Buongiorno sono una donna di 45 anni e ormai da molto anni prendo 15 gocce di xanax la sera prima di

6 risposte
Buongiorno sono una donna di 45 anni e ormai da molto anni prendo 15 gocce di xanax la sera prima di andare a letto perché ho sempre avuto sonni molto disturbati da palpitazioni e sensazioni di respiro che manca.Ho iniziato a circa 20 anni ad avere disturbi d'ansia con a volte attacchi di panico e più in generale somatizzazioni come tensioni muscolari (con tutti i dolori che ne derivano) al collo, alla schiena, nonché gastrite e coliti a periodi.Mi è stata diagnosticata la fibromialgia ( in seguitp a tutta una serie di controlli ed a una certa sintomatologia naturalmeed inizialmente il consiglio dei medici era quello di prendete antidepressivi come terapia.Io mi sono rifiutata ed attualmente pur soffrendo parecchio di disturbi di ansia e di depressione non voglio assumere psicofarmaci .In realtà vorrei togliere pure lo xanax e passare ad una terapia di farmaci naturali che mi accompagni nell'arco di tutta la giornata e al bisogno perché ho capito che per un problema cronico la via dei psicofarmaci a lungo andare potrebbe rivelarsi controproducente in vista dell'età "più adulta" che mi accingo ad affrontare .Cosa potete consigliarmi in tal senso? Grazie
Salve. Per quanto riguarda la fibromialgia sembrano esserci risultati apprezzabili con la cannabis terapeutica. Potrebbe essere un sostituto ai vari farmaci e un ausilio per il resto della sintomatologia. Ovviamente dovrebbe chiedere parere ad un reumatologo. Quanto le ho consigliato è frutto di interesse personale per la fibromialgia. Il mio ruolo di psicoterapeuta mi consente solo di darle spunto di approfondimento sulle cure alternative e occasione per riflettere anche sulla possibilità di valutare qualche colloquio psicologico per gestire la sintomatologia descritta. Cari saluti

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Gentile Signora,

da quello che scrive sta attraversando un periodo davvero difficile: tensioni muscolari, fibromialgia, ansia ... Comprendo bene la sua riluttanza ad usare altri psicofarmaci oltre allo Xanax.
Ci sono due considerazioni però che vorrei suggerirle:
1) lo Xanax è un ansiolitico, e come tale è un farmaco che cura momentaneamente il sintomo, e può dare dipendenza;
2) gli antidepressivi, soprattutto gli SSRI, non agiscono momentaneamente, hanno un effetto duraturo, sono molto sicuri e non hanno rischi di dipendenza.
Alla luce di questo, per prima cosa le suggerisco di informarsi meglio, con il suo medico e possibilmente con uno psichiatra, rispetto ad ogni timore lei possa avere su questi farmaci.

Intendiamoci: non sono LA soluzione (non lo sono neanche le terapie "naturali", su cui non è sempre possibile avere la certezza che funzionino oltre l'effetto che hanno perché siamo convinti che "facciano bene" - ossia l'effetto placebo). La cosa migliore che può fare è prendersi cura di lei ad un livello più profondo, con una psicoterapia.
L'ansia di cui soffre NON è il problema infatti, ma il sintomo, l'effetto di altro nella sua , che va indagato con gentilezza, rispetto e cura.

Con i migliori auguri,
Dr. Ventura
Buongiorno signora,
ha mai preso in considerazione l'ipotesi di fare un percorso psicoterapeutico, per mettere a fuoco come lei attribuisce importanza ed affronta gli eventi? Riconoscere certi pensieri e mutarli con il sostegno di un esperto, può ridurre temporaneamente o stabilmente, alcuni sintomi.
Mente e corpo non sono distinti, talvolta, le somatizzazioni sono legate a come lei usa il corpo nell'essere nel mondo, per far fronte a quel che avviene nelle interazioni sociali, in diversi contesti. Considerare il suo stile di vita, magari rivederlo un pò, esplorare il campo delle sue relazioni per capire che accade e come altri possono facilitare il suo benessere, nonchè l'apprendimento di tecniche corporee, potrebbe darle, nel lungo periodo, strumenti adeguati per ridurre tensioni.
Un saluto cordiale
Marzia S.
Buonasera gentile signora, nelle sue parole si avverte tutta la sofferenza che sta affrontando. Mi sembra però di percepire una tendenza a voler resistere con caparbietà, il che le fa onore ma potersi appoggiare a qualcuno, che per un momento possa sostenerla per recuperare le forze per “camminare sulle sue gambe”, potrebbe essere una soluzione. Ci rifletta. Un caro augurio Dottsa Elisa Galantini
Salve, una adeguata terapia farmacologica può essere di aiuto anche nella riduzione dell'intensità dei suoi sintomi. Sarebbe opportuno associare alla terapia farmacologica un percorso psicoterapeutico che riesca anche a "contenere" quello che attualmente il sonno-sogno non riesce adeguatamente. Forse sono dei contenuti emotivi che dovrebbero essere esplorati e conosciuti a generare anche le palpitazioni e a disturbare il suo sonno.
Il mio augurio per un sereno proseguo,
Dr. Massimo Franco
Carissima,
consulti uno psicoterapeuta ed insieme potrete trovare la strategia migliore per supportarla e soprattutto per aiutarla a recuperare un migliore benessere.
Un caro saluto ed un in bocca al lupo

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