Buonasera dottori.Premetto che ho 29 anni che ho assunto paroxetina dal 2018 fino a circa
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Buonasera dottori.
Premetto che ho 29 anni che ho assunto paroxetina dal 2018 fino a circa novembre 2022, a causa di depressione ed ansia generalizzata, sotto ordini dello psichiatra.
La paroxetina l’ho lasciata perché mi sentivo piuttosto bene e riconosco di aver fatto un errore, perché a dicembre ho dovuto fare un’operazione all’occhio (il cui preavviso è stato di una sola settimana, quando ormai nemmeno mi aspettavo di essere operato quest’anno, visto che aspettavo una risposta da circa sei mesi) durata un’ora, e durante l’operazione ho avuto due attacchi di panico che ho dovuto però somatizzare perché non mi potevo assolutamente muovere.
I giorni di ripresa, a causa del non poter far assolutamente nulla che mi potesse distrarre a causa dell’occhio, ho cominciato a pensare e pensare, ad avere preoccupazioni riguardo il lavoro ed il futuro, insomma i soliti pensieri negativi di una persona ansiosa ed insicura.
Il 4 gennaio mi è venuto un primo attacco di panico mentre ero al mare per passare una giornata di relax con gli amici.
È iniziato a passare quando son salito in macchina per tornare a casa (non guidavo io).
Da quel giorno ho cominciato ad avere fastidi intestinali, ma ho comunque ricominciato a lavorare senza preoccupazioni.
A causa di qualche nuovo fastidio allo stomaco però son rimasto nuovamente a casa per riprendermi e venerdì scorso, mentre ero sul divano a guardare la tv, mi è venuto un altro attacco di panico, ma questa volta talmente forte da lasciarmi un senso di insicurezza ancora adesso.
Lunedì lo psichiatra mi ha fatto riprendere la paroxetina sempre a divisa mattina e sera (Stiliden in gocce) ed il medico mi ha prescritto lo Xanax a rilascio prolungato (mattina e sera).
Di Xanax ne prendo solo uno al pomeriggio, visto che sempre verso le 17.30 è come se avessi delle ricadute.
Ieri mi sembrava di star meglio, sono uscito a fare un giro a piedi con la mia ragazza e son tornato contento perché non sentivo quel senso di attacco di panico in attesa dietro l’angolo.
Stamane mi son svegliato con un leggero senso di irrequietezza (forse dovuto ai primi effetti della Paroxetina?) , poi la giornata è andata bene (sto ancora a casa), alle 16.20 ho avuto il primo appuntamento con la mia psicoterapeuta di fiducia (online perché non si trova in Italia) che non sentivo da molto tempo.
Verso le 18, mentre ero seduto guardando il telefono, ho avuto un quasi attacco di panico, che ho cercato di controllare prima mentalmente, poi con uno Xanax per evitare l’ansia.
Ciò però mi spaventa, perché ho paura di non uscirne più, visto che sembrano crisi di panico, e soprattutto ad inizio marzo ho un viaggio piuttosto lungo e vorrei arrivarci diciamo sano.
Se dovessi viaggiare domani, ad esempio, non ci riuscirei.
Devo aspettare che la Paroxetina torni a fare effetto?
Lo xanax mi spaventa perché non vorrei diventarne dipendente, nonostante ne assuma una dose minima al giorno da una settimana.
Grazie
Premetto che ho 29 anni che ho assunto paroxetina dal 2018 fino a circa novembre 2022, a causa di depressione ed ansia generalizzata, sotto ordini dello psichiatra.
La paroxetina l’ho lasciata perché mi sentivo piuttosto bene e riconosco di aver fatto un errore, perché a dicembre ho dovuto fare un’operazione all’occhio (il cui preavviso è stato di una sola settimana, quando ormai nemmeno mi aspettavo di essere operato quest’anno, visto che aspettavo una risposta da circa sei mesi) durata un’ora, e durante l’operazione ho avuto due attacchi di panico che ho dovuto però somatizzare perché non mi potevo assolutamente muovere.
I giorni di ripresa, a causa del non poter far assolutamente nulla che mi potesse distrarre a causa dell’occhio, ho cominciato a pensare e pensare, ad avere preoccupazioni riguardo il lavoro ed il futuro, insomma i soliti pensieri negativi di una persona ansiosa ed insicura.
Il 4 gennaio mi è venuto un primo attacco di panico mentre ero al mare per passare una giornata di relax con gli amici.
È iniziato a passare quando son salito in macchina per tornare a casa (non guidavo io).
Da quel giorno ho cominciato ad avere fastidi intestinali, ma ho comunque ricominciato a lavorare senza preoccupazioni.
A causa di qualche nuovo fastidio allo stomaco però son rimasto nuovamente a casa per riprendermi e venerdì scorso, mentre ero sul divano a guardare la tv, mi è venuto un altro attacco di panico, ma questa volta talmente forte da lasciarmi un senso di insicurezza ancora adesso.
Lunedì lo psichiatra mi ha fatto riprendere la paroxetina sempre a divisa mattina e sera (Stiliden in gocce) ed il medico mi ha prescritto lo Xanax a rilascio prolungato (mattina e sera).
Di Xanax ne prendo solo uno al pomeriggio, visto che sempre verso le 17.30 è come se avessi delle ricadute.
Ieri mi sembrava di star meglio, sono uscito a fare un giro a piedi con la mia ragazza e son tornato contento perché non sentivo quel senso di attacco di panico in attesa dietro l’angolo.
Stamane mi son svegliato con un leggero senso di irrequietezza (forse dovuto ai primi effetti della Paroxetina?) , poi la giornata è andata bene (sto ancora a casa), alle 16.20 ho avuto il primo appuntamento con la mia psicoterapeuta di fiducia (online perché non si trova in Italia) che non sentivo da molto tempo.
Verso le 18, mentre ero seduto guardando il telefono, ho avuto un quasi attacco di panico, che ho cercato di controllare prima mentalmente, poi con uno Xanax per evitare l’ansia.
Ciò però mi spaventa, perché ho paura di non uscirne più, visto che sembrano crisi di panico, e soprattutto ad inizio marzo ho un viaggio piuttosto lungo e vorrei arrivarci diciamo sano.
Se dovessi viaggiare domani, ad esempio, non ci riuscirei.
Devo aspettare che la Paroxetina torni a fare effetto?
Lo xanax mi spaventa perché non vorrei diventarne dipendente, nonostante ne assuma una dose minima al giorno da una settimana.
Grazie
Attenda che la paroxetina faccia il suo corso. I primi effetti terapeutici li avvertirà dopo 3/4 settimane. Chiaramente nel frattempo assuma ansiolitici perchè non è coperto. Più avanti avrà il tempo di ridurli gradatamente.
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riguardo all'aspetto farmacologico concordo con il collega che già le ha risposto, posso solo aggiungere che nel suo caso mi impegnerei a seguire con regolarità un percorso di psicoterapia.
saluti
saluti
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