..anche a lungo termine!
Buongiorno Signora,
come già i Colleghi hanno suggerito, le cause potrebbero essere molteplici. Nello specifico, i sintomi che esperisce in questo momento potrebbero essere legati all'assunzione del farmaco. Valuterei attentamente la questione con il suo neurolo e il suo medico di base. Ma data la natura della diagnosi, le consiglio caldamente di affidarsi ad uno psicologo psicoterapeuta per valutare un percorso, magari parallelo al trattamento farmacologico, che sondi anche gli aspetti psicologici ed emotivi del suo problema.
Un caro saluto ed i migliori auguri.
Buonasera Signora, a quello che i miei colleghi hanno già evidenziato, vorrei aggiungere che al trattamento farmacologico (se ne ottiene beneficio) può affiancare anche un trattamento osteopatico, che l'aiuti a riequilibrare tutti i sistemi del suo corpo. Non so in quale città lei viva, ma se le occorresse posso consigliarle un osteopata a Roma e uno a Napoli, di mia assoluta fiducia e che lavorano anche con la parte emozionale.
Oltre a questo, vista la diagnosi di "stato ansioso" e di "disturbo somatoforme a genesi psicogena con estrema ansietà", le consiglio sicuramente anche un percorso di psicoterapia. In particolare una psicoterapia corporea, di orientamento reichiano (di Wilhelm Reich). Il suo corpo le sta dando dei segnali molto forti e si ammala perché lei si prenda cura della sua anima e della sua psiche. Corpo ed emozioni sono strettamente interconnessi e quando non siamo consapevoli delle potenti e profonde emozioni legate alla nostra storia o ce le neghiamo, esse si esprimono attraverso il corpo, attraverso i suoi sintomi e segnali.
L'approccio reichiano lavora in modo profondo sia con il corpo, riequilibrando il sistema neurovegetativo, sia con la psiche. Le auguro di cuore di trovare sollievo e poi soluzione al suo disagio.
La saluto cordialmente
Salve, nella sua lettera non ci dice quasi nulla su di lei, quanti anni ha, che le stava succedendo in quel momento della sua vita, prima della comparsa dei suoi sintomi. E' difficile dare un parere se non si è a conoscenza di nulla della sua vita, cmq lei si consigli con uno psichiatra circa i farmaci che sta assumendo e decida con lui se cambiare la cura o continuarli. Inoltre le consiglio di associare alla cura un percorso psicoterapeutico, per riuscire a contattare delle parti inconsce di lei che l'aiuteranno a capire i suoi sintomi, le auguro di andare a stare meglio, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno, le consiglio di intraprendere al più presto un percorso di psicoterapia (ovviamente in affiancamento al suo trattamento farmacologico, per il quale il referente è sempre e comunque il suo medico curante o lo specialista a cui si è rivolta) per imparare una differente modalità di rapportarsi con i propri sintomi ansiosi e per approfondire le tematiche di cui tali sintomi sono le "conseguenze". Se posso, le consiglio un trattamento cognitivo-comportamentale, possibilmente di terza generazione (cioè che comprende quelle terapie basate sulla mindfulness). Spero di esserle stato d'aiuto, le auguro di risolvere al più presto ciò che la "tormenta"....
Buon giorno gentilissima,
mi sembra che sia molto difficile per lei riconoscere le emozioni e i pensieri connessi alla sua attivazione fisica... ci sta!
Penso che parlare con uno psicoterapeuta e valutare di intraprendere un percorso potrebbe essere per lei un aiuto a fare questo difficile collegamento e imparare qualcosa in più su come maneggiare questa ansia.

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