Buongiorno, sono un ragazzo che quest'anno compirà 40 anni. A novembre 2022 probabilmente a causa

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Buongiorno, sono un ragazzo che quest'anno compirà 40 anni.
A novembre 2022 probabilmente a causa del forte stress lavorativo e qualche incomprensione di coppia, ho avuto un forte attacco di panico mentre mi trovavo sul luogo di lavoro: sensazione di appetito, seguita da vertigini fortissime, brividi, scarica di freddo sul retro della nuca, bocca secca e tachicardia. Recatomi al pronto soccorso mi è stato diagnosticato un attacco di panico (con somministrazione di ansiolitici).
Premetto che non avevo mai avuto nulla di simile in vita mia se non circa 6 anni fa quando alternavo scuola serale, lavoro e quotidianità familiare (avevo al tempo i bambini molto piccoli), in cui mi era capitato di svegliarmi per tachicardia notturna, con cuore in gola e fiatone, stato di allerta sul lavoro... il tutto risoltosi da solo terminato il periodo stressante.

Dopo l'episodio di novembre, nei giorni successivi stavo meglio. Ho fatto poi un holter come prescritto in cui sono risultate rarissime extrasistole notturne, sia extra vetricolari che vetricolari. Il medico di base ed anche un secondo medico amico, mi hanno rassicurato su tale situazione dicendo che è normalissimo e neppure degno di approfondimento cardiologico. Nonostante ciò, ho cominciato ad avere un malessere diffuso perché inconsciamente preoccupato per questa situazione. Dopo circa 20 giorni di malattia sono tornato al lavoro (nessuna terapia farmacologica assunta).
Successivanente, da dicembre ai primi di febbraio, non ho avuto alcun sintomo né tantomeno attacchi. Esami del sangue e tiroide regolari. Anche la glicemia era regolare a digiuno.
Da circa un mese però, ho cominciato ad avere nuovamente qualche attacco d'ansia o panico che dir si voglia, consistente in malessere generalizzato, vista offuscata, leggere vertigini e tachicardia leggera. Nulla a che vedere con novembre ma per molte ore durante il giorno, avevo anche difficoltà di concentrazione, testa leggera e vista molto affaticata specie dopo l'uso intenso di pc al lavoro. Mi hanno consigliato di praticare sport, dedicarmi a cose che mi piacciono e cercare di "staccare la spina"; ho chiarito le incomprensioni di coppia e seguendo questi consigli gli attacchi sono diventati più rari. In uno di questi attacchi, per fugare ogni dubbio, ho eseguito in farmacia un test glicemico e il valore era sui 100 ma ad appena tre ore dalla colazione quindi direi anche in questo caso normale. Per circa 15 giorni non ho più avuto alcun attacco, mentre lavoro però, percepisco uno stress latente, ovvero difficoltà a rendere al meglio e vista molto molto affaticata, tanto da dover fare frequenti pause.
Pochi giorni fa ho fatto una breve vacanza con la famiglia che è stata molto piacevole e distensiva, nonostante il contesto caotico di una grande metropoli, visite ai musei sovraffollati, metropolitane stracolme ecc, che per assurdo avrebbero potuto generarmi ulteriore stress.

