Buonaserail quesito che pongo è di una banalità e forse ingenuità lancinante, eppure inizio a porm

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Buonasera
il quesito che pongo è di una banalità e forse ingenuità lancinante, eppure inizio a pormelo. Si può vivere senza camminare, senza ritrovarsi poi con conseguenze negative, negli anni? certo, chi purtroppo vive in carroizzina, già una sorta di risposta c'è! spiego sinteticamente il perchè della mia domanda. Sino a 2 anni e mezzo fa camminavo e senza problemi e tanto anche, poi 2 anni e mezzo fa subì un trauma contusivo al piede, al 5 metatarso, ci fu prima ematoma sottostante di 2 cm (poi riasorbito) poi alla prima RMN edema osseo intraspongioso, ora la RMN di giugno 2018 non c'è più edema al metatarso ma i problemi continuano, fastidi di un certo tipo da fermo (piede come se "tirasse", come fosse un pò rattrappito..sensazioni di spilli a volte) e disturbi all'appoggio appoggiando il piede e camminando sensazioni corpo estraneo, sassolino, disestesia. Per farla breve, da 2 anni e mezzo a questa parte, cammino proprio al minimo indispensabile ) dentro casa e portar fuori la spazzatura), se devo andare al supemercato che è a 150 mt scarsi da casa, prendo l'automobile. Ovvio che avendo fastidi all'appoggio, sono disincentivato a camminare. Chiaro che non è una situazione sana. Ho 59 anni, sono alto 1.88 cm e peso 80 Kg, le analisi vanno abbastanza bene, pressione Ok, si può ritenere che possa andare avanti ancora qualche anno caminando poco? se cammino poco posso campare senza troppi danni egualmente? grazie
Buonasera! Al solito la situazione sarebbe da valutare attentamente dal punto di vista clinico oltre che strumentale! Mi e´ difficile pensare che non si possano trovare, con pazienza, ausilii per il cammino (da 1 bastone al carrellino, anche per esterni passando attraverso 2 stampelle canadesi, grucce, tripodi, quadripodi...) prima di pensare alla carrozzina e anche ortesi (plantari morbidi magari su misura e con valutazione dell´ eventuale alterato carico in modo da alleviare il peso su parti che risultino sovraccaricate) cosi´ come terapie in grado quantomeno di diminuire il dolore, dai farmaci alle terapie fisiche all´ agopuntura... Insomma a 59 anni e´ "doveroso" valutare con calma tutte le possibilita´ per rendere il cammino ancora funzionale e mi raccomando nel frattempo di curare il mantenimento di tutte le parti "molli" (muscoli, tendini, legamenti) che inevitabilmente perdono di tono, elasticita´, rilassabilita´ e resistenza alla fatica con discipline "senza carico": nuoto/aquagym e bici/cyclette che dovrebbero essere considerate vere e proprie "cure" per cui svolte possibilmente quotidianamente (magari 2-3 volte in piscina e il resto in bici/cyclette)! Buon lavoro e "buoni propositi" per l´ anno nuovo (nella letterina a babbo natale potrebbe segnalare un´ iscrizione in piscina con tutto l´ occorrente e una bella cyclette magari con coprisellino morbido!!!). Buone feste!

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Buonasera
Probabilmente il pregresso trauma aveva provocato una differenza ossea più importante di quanto potesse sembrare clinicamente e che forse l’ha obbligato ad un cambiamento nel cammino forse tuttora presente. Attualmente, con una RM negativa mi concentrerei sul recuperare una corretta deambulazione usando anche un bastone contro lateralmente per ridurre il carico sul piede dolente e aggiungerei il cammino in acqua; poi farei una valutazione posturologica e occlusale dentaria per capire se ci sino interferenze che originano dall’alto;un trattamento antalgico locale con agopuntura e/o magnetoterapia.
Se persiste ancora il quadro clinico dopo almeno un mese di nuoto, deambulazione in parziale scarico,
eventuale bite, poi andrei a valutare l’appoggio Plantare con prove baropodometriche statiche e dinamiche per determinare se necessario un plantare di scarico della testa metatarsale
potrebbe essere utile una valutazione posturale e una valutazione della distribuzione del carico a livello plantare con pedana podobarometrica e stabilometrica. I risultati potranno indicare un eventuale indicazione a confezionamento di plantari di supporto personalizzati.
potrebbe essere utile ciclo di onde d'urto.
Concordo con i colleghi: la soluzione, che senza ombra di dubbio c'è, va ricercata in un esame baropodometrico con conseguente prescrizione di plantare.

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