Buonasera.. Sono una donna di 59 anni. Dal mese di novembre ho avuto crisi di ansia e calo di umore.

13 risposte
Buonasera.. Sono una donna di 59 anni. Dal mese di novembre ho avuto crisi di ansia e calo di umore... Sono andata dal mio Psichiatra e mi ha prescritto 1 compressa di Sulamid x 2 mesi e mezza compressa da 30 mg di mirtazapina alla sera.... Ora dopo 2 mesi di cura va meglio e sessun effetto collaterale.. Ieri sono andata al controllo e mi ha tolto Sulamid e aggiungere al posto di sulamid 10 gocce al mattino di dropaxin.... Ora sono molto indecisa a prendere queste gocce xrche ho letto molte recensioni negative... Sembra che questo farmaco abbia molte effetti collaterali e io ho tanta paura.... Posso iniziare x qualche giorno 5 gocce per oi arrivare a 10 dopo qualche tempo? Posso prendere il prazene se mai decidesse di prendere dropaxin se avessi Dell ansia come effetto collaterale??? Grazie
Buonasera, le suggerisco di chiedere prima il parere al suo psichiatra. Il dropaxin è un ottimo farmaco, può anche iniziare con 5 gocce ed anche prendere il prazene a dosaggi minimi per eventuali effetti collaterali del dropaxin. Cordiali saluti

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Salve, bene che lei ha avuto dei miglioramenti con la cura che il suo medico le aveva prescritto. Quindi si fidi ancora e chieda spiegazioni sulla cura che le ha prescritto ultimamente, confidandogli i suoi dubbi sugli effetti collaterali, si faccia tranquillizzare in modo da continuare tranquillamente a curarsi. Ciò che è importante è che lei non deve modificare nulla senza prima chiedere, xchè chi non è competente può sbagliare. cordiali saluti, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve cara Signora, come le ha già suggerito la mia collega, sarebbe opportuno che lei si risolvesse al suo psichiatra di riferimento e le confidassse tutti gli effetti collaterali che sta avendo per bilanciare meglio la terapia.
Le suggerisco inoltre di prendere in considerazione, se non la sta già facendo, anche una terapia psicologica poiché potenzia molto i benefici della farmacoterapia.
Cordiali Saluti Dottor Grilli.
Gentile signora, è un bene che la sua terapia farmacologica abbia dato risultati ma mi permetto di aggiungere anche che l'ansia ha spesso cause e motivazioni pregresse, magari approfondire questo discorso con una terapia psicologica l'aiuterebbe a capire meglio la situazione che sta vivendo e il perché della sua ansia e dei suoi cali di umore. Cordiali saluti. Dott. ssa Marazia
Cara signora, abbia fiducia nel collega psichiatra e non legga questi argomenti su internet, poiché può essere veramente fuorviante. Inoltre, le consiglierei di non affidarsi esclusivamente alla "chimica" (ovvero alla terapia farmacologica), ma anche di iniziare una psicoterapia, possibilmente cognitivo comportamentale ( più breve, efficace e concreta).
Cari saluti
Sono d'accordo con i colleghi che mi hanno preceduto nel consigliarle di parlare con il suo specialista per sapere come procedere con la terapia farmacologica e per consigliarle il consulto di uno psicoterapeuta. Il farmaco infatti, è sicuramente di aiuto, specialmente in alcuni momenti ma se si vogliano ottenere dei risultati duraturi è necessario un lavoro psicologico con uno psicoterapeuta. Le consiglio quindi di rivolgersi anche ad un collega, con fiducia. Nella mia esperienza, la collaborazione con i medici nel trattamento di un paziente in psicoterapia con me, ha dato buoni frutti.
segua le indicazioni dello psichiatra e in ogni modo parli con lui dei dubbi sul farmaco , sulle dosi e sui possibili effetti collaterali. inoltre è importante associare alla terapia farmacologica sempre un supporto psicologico.
Gent.ma signora, le evidenze scientifiche mostrano come la terapia più efficace per ansia e cali dell'umore sia quella combinata: farmacologica e psicoterapeutica. Il farmaco la può aiutare a ridurre i sintomi, la psicoterapia e' ancora più profonda: puo' aiutarla ad individuare le cause di questo momento difficile, capirsi maggiormente, spaventarsi meno, gestire le sue emozioni e ridefinire i suoi obiettivi di vita. Inoltre puo' prevenire future ricadute e magari aiutarla col tempo a ridurre la cura farmacologica. Le consiglio vivamente anche questa parte, magari in studio da un professionista comodo da raggiungere, che usi un metodo cognitivo-comportamentale o integrato. Se ha bisogno di chiarimenti mi contatti pure, sono a disposizione.
buongiorno,
si confronti col suo psichiatra sulle sue paure. Oggi abbiamo accesso ad internet e si leggono moltissime informazioni, a volte anche non precise. conviene avere il punto di vista dello specialista e poi decidere assieme una terapia che per lei vada bene. Consiglio comunque, nella sua situazione di intraprendere un percorso psicoterapico assieme all'assunzione dei farmaci.
Gentile signora, il mio consiglio è quello di seguire le indicazioni del suo psichiatra di riferimento e confrontarsi con lui rispetto a dubbi e paure. E’ vero che i farmaci in alcuni casi provocano effetti indesiderati ma è anche vero che ognuno di noi ha la propria reazione rispetto all’assunzione degli stessi. Le suggerisco inoltre di riflettere sulla possibilità di affiancare alla cura farmacologica un percorso di psicoterapia, dalla loro integrazione si possono ottenere risultati più efficaci e a lungo termine. Un saluto, Enza Cuzzucoli
Salve, concordo con i miei colleghi che le hanno consigliato di affidarsi allo specialista di riferimento e di intraprendere un percorso psicoterapico.
Marta Calderaro
Buonasera, non posso che ribadirle quello che hanno scritto i miei colleghi. Dato che la terapia che le aveva prescritto lo psichiatra ha portato miglioramenti, si continui a fidare del suo medico e parli con lui di qualunque dubbio. Le consiglio di associare una terapia psicologica per lavorare nello specifico sul suo disagio perché le medicine curano soltanto i sintomi.
Resto a disposizione, cordiali saluti, Dott.ssa Paola De Martino
Buonasera Signora, condivido anche io quanto detto dai colleghi. Non abbia timore di condividere le sue perplessità con il suo psichiatra di riferimento insieme potrete trovare la cura adeguata. Inoltre, le proporrei di riflettere sulla possibilità di affiancare alla sua cura farmacologica un percorso di psicoterapia individuale o un percorso di gruppo volto ad acquisire strumenti per gestire l'ansia e migliorare la qualità della vita come ad esempio la mindfulness. Un saluto Dr.ssa Mara Mettola

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