Ieri sera, dopo un giorno di rientro dalla vacanza, ho cominciato nuovamente a percepire un malessere diffuso, occhi stanchi con annebbiamento seguito da tachicardia. La pressione era all'incirca sui 135/85 con pulsazioni intorno ai 90.Sicuramente più alta del normale ma neanche così eccessiva. Dopo circa mezz'ora é passato tutto e anche i valori sono tornati più bassi. Ero comunque molto stanco e sono andato a dormire presto.
Da domani inizio un percorso con una psicologa/psicoterapeuta EMDR.
Sto comunque assumendo delle pastiglie vegetali con erbe disntesive e un cucchiaino/due di magnesio al giorno.
Vi chiedo se tale mio quadro, innanzitutto è noto per i disturbi d'ansia generalizzata e se può essere risolto con il percorso che sto facendo e che mi appresto a fare; infine vorrei sapere quanto tempo ci vorrà prima che possa tornare a pieno regime e risolvere queste spiacevoli sensazioni ed episodi. Grazie in anticipo.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo ottimo che lei stia per iniziare il suo percorso psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buonasera e grazie per la sua condivisione. L'attacco di panico è un disturbo che crea sempre una esperienza traumatica per chi lo vive. La persona che lo subisce inizia sempre una prima fase di check up medica con il fine di cercare una causa organica. Questa prima fase è naturale e obbligatoria, quindi lei ha fatto bene, tramite accertamenti medici, ad escludere qualsiasi causa organica del disturbo. Inoltre, ha fatto benissimo a rivolgersi ad una psicoterapeuta per conoscere la verità dei suoi sintomi che hanno una causa soprattutto psicologica. Infine, rispetto al tempo del trattamento e al ripristino delle sue condizioni psicofisiche, le posso già anticipare che i sintomi possono anche diminuire con un trattamento psicologico abbinato a un trattamento farmacologico, ma dovrà lavorare soprattutto nella comprensione delle cause del suo disturbo e il senso che ha nella sua vita.
Cordiali saluti
Dott. Paolo Lippi
Buongiorno,
Ritengo utile è necessario aver preso la decisione di consultare uno specialista e iniziare un percorso terapeutico. Non è possibile dire a priori quanto durerà e se lei avrà giovamento a tale riguardo. La cosa certa è che lei ha deciso di occuparsi del suo disagio e delle sue difficoltà in uno spazio dedicato volto alla comprensione di ciò che le accade e di come vive gli eventi nella sua quotidianità.
Le auguro ogni bene. Cordiali saluti L.M.
Salve, è impossibile dirle in quanto tempo supererà il suo stato ansioso, dipende da molte variabili, ad es. comprendere cosa c è dietro le sue preoccupazioni, lo stile con cui affronta gli eventi quotidiani, la sua adesione al percorso terapeutico, ecc
Però è nella giusta direzione e sicuramente imparerà a gestire l'ansia e a non sentirsi in balia di essa. Abbia fiducia e vedrà presto dei miglioramenti. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Gentile utente di mio dottore,

