Buonasera, uomo, ho 38 anni e da 13 anni soffro di problemi legati all'ansia e alla depressione. P

16 risposte
Buonasera, uomo, ho 38 anni e da 13 anni soffro di problemi legati all'ansia e alla depressione.
Per anni ho effettuato terapia con paroxetina (Sereupin) 20 mg con alti e bassi, ma con stabilizzazione comunque buona dell'umore e dell'ansia che mi permetteva di lavorare e condurre una normale vita sociale.
40 gg fa lo psichiatra che mi segue mi ha cambiato la cura passando a vortioxetina (Brintellix) 5 mg in quanto si tratta di nuovissima molecola differente da SSRI e (a suo dire) migliore. I risultati però sono pessimi, ansia continua e momenti di depressione profonda.
Ho contattato lo psichiatra (che al momento però è in malattia per un lungo periodo e non può visitarmi) e mi ha consigliato di ritornare al Sereupin.
A vostro parare come mai la nuova molecola non funziona dopo 40 gg?
Per i miei sintomi (più ansiosi che depressivi) qual'è il farmaco più indicato?
Ringrazio chi vorrà fornirmi un supporto.
Gentile Signore,
come sempre dico in questi casi il suggerimento può limitarsi a indicare specificità del farmaco senza però dare una lettura esaustiva sul caso clinico, che necessita per essere valutato, di un necessario approfondimento.
la paroxetina rispetto alla vortioxetina è più indicata per i sintomi del panico che spesso trascinano con sè demoralizzazione e maggiore faticabilità, con un senso soggettivo di depressione.
Sperando di esserLe stato d'aiuto, La saluto cordialmente.
RdF

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Salve ! Il Brintellix a 5 mg/die e' acqua fresca ! Si deve usare a dosaggi più' elevati, 10-20 mg. In ogni caso il passaggio dalla paroxetina ad altri antidepressivi risulta forse il più' delicato. Tutto ciò' in base alla letteratura. Poi ogni caso fa a se' e chiaramente bisogna rivolgersi allo specialista di fiducia anche per altre alternative.
Quando un problema persiste ed è ricorrente da così lungo tempo, si deve trovare, oltre agli antidepressivi, una vera terapia stabilizzante, che non rappresenti solo una "stampella", ma che restituisca le sue capacità di gestire la vità quitidiana senza la sofferenza legata ai sintomi da lei descritti.
Buonasera. La ciclicità dei sintomi, al di là della molecola, può essere legata anche al cambio di stagione. Sicuramente per l'aspetto farmacologico è bene riferirsi al curante che conosce il suo caso specificatamente. Tenga però presente che, oltre al farmaco, nell'aumento dei sintomi che lei descrive potrebbero influire anche altri fattori di stress legati al contesto "periodo dell'anno"
Buongiorno, lei è un uomo giovane, quasi un ragazzo ... ha 38 anni e sono 13 anni che ha questi sintomi. I farmaci giusti aiutano molto ma la terapia farmacologica andrebbe supportata dalla mediazione del dialogo terapeutico per trovare una soluzione alle sue criticità ed aumentare la qualità della sua vita in un tendere profondo verso il benessere e la salute interiore. Le consiglio di rivolgersi ad un bravo psicoterapeuta che la possa accompagnare in questo percorso di cura e di vita per abbassare l'intensità dell'ansia fino a guarirla e tutte le altre sintomatologie depressive che solitamente l'accompagnano. La saluto molto cordialmente e rimango a disposizione per altre informazioni.
Buongiorno, visti i suoi sintomi e la loro cronicita' le consiglio di affiancare alla terapia farmacologica una psicoterapia che la aiuti a capire il disagio e il dolore che si celano dietro l'ansia e la depressione. Buona giornata
E' probabile che la terapia non sia commisurata alle sue esigenze. Tenga però presente che una terapia farmacologica se non viene affiancata ad una psicoterapia non le darà mai dei benefici definitivi.
Salve, come hanno scritto i miei colleghi, lei è molto giovane per delegare tutto ai farmaci ed indebolirsi a livello psicologico. Sicuramente deve continuare a farsi seguire dal suo psichiatra di fiducia, ma forse sarebbe meglio eseguire un percorso psicologico e cercare insieme con lo psicoterapeuta xchè sta delegando tutto ai farmaci e cercare di contattarsi nel profondo, le auguro di stare meglio, mi può contattare se le fa piacere anche online, Eugenia Cardilli
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Gentile Utente del Servizio. dalla sua lettera mi sembra di capire che ha maturato una lunga esperienza di terapie farmacologiche. Come hanno giustamente sottolineato i miei colleghi l'efficacia della farmacologia,se affiancata da una psicoterapia commisurata alle sue esigenze, puo' dare risultati piu' profondi e duraturi.
probabilmente si sarà già sentito rivolgere questo parere, visto che lei è molto giovane e avrà certamente la forza psicologica per andare alla radice dei suoi malesseri. Mi auguro che riesca a maturare nel tempo la decisione di affidarsi anche ad uno specialista "della relazione". Non se ne pentirà. Cordiali Saluti. Dottor Emanuele Grilli
Buongiorno, il brintellix a 5 mg al dì è sottodosato, bisogna assumerlo almeno a 10 mg al dì per un congruo periodo di un mese; successivamente, se i risultati sono scarsi, se ne posson prendere 20 mg
Buongiorno,
io sono una psicologa e quindi non posso entrare nel merito della questione farmacologica, che del resto è stata già ampiamente trattata nelle risposte precedenti. Quello che però mi sento di consigliarle, dato che mi sembra di capire che in tutti questi anni lei abbia seguito sempre e solo un approccio farmacologico per curare la sua depressione e la sua ansia, è di valutare l'ipotesi di affiancare ai farmaci anche un trattamento di psicoterapia.
I farmaci sono molto utili, ma forse non sufficienti a risolvere il suo problema in un modo più definitivo.
Una psicoterapia l'aiuterebbe invece ad arrivare alle radici del suo disagio e a conoscersi meglio.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Federica Casale
Salve, oltre ad affidarsi ai farmaci , ha mai pensato di chiedere aiuto anche ad uno psicoterapeuta? Il supporto farmacologico accompagnato da un percorso psicoterapeutico potrebbe essere un valido aiuto per comprendere al meglio cosa nascondono i sintomi che lei descrive. I sintomi fisici che persistono le stanno dicendo qualcosa di sè. E' bene ascoltarli!
Un saluto
Salve, a dosaggi più alti la vortioxetina potrebbe funzionare, ma ciò non significa che sia il farmaco giusto per lei. Se la sua psichiatra che la conosce le ha consigliato di tornare alla sua vecchia molecola, io lo farei. Ciò detto, spero affianchi alla terapia farmacologica anche una psicoterapia, considerato che il farmaco da solo non può bastare.
In bocca al lupo
Marta Calderaro
Buonasera, come detto anche dai miei colleghi, le consiglio di affidarsi allo psichiatra che l'ha seguita fino ad ora e che conosce la sua storia clinica. Nel contempo segua anche un percorso di psicoterapia perché il farmaco cura il sintomo non la causa. Unendo le due cose ne trarrà beneficio a lungo termine.
Un caro saluto, dott.ssa Paola De Martino
Buonasera, vorrei consigliarle anche un percorso di psicoterapia che includa tecniche mindfulness per acquisire maggiore consapevolezza dei suoi stati mentali disfunzionali ed apprendere a modificarli. Dott.ssa Francesca Bucci Bari
Salve. Passare da Paroxetina 20 mg/die a Vortioxetina 5 mg/die a mio avviso mi sembra assurdo. La Paroxetina insieme ad altri farmaci antidepressivi come la Venlafaxina o la Duloxetina è uno dei più efficaci farmaci per le patologie ansioso-depressive di una certa gravità. C'è poi da considerare che la Vortioxetina va titolata gradualmente almeno sino a 15-20 mg/die per garantire un certo effetto. Come diceva un collega in precedenza la Vortioxetina a 5 mg/die è acqua fresca. La sua, a quanto riferisce, sembra essere una condizione ricorrente visto che ne soffre da 13 anni motivo per cui l'associazione di un adeguato SSRI o SNRI a dosaggio terapeutico con uno stabilizzante del tono dell'umore (ve ne sono molti: per citarne qualcuno Valproato, Carbamazepina etc) sarebbe a mio avviso una scelta da perseguire. Infine il supporto psicoterapeutico, come già detto da vari colleghi, è fondamentale. Rimango a sua disposizione.

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