Buongiorno. Ho 56 anni, e da circa una decina di anni mi capitava di sentire talvolta per qualche g

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Buongiorno.
Ho 56 anni, e da circa una decina di anni mi capitava di sentire talvolta per qualche giorno, (un paio di volte all'anno), qualche "scossa", intensa, ma di breve durata, alla parte destra del volto. Da circa un mese però, questa "scossa", è dolorosissima, e permane per più di un ora, più volte al giorno. Poi come arriva, improvvisamente se ne va, per poi tornare sempre improvvisamente (se muovo la bocca parlando, o masticando, oppure starnutendo, o sbadigliando, o asciugandomi il volto). Ed è un dolore pazzesco. Ad una prima visita, mi è stata diagnosticata la nevralgia al trigemino e mi è stato prescritto il solito farmaco antiepilettico Tegretol, con tutti i suoi effetti collaterali che vorrei evitare anche perchè per lavoro devo guidare molto.
Dalla risonanza magnetica all'encefalo , risulta questo:
"Il sistema ventricolare è in sede e presenta normale morfologia e dimensioni. Normale aspetto dello spazio liquorale periferico. Nella norma l'intensità del segnale proveniente dal parenchima cerebrale se si eccettuano alcune puntiformi areole di elevato segnale T2 in sede frontale bilateralmente di aspetto e significato gliosico del tutto aspecifico. Cisti della pineale con diametro massimo di 15 mm che appoggia sul tetto mesencefalico senza causare apparente ostacolo al deflusso liquorale attraverso l'acquedotto."
Da qualche giorno ho trovato un po di sollievo (nel senso che sento ancora qualche colpo di scossa, ma non dolorosa), con un paio di sedute di AGOPUNTURA che non mi ha consigliato nessun medico, ma semplicemente ho trovato qualche informazione in rete..... Il fatto è che non so quanto e per quanto tempo questo tipo di terapia potrebbe aiutarmi a non impazzire dal male.
La mia domanda è: potrei pensare ad un approccio chirurgico per risolvere a monte il problema?
Grazie a chi mi risponderà
alessandra
Buonasera Alessandra. Un approccio chirurgico propriamente detto si può proporre nel caso vi sia un conflitto neuro-vascolare in fossa cranica posteriore (angolo ponto-cerebellare), cioè il conflitto tra un'arteria ed il nervo trigemino. Bisogna però, nella risonanza, fare delle sequenze apposite per cercarlo. In ogni caso, si tende ad operare se fallisce la terapia medica.

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