per i disturbi d'ansia è importantissimo iniziare una psicoterapia. Le problematiche di natura ansiosa hanno spesso una prognosi favorevole. Ha già contattato uno specialista, e questo sembra esser la scelta più indicata. Segua il percorso con motivazione e coraggio, vedrà che riuscirà a star meglio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Il tempo sarà direttamente proporzionale alla capacità/possibilità di effettuare cambiamenti nella o nelle situazioni che le sono diventate soffocanti od intollerabili, oppure arrivare a riuscire ad affrontarle in modo diverso. I consigli che le sono stati dati servono per "sfiatare", vanno benissimo, ma non agiscono sulle cause. Per quello serve la psicoterapia.
Gentilissimo, il fatto che abbia intrapreso un percorso psicoterapeutico è un buon inizio per cercare di risolvere il suo disagio sintomatologico, così come l'aver scartato disturbi di origine organica e medica con gli esami a cui si è sottoposto. Non è possibile fornirle una risposta univoca e precisa sulla effettiva efficacia per il suo caso di una terapia che utilizzi tecniche EMDR o sulle tempistiche richieste nel raggiungimento di un maggiore stato di benessere. Dipendono infatti da diversi fattori, legati alla relazione terapeutica, alle sue risorse, all'adesione personale al percorso terapeutico, a una previa diagnosi psicologica e agli obiettivi terapeutici concordati con il professionista. Si affidi al suo terapeuta e per tutti i dubbi si confronti con lui/lei. Un caro saluto.
Buongiorno.
Rispetto a quello che, giustamente, le è già stato suggerito mi sento solamente di consigliarle di evitare di fare collegamenti diretti causa-effetto per quanto riguarda i fenomeni psicopatologici (ad es., stress = attacco di panico) perché questi risultano salienti per l'individuo in termini di significato (e molto altro) che acquisiscono per quest'ultimo.
Un altro aspetto da sottolineare è che di solito l'ansia più che al passato è connessa al futuro e più specificatamente ad un eccesso di futuro nel presente.
Per questo motivo e dato che non cita particolari eventi che per lei sono stati traumatici, forse le avrei consigliato un altro tipo di approccio.
Detto ciò, sono certo che riuscirà a trarre sicuramente giovamento dal percorso che ha deciso di intraprendere.
Cordiali saluti
Alvaro
Salve, aver contatto un terapeuta è un atto di coraggio ed il primo passo verso la consapevolezza.
Non c è un tempo definito di guarigione ma più metterà in atto le tecniche affrontate in terapia anche al di fuori del contesto terapeutico è più si sentirà meglio.
Intanto buon inizio
Cordiali saluti.
Dott.ssa Daniela Chieppa
Salve, avendo escluso qualsiasi problema di natura fisiologica perché non si rivolge a uno psicologo? Dal suo racconto si nota che sta cercando di trovare a tutti i costi un problema di salute che puntualmente non riscontra. Le suggerisco di parlare con uno psicoterapeuta per intraprendere eventualmente un percorso. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, la ringrazio per la condivisione e per il coraggio avuto, immagino non sia stato facile e mi dispiace per il suo vissuto di dolore e sofferenza. Ritengo possa essere utile aver preso la decisione di consultare uno specialista e iniziare un percorso terapeutico seppur non definibile a priori nella durata e/o nei risultati. Comprendendo le sue paure credo che in ogni percorso sia necessario effettuare un passo alla volta, ogni futuro è composto da tanti piccoli presenti. In uno spazio dedicato, volto alla comprensione di ciò che le accade e di come vive gli eventi nella sua quotidianità credo lei possa trovare la sua strada compatibile con le sue risorse e i suoi bisogni. La lascio e la saluto con un termine che ritengo possa esserle utile: ''Possibilità''.
Cordialmente, Saluti.
Dott. Giulio Massafra
Buongiorno, innanzitutto mi sento di incoraggiarla per la sua apertura nel condividere questi disagi, e per i passi che sta facendo per affrontarli.
Gli episodi che descrive sono senz'altro compatibili con un disturbo d'ansia e trovo che la scelta di iniziare un percorso psicoterapeutico sia giusta e coraggiosa.
Quanto al tipo di psicoterapia, esistono molteplici modelli, che possono essere più o meno attinenti o efficaci per una molteplicità di fattori, dalla tipologia di disagio all'inclinazione personale di ognuno, tuttavia mi sento di dirle che il fattore più rilevante è sempre la relazione che si crea con il terapeuta, che dunque prescinde da questo o quel modello.
Pertanto le suggerisco di dare fiducia alla professionista che ha individuato, e concedersi il tempo e lo spazio per creare un rapporto profondo in cui ci sia la possibilità di toccare i temi più importanti e rilevanti per lei. Se dovesse avvertire che nel tempo non si crea un rapporto di fiducia in cui si sente di potersi esprimere liberamente, potrebbe aver senso valutare altri approcci e/o terapeuti, ma per il momento eviterei di pensare a questo.
