Da un anno soffri di ansia che si manifesta con mal di stomaco formicolio mani e piedi tanti da post

13 risposte
Da un anno soffri di ansia che si manifesta con mal di stomaco formicolio mani e piedi tanti da postarmi spossatezza paura e scappare in ambienti dove c’era gente per essere aiutata! Successivamente ho avuto tachicardia tutto il giorno , mi è stato prescritto sequacor betabloccante da 1,25 1 compressa al giorno e prendo 5 gocce al mattino dì xsanax , 5 il pomeriggio e 5 la sera! Mi sentivo un pochino meglio dopo un mese ma i sintomi persistevano ! Il neuropsichiatra mi ha poi prescritto maveral da 50mg da prendere la sera e lorans da 1mg da prendere mezza compressa la mattina e mezza il pomeriggio! Io sono spaventata perché ormai abituata al xsanax! Ma questi sono buoni per l’ansia e secondo voi togliere completamente xsanax sostituendolo all’altro non avrebbe controindicazioni? Infine con questa terapia il betabloccante posso prenderlo? Grazie anticipatamente
Dr. Massimo Carlo Mauri
Psichiatra, Psicoterapeuta
Milano
La terapia e' un po' confusa. Certo, allo Xanax uno si abitua e per avere maggiori effetti si e' costretti ad aumentare il dosaggio. Gli altri farmaci forse sono un po' meno efficaci sull'ansia. Il beta bloccante se necessario, su indicazione dell'internista o medico di base, puo' prenderlo, certo.

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Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Buonasera. Seguendo le sue parole il cambio terapia è avvenuto proprio a causa di una non completa rispondenza alla prima proposta farmacologica. Mi chiedo se oltre al farmaco nuovo, e spesso il cambiamento aggiunge dubbi al pz, non le abbiano suggerito una terapia cognitivo-comportamentale per gestire questi momenti di ansia o panico
Dott. Giovanni Placidi
Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
IL problema della terapia da lei assunta sta nella scarsa risposta dimostrata sia agli ansiolitici, momentaneamente funzionali, ma inutili a lungo termine, sia a quel tipo di antidepressivi. Credo poi che una accurata storia clinica ed una adeguata individuazione dei sintomi potrebbe indirizzare meglio la terapia eventuale, farmacologica o psicologica.
Dott.ssa Isabella Sampalmieri
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Modena
La sua descrizione è centrata soprattutto sull'aspetto farmacologico, che è senza dubbio una parte importante per il contenimento dei sintomi, ma credo che il valutare anche l'origine di questi malesseri attraverso una psicoterapia le consentirebbe di comprenderne meglio le cause e potrebbe apprendere una gestione di quanto accade quantomeno sul piano fisico.
Il farmaco in una situazione come la sua ha senso se abbinato ad una psicoterapia; altrimenti, se sortisce degli effetti, saranno di contenimento del sintomo, ma non può aspettarsi una regressione dello stesso in questo modo.
Dott.ssa Deborah Sproviero
Psicologo, Psicoterapeuta
Pozzuoli
Buongiorno, la terapia farmacologica è molto importante, ma le consiglio di iniziare anche una psicoterapia per comprendere le cause dei suoi sintomi e capire come poterli gestire al meglio. Buona giornata
Dott.ssa Gloria Monti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Forlì
Buongiorno,
ritengo che il suo problema vada affrontato su due fronti, quello farmacologico e quello psicoterapeutico, in quanto occorre che Lei decodifichi i messaggi che il suo corpo le sta inviando attraverso i sintomi che manifesta.
Ritengo che un approccio psicosomatico sarebbe particolarmente indicato.
Cordialmente
Dr.ssa Gloria Monti
Dott.ssa Eugenia Cardilli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, lei ci parla dei suoi sintomi psicosomatici, ma non ci spiega quando sono iniziati e per quale motivo sono comparsi. In quegli anni nella sua vita che cosa è successo, qual'è stata la causa scatenante, sarebbe utile saperlo. Inoltre lei delega molto al farmaco, che sicuramente l'avrà aiutata, però non mi sembra che lei abbia affiancato alla cura farmacologica una psicoterapia che l'avrebbe aiutata. dott. Eugenia Cardilli
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Dott.ssa Caterina Cresciullo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vallo della Lucania
Gentile Signora, comprendo il suo timore rispetto alla nuova terapia, ma si affidi al suo psichiatra per eventuali dubbi. non sottovaluti la componente emotiva che va affrontata necessariamente con una psicoterapia. Cosa è successo un anno fa? quali cambiamenti, eventi ha dovuto affrontare?Come ha provato a risolvere e fronteggiare i sintomi prima dell inizio del trattamento farmacologico?sono tante le cose da indagare...
Mi contatti in caso di necessità.
Cordialmente
Dott. Emanuele Grilli
Psicologo, Psicoterapeuta
Lido Di Ostia
Salve, Lei ha una lunga storia farmacologica. Probabilmente le occorre un,referente medico che la contenga e la rassicuri sui tempi e gli effetti della cura. Allo stesso tempo penso che sarebbe opportuno che lei proceda anche sul versante dell'indagine psicologica. Affrontando la sua situazione su,entrambi i fronti sono certo che riuscirà a trovare il bandolo della matassa.Non si scoraggi. Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Dottor Emanuele Grilli.
Dott. Maurizio Luppi
Psichiatra, Psicoterapeuta, Neurologo
Castelnuovo Rangone
Buongiorno, per le sue crisi di angoscia Maveral va bene, ma 50 mg è un dosaggio basso; Xanax e Tavor sono due benzodiazepine, agiscono allo stesso modo, quando Maveral è efficace esse vengono gradualmente ridotte e sospese; il pieno effetto del maveral si vede dopo un mese di somministrazione.
Buonasera, come detto dai miei colleghi, la terapia farmacologica è un po confusa. Le consiglio di chiedere sempre un consulto al suo psichiatra anche sui dubbi relativi alle controindicazioni. Nello stesso tempo inizi anche una psicoterapia perché i farmaci lavorano sul sintomo, ma non sulla causa che le porta disagio.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Dott.ssa Marta Calderaro
Psicoterapeuta, Neuropsichiatra infantile
Roma
Salve, concordo con i colleghi: si rivolga al suo psichiatra e consideri un percorso psicoterapico in affiancamento.
Marta Calderaro

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