Buongiorno dottori,sono un ragazzo di 31 anni da sempre ansioso, ipocondriaco, tendente all'ossess
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Buongiorno dottori,
sono un ragazzo di 31 anni da sempre ansioso, ipocondriaco, tendente all'ossessione.
Vado al nocciolo della questione per spiegarvi quello che da circa un mese mi attanaglia:dopo le vacanze estive circa un mesetto fa, vivo un periodo di prostrazione soprattutto riguardante l'apatia verso il mio lavoro, i dubbi e i timori verso una relazione di cui non ero più convinto..a ciò si aggiunge la forte suggestione che provo ascoltando al TG notizie di varie stragi successe in quei giorni( tendo a somatizzare e identicarmi molto in questi eventi che poi mi portano a riflettere sul senso e sulla precarietà della vita procurandomi ulteriore stato angoscioso)dunque premesso questo in quei giorni inizio a chiedermi il senso della realtà... Se la vita che vivo è reale... Se le persone attorno a me esistono davvero etc...vado su internet che da sempre mi rassicura e suggestiona al tempo stesso e mi imbatto in derealizzazione nei cui sintomi mi ci identifico in parte..vale a dire le domande esistenziali tipiche di questo disturbo le vivo più o meno tutte in maniera ossessiva mentre non percepisco il resto: non percepisco il mondo come un sogno o come irreale ma come reale( anche se mi chiedo se è reale), non ho alterazioni visive di oggetti che si muovono, riconosco come tali parenti e amici, se mi guardo allo specchio mi riconosco (anche se avendo letto tanto ultimamente mi guardavo allo specchio per verificare di riconoscermi e rassicurarmi di non aver sviluppato anche la depersonalizzazione)...non vivo in pratica un distacco dalla realta' ma ne sono molto consapevole..quindi volevo capire si tratta di derealizzazione o di ossessione sulla derealizzazione? Vorrei anche capire come e in che modo affrontare la cosa...se psicoterapia, farmaci o entrambi... Grazie infinitamente.
sono un ragazzo di 31 anni da sempre ansioso, ipocondriaco, tendente all'ossessione.
Vado al nocciolo della questione per spiegarvi quello che da circa un mese mi attanaglia:dopo le vacanze estive circa un mesetto fa, vivo un periodo di prostrazione soprattutto riguardante l'apatia verso il mio lavoro, i dubbi e i timori verso una relazione di cui non ero più convinto..a ciò si aggiunge la forte suggestione che provo ascoltando al TG notizie di varie stragi successe in quei giorni( tendo a somatizzare e identicarmi molto in questi eventi che poi mi portano a riflettere sul senso e sulla precarietà della vita procurandomi ulteriore stato angoscioso)dunque premesso questo in quei giorni inizio a chiedermi il senso della realtà... Se la vita che vivo è reale... Se le persone attorno a me esistono davvero etc...vado su internet che da sempre mi rassicura e suggestiona al tempo stesso e mi imbatto in derealizzazione nei cui sintomi mi ci identifico in parte..vale a dire le domande esistenziali tipiche di questo disturbo le vivo più o meno tutte in maniera ossessiva mentre non percepisco il resto: non percepisco il mondo come un sogno o come irreale ma come reale( anche se mi chiedo se è reale), non ho alterazioni visive di oggetti che si muovono, riconosco come tali parenti e amici, se mi guardo allo specchio mi riconosco (anche se avendo letto tanto ultimamente mi guardavo allo specchio per verificare di riconoscermi e rassicurarmi di non aver sviluppato anche la depersonalizzazione)...non vivo in pratica un distacco dalla realta' ma ne sono molto consapevole..quindi volevo capire si tratta di derealizzazione o di ossessione sulla derealizzazione? Vorrei anche capire come e in che modo affrontare la cosa...se psicoterapia, farmaci o entrambi... Grazie infinitamente.
Salve, posso comprendere l'angoscia che tali vissuti le origina e mi verrebbe da consigliarle di consultare uno psicoterapeuta al fine di avere uno spazio in cui poter raccontare di sé oltre che dei sintomi che qui descrive. Valuterà poi il collega la necessità di intraprendere un percorso psicoterapeutico, psicofarmacologico o entrambi. Cordialmente Dott.ssa Olimpia Miraglia
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Salve. Si tratta sicuramente di una situazione molto pesante per lei, e l'ansia può aggravarsi come conseguenza della sua "ruminazione" mentale. Naturalmente si tratta di un circolo che ormai si attiva troppo spesso rendendole difficile il normale corso della vita quotidiana. Aggravanti sono sicuramente alcuni eventi e situazioni nelle quali lei si trova e che non riesce ad affrontare con la lucidità mentale di cui avrebbe bisogno. Il consiglio è quello di rivolgersi ad uni psicologo col quale approfondire l'argomento e studiare meglio l'esordio, il trascorso e la situazione attuale per capire che tipo di percorso intraprendere. Naturalmente un farmaco agisce prima di una terapia di supporto psicologico, ma non risolve le cause alla base del problema che possono essere risolte solo con un percorso psicologico su misura per lei. Un caro saluto, dott.ssa Nausicaa Precenzano
Buonasera. Purtroppo internet è molto utile molto spesso, ma quando si tratta di salute a volte può rivelarsi contro-producente, aumentando sì le nostre conoscenze, ma in maniera un pò confusa, alimentando l'ansia e l'angoscia che in realtà grazie a internet vorremmo scacciare.
Un approfondimento psicologico potrebbe aiutarla a fare un pò di chiarezza, al di là delle categorie diagnostiche, sul periodo che sta vivendo in relazione alla sua storia di vita
Un approfondimento psicologico potrebbe aiutarla a fare un pò di chiarezza, al di là delle categorie diagnostiche, sul periodo che sta vivendo in relazione alla sua storia di vita
Buonasera,
dalla descrizione che fa dei suoi sintomi e del suo malessere, pare molto consapevole circa le situazioni che possono scatenarlo e/o farlo esacerbare.
Indubbiamente, la consapevolezza è un passaggio importante per poter partire con un qualsiasi percorso psicoterapico e/o farmacologico, in quanto le consentirà di "agire" per il suo benessere fisico e mentale.
A volte, tuttavia, le idee che ci facciamo circa un problema, possono essere davvero difficili da districare se "pensate" continuamente da soli, senza la condivisione con qualcun altro.
Uno psicoterapeuta, la aiuterà a districarsi da questo groviglio emotivo ed ideativo ed eventualmente sarà lui/lei stesso/a che la invierà anche da uno psichiatra per una terapia integrata.
Cordialmente.
Dott.ssa Elisabetta Giuli
dalla descrizione che fa dei suoi sintomi e del suo malessere, pare molto consapevole circa le situazioni che possono scatenarlo e/o farlo esacerbare.
Indubbiamente, la consapevolezza è un passaggio importante per poter partire con un qualsiasi percorso psicoterapico e/o farmacologico, in quanto le consentirà di "agire" per il suo benessere fisico e mentale.
A volte, tuttavia, le idee che ci facciamo circa un problema, possono essere davvero difficili da districare se "pensate" continuamente da soli, senza la condivisione con qualcun altro.
Uno psicoterapeuta, la aiuterà a districarsi da questo groviglio emotivo ed ideativo ed eventualmente sarà lui/lei stesso/a che la invierà anche da uno psichiatra per una terapia integrata.
Cordialmente.
Dott.ssa Elisabetta Giuli
Salve, mi sembra che soffra di un disturbo ansioso/depressivo. Il suo tono dell'umore mi sembra molto basso. E' sicuramente molto utille il fatto che lei è consapevole del suo malessere e sta chiedendo aiuto, Sicuramente iniziare un percorso psicoterapeutico sarà molto utile capire perchè ha questo malessere e che cosa nasconde dietro a questi sintomi che ci ha descritto. Inoltre si faccia consigliare dallo psicoterapeuta uno psichiatra per farsi aiutare anche con una terapia farmacologica almeno all'inizio per alleviare la sua angoscia, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli
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Buongiorno. In base a quanto ci ha descritto è utile un consulto psicologico/psichiatrico. L'ideale potrebbe essere quello di trovare nella sua zona un centro clinico in cui operino entrambi i professionisti. Talvolta infatti possono esserci entrambe le componenti (psy e organiche)
Buongiorno,
le suggerisco di rivolgersi a una struttura in cui operino sia psichiatra sia psicoterapeuta, cercare informazioni su internet è controproducente. Si rivolga al suo medico di base per essere indirizzato al meglio.
le suggerisco di rivolgersi a una struttura in cui operino sia psichiatra sia psicoterapeuta, cercare informazioni su internet è controproducente. Si rivolga al suo medico di base per essere indirizzato al meglio.
Buongiorno, quello che si evince dalla sua descrizione è un uomo talmente perso nei suoi pensieri da non riuscire a distinguere più il reale dall'immaginario. Aldilà di star qui a disquisire su quale disturbo sia più appropriato alla sua condizione (spesso le etichette sono più fuorvianti che utili), ritengo di fondamentale importanza che si rivolga a uno psicoterapeuta che pratichi anche tecniche meditative per aiutarla a gestire meglio i pensieri che le affollano la mente. Sarà poi il professionista a valutare la necessità di un eventuale collaborazione con uno psichiatra. Ad ogni modo, chieda aiuto prima che la sua sofferenza diventi troppo grande da gestire da solo.
In bocca al lupo, Francesca Agostinelli
In bocca al lupo, Francesca Agostinelli
Salve. come anche alcuni miei colleghi le suggeriscono, dovrebbe scegliere un approccio che tenga in considerazione sia il lato biologico che psicologico.
si assicuri che l'aiuto di uno Psichiatra e anche di uno Psicoterapeuta, affinchè lei possa affrontare in modo olistico ed integrato le sue difficoltà.
E' molto giovane e sicuramente arriverà prima alla risoluzione delle sue difficoltà.
Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
si assicuri che l'aiuto di uno Psichiatra e anche di uno Psicoterapeuta, affinchè lei possa affrontare in modo olistico ed integrato le sue difficoltà.
E' molto giovane e sicuramente arriverà prima alla risoluzione delle sue difficoltà.
Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno, gli aspetti ossessivi e ipocondriaci di cui parla sono superabili all'interno di una relazione terapeutica mirata e costante. Questo significa che le serve una "palestra relazionale" dove poter allenarsi a stare in relazione con un'altra persona. Uno psicoterapeuta è formato proprio per far questo. Per quanto riguarda i suoi timori di derealizzazione/ossessione, per poter valutare chiaramente di cosa si tratta è necessario incontrarla per poi decidere insieme se rivolgersi ad uno psichiatra per un aiuto farmacologico o meno. Solitamente con i miei pazienti faccio così. Sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento, intanto la saluto.
Buongiorno, per rispondere specificatamente alla sua domanda le consiglio di iniziare un percorso terapeutico e decidere con il terapeuta se affiancare una cura farmacologica. I farmaci possono essere una strumento molto utile ma curano i sintomi e non la causa. La terapia può aiutarla in questo senso. Mi sento di aggiungere una cosa, oggi internet è uno strumento al quale attingiamo per differenti motivi. Non sempre le persone che scrivono su internet sono "esperti" in quel campo e c'è il rischio di imbattersi in qualcosa che riconosciamo come un nostro vissuto ma per parlare di certe patologie è necessario che la sintomatologia sia presente da tempo. Faccio un esempio: dopo un lutto può accadere di sentirsi depressi ma qual'è il tempo necessario per ritenere patologica la situazione?
Solo un esperto potrà aiutarla.
Arrivederci
Solo un esperto potrà aiutarla.
Arrivederci
Buonasera, mi dispiace molto per la sofferenza che emerge dalla sua richiesta di aiuto. Mi ha colpito il suo ricorso massivo a definizioni ed etichette diagnostiche mirate (ansioso, ipocondriaco, tendente all’ossessione, somatizzazione, derealizzazione); se da una parte le categorie rassicurano e conferiscono senso ad un malessere tanto pervasivo e totalizzante, dall’altra rischiano di incastrarla in un ruolo molto pesante da sostenere, quello di malato. Se ha la tendenza a preoccuparsi e attribuire un significato fortemente negativo ai suoi segnali interni (sensazioni, pensieri e modalità di essere) è del tutto naturale che percepisca una disconnessione ed un distacco dagli altri e da se stesso. Tenga anche conto che il rientro dalle vacanze è un momento delicato che può rappresentare una vera e propria crisi nella ripresa dei ritmi e abitudini quotidiane, in particolar modo se c’è un tono dell’umore già basso. Se le sue tentate soluzioni a questo disagio non sono state efficaci è saggio che si affidi ad un professionista, anche perché una psicoterapia ben condotta può aiutarla in modo sostanziale a cambiare nettamente la qualità della sua vita. Un caro saluto, dott.ssa Iannetti.
buongiorno, leggendo il suo messaggio mi è arrivata la sua estrema attenzione e consapevolezza rispetto a quello che le succede e una "tensione" a ricercare una risposta a questi vissuti. Questo aspetto della sua ricerca è positivo poiché la spinge verso la soluzione ma a volte può rivelarsi un'arma a doppio taglio poiché le informazioni mediche su internet possono avere l'effetto di accrescere la preoccupazione sul problema piuttosto che attenuarla. Per sciogliere i dubbi su cosa sia o non sia il disturbo che sperimenta è più efficace rivolgersi direttamente ad uno specialista psichiatra e/o psicoterapeuta che di persona sono certa potrà rassicurarla e consigliarle il trattamento più consono a lei. Detto questo il vissuto che descrive e che insorge in un periodo di rientro dalle ferie nel quale ci si ritorna a confrontare dopo un periodo di relax, con i problemi lasciati irrisolti prima della pausa, possono far nascere l'urgenza di una loro risoluzione. Se nella sua storia ci sono stati altri eventi o periodi altamente stressanti come questo, è possibile che abbiano creato un terreno fertile a questo tipo di manifestazioni da stress. Personalmente tratto questo tipo di tematiche con il metodo emdr per la rielaborazione di vari tipi di eventi stressanti con impatti più o meno severi. le consiglio di cercare nella sua zona uno psicoterapeuta che utilizzi l'approccio EMDR integrato alla terapia. Ne sarà soddisfatto. rimango a disposizione per ulteriori domande o chiarimenti. Cordialmente D.ssa Capaccioli Ilaria
Buongiorno, da quanto espone viene da pensare ad uno stato ansioso depressivo con idee ossessive, per curare il quale sono necessari farmaci e psicoterapia.
Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, Maurizio Luppi.
Rimango a disposizione e la saluto cordialmente, Maurizio Luppi.
Buongiorno, mi dispiace perché credo che debba essere molto difficile affrontare quotidianamente una situazione così complessa. D'altro canto, sono convinta che Lei potrebbe riuscire a migliorare notevolmente la Sua condizione se si affidasse alle cure congiunte di uno psichiatra e di uno psicoterapeuta.
un caro saluto
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