La tentazione di cercare altre opzioni è assolutamente comprensibile, ma rischia di portarla "altrove" e compromettere il processo terapeutico con la sua terapeuta.
Quanto al tempo richiesto per risolvere questi episodi, trattandosi di percorsi estremamente individuali e personali, è impossibile da quantificare. Ci tenevo però a menzionare questo aspetto perché l'ultima cosa che vorrei suggerirle è di non affrontare questo percorso come un percorso "a tempo" o "a scadenza". Di nuovo, è del tutto comprensibile il desiderio di avere un'idea delle tempistiche, ma la verità è che invece di aiutare la risoluzione questa attitudine tende facilmente ad amplificare l'ansia, tanto più se il percorso si rivela più lungo delle previsioni o delle aspettative che ci si era prefissati.
Spero che la psicoterapia possa esserle d'aiuto per i suoi disagi e possa anche essere arricchente a più ampio spettro, come può essere una buona psicoterapia. Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Buonasera, Complimenti per aver intrapreso la strada della psicoterapia, in quanto mi sembra chiaro che questi sintomi abbiamo natura psicologica. Di per sè l'attacco di panico è un disturbo che causa un'esperienza traumatica per chi lo sperimenta. Ha fatto benissimo a cercare una causa fisica, così da poterla escludere. La tecnica dell' EMDR credo non sia indispensabile, nel suo caso anche una psicoterapia sarebbe andata bene. L'importate è individuare la causa da cui scaturiscono questi episodi. Non è possibile quantificare il tempo in cui una persona si possa sentire meglio, perchè è soggettivo, ma si dia tempo e vedrà che potrà ottenere grandi ridultati.
Rimango a disposizione. Saluti dott.ssa Chiara Librandi
Buonasera, sì il quadro che lei descrive è quello di uno stato ansioso forse dovuto allo stress lavorativo o a quelle situazioni che si sforza di fronteggiare. Ottima la scelta di un percorso. I miglioramenti possono essere ravvisabili già dopo qualche mese di terapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissimo, il suo quadro è compatibile con un disturbo d'ansia e certamente la decisione di intraprendere un percorso terapeutico è sensata. La sua attenzione, attualmente rivolta al corpo e ai suoi segnali, potrà spostarsi sulle emozioni e consentirle di approfondire la conoscenza di sé che le permetterà di collocare il sintomo dentro ad un orizzonte di senso ... Spesso il corpo "dice" quello che la bocca non sa o non può dire! Penso che la cura integrale della persona, nelle sue componenti di corpo, mente e spirito, sia imprescindibile per ritrovare equilibrio e serenità. Il tempo che servirà dipenderà da molti fattori che altri colleghi prima di me hanno già evidenziato. Come in ogni bel viaggio ciò che rende l'esperienza indimenticabile è il viaggio stesso non il raggiungimento della meta, che comunque arriverà. Cari saluti, Dott.ssa Giuditta Fagnani
Buongiorno e grazie per la sua condivisione.
La psicoterapia è la strada giusta che la aiuterà a riprendere in mano la sua vita. Un caro salto. E.M.
Buongiorno. Intanto, ha fatto bene a prendersi cura dell'aspetto organico del suo malessere, potendo così escludere eventuali cause fisiche. Allo stesso tempo, ha trovato il coraggio di chiedere aiuto ad un professionista per esplorare il significato e la funzione che può avere, in questo momento della sua vita, il sintomo (stato d'ansia e attacchi di panico). Per quanto fastidiosi, tali eventi ci offrono l'occasione di far luce su ciò di cui non siamo del tutto o per nulla consapevoli, aspetti di noi stessi e della nostra vita che, se compresi, possono permetterci di stare meglio e trovare un nuovo e più funzionale equilibrio. Non si può saper in anticipo quanto ci vorrà (dipende da molti fattori diversi), ma di certo il primo gradino è stato fatto. Un caro saluto, Dott.ssa Erika Sambucci
Buongiorno, partendo dalla descrizione dei suoi sintomi li ritengo coerenti con un disturbo d’ansia perciò considero sensato intraprendere un percorso psicoterapico con la possibilità di risolvere in maniera profonda attraverso l’EMDR alcuni nodi di vita che sembrano ripresentarsi in maniera ricorrente. Non si concentri sul quanto impiegherà a risolvere questi problemi, domanda a cui nessuno potrà darle risposta, ma sul come, sulla motivazione, sulla sua volontà e sulla sua consapevolezza a voler guarire.
Gentile utente, aver chiesto aiuto ad uno psicoterapeuta è già l'inizio di un processo di guarigione. È bene non avere fretta nel dotarsi degli strumenti necessari a risolvere i problemi, ma la risposta dipenderà da lei e dalla buona alleanza terapeutica. Spero di esserle stata d'aiuto e la saluto cordialmente. Dr.ssa Sara Mammano
Buongiorno,

Sembra che stia affrontando un periodo di stress e ansia significativi. Gli attacchi di panico e l'ansia possono essere molto impegnativi, soprattutto quando sembrano sorgere senza una causa evidente.

La buona notizia è che l'ansia può avere un ampio margine di miglioramento e molti individui rispondono bene alle terapie. L'EMDR, o Eye Movement Desensitization and Reprocessing, è un approccio terapeutico efficace utilizzato per trattare disturbi come il disturbo da stress post-traumatico e l'ansia. Si concentra sulla riduzione della reattività emotiva associata ai ricordi traumatici o stressanti.

Detto questo, il tempo necessario per vedere miglioramenti significativi può variare notevolmente da persona a persona. Alcuni individui possono notare un cambiamento in poche settimane o mesi, mentre altri potrebbero avere bisogno di più tempo. Questo dipende da una serie di fattori, tra cui la gravità dei sintomi, la presenza di eventuali problemi di salute mentale o fisica concomitanti, e la capacità dell'individuo di utilizzare le strategie apprese in terapia nella vita quotidiana.

È incoraggiante sapere che ha già intrapreso passi proattivi per affrontare il suo stress e l'ansia, come cercareuna terapia. può anche essere molto benefico fare esercizio fisico, dedicare del tempo alle attività che ama, e assicurarsi un sonno adeguato.

Ricordi che non è solo nella sua lotta contro l'ansia e ci sono molte risorse disponibili per aiutarla.

Le auguro il meglio nel suo percorso di guarigione.

Cordialmente,
Massimo Martucci, Psicologo e Ipnoterapeuta a Milano
Buongiorno e grazie per aver condiviso la sua storia che descrive in maniera molto dettagliata consentendomi di dirle che il quadro che appare è legato ad un disturbo d'ansia con attacchi di panico. Trovo molto buono il fatto che abbia escluso problemi di natura organica permettendole di concentrarsi su l'aspetto psicologico attraverso un trattamento da cui potrà trarne beneficio. Potrà perché ciò naturalmente dipenderà da diversi aspetti non ultimo la relazione con il professionista con il quale avrà da creare un'alleanza indispensabile per il buon esito della terapia. Mi sento di rimandarle le buone cose che sta facendo per se stesso in una situazione così stressante, e le auguro un buon inizio di percorso.
Gentile, è difficile rispondere alla sua domanda su quanto tempo ci vorrà a tornare a pieno regime, come scrive. Il suo agire tempestivamente per indagare queste problematica denota certamente un certo grado di consapevolezza che l'aiuterà senz'altro nel percorso di psicoterapia che ha appena cominciato. Per quanto riguarda gli attacchi di panico, mi pare di capire che siano principalmente riferiti al contesto lavorativo. Mi chiedo se il lavoro che faceva a novembre 2022 sia lo stesso di oggi e se forse non varrebbe la pena cominciare l'indagine sui motivi del suo forte stress proprio da questo contesto e dalle relazioni create in questo ambiente. Le auguro un buon percorso di psicoterapia, che possa esserle di aiuto e di scoperta! Cordialmente, Francesca Tugnoli
Buongiorno, come ha purtroppo sperimentato, gli attacchi di panico sono una patologia spaventante e possono diventare molto invalidanti per le normali attività di vita quotidiana. Dopo una doverosa indagine su possibili cause organiche il percorso di psicoterapia è la scelta necessaria e più utile per gestire le problematiche di ansia che descrive.
Non è possibile quantificare a priori la durata della terapia, ma potrà stabilire e condividere con il terapeuta tempistiche e obiettivi su cui lavorare fin da subito.
Un saluto, Dott.ssa Giorgia Colombi
Mio caro "ragazzo di 40 anni, io e tanti tra noi comprendono bene la sua sofferenza. L' ansia ed il panico sono paradossalmente degli amici che ci mettono in guardia nei confronti degli aspetti della nostra vita che vanno almeno in parte modificati.
Si lasci andare nella sua prossima esperienza psicoterapica e sicuramente ne trarrà giovamento
Salve, mi ha colpito particolarmente il modo in cui descrive la sua percezione di uno "stress latente" durante il lavoro e il bisogno di fare pause frequenti. È possibile che il suo corpo stia cercando di comunicarle proprio questo: la necessità di staccare per un periodo più prolungato, per permettersi di recuperare davvero le energie.

La vacanza, con il suo cambio di scenario e di ritmo, sembra aver avuto un effetto rigenerante sul suo corpo, consentendogli di adattarsi a una nuova realtà. Tuttavia, il ritorno immediato alla routine quotidiana potrebbe aver reso difficile questo passaggio, come se il suo corpo avesse bisogno di più tempo per adattarsi nuovamente ai cambiamenti.

Forse è un segnale che le sta chiedendo di ascoltare e rispettare questi tempi di transizione in modo più graduale. Aver chiesto aiuto è certamente un enorme supporto, soprattutto per comprendere meglio i propri tempi. L'EMDR può essere un valido contributo in questo percorso.


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