Buonasera, da circa due mesi sono in cura con sertralina, varelis e en ma non vedo ancora effetti po

26 risposte
Buonasera, da circa due mesi sono in cura con sertralina, varelis e en ma non vedo ancora effetti positivi sulla mia depressione recidiva...questa voglia di piangere perché non vedo risultati nella cura mi debilita molto... che fare?
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, per quanto la terapia antidepressiva richieda effettivamente un po’ di tempo prima di iniziare a riscontrare benefici, due mesi in effetti dovrebbero iniziare ad essere un tempo sufficiente per i primi miglioramenti. Credo che sia opportuno parlarne con il suo psichiatra per fare una rivalutazione, contemplando eventualmente una rimodulazione della terapia.

Capisco che la sensazione di non vedere risultati possa essere scoraggiante, la depressione è una condizione che può richiedere un po’ di pazienza, però se affrontata adeguatamente i miglioramenti man mano arrivano.

Di solito un approccio integrato con la psicoterapia consente di affrontare il disagio più in profondità e di fare un importante lavoro su sé stessi, volto non solo a risolvere il problema, ma anche a scoprire le proprie risorse e costruire della alternative che rendano il cambiamento strutturale e più duraturo. Questo può essere un aiuto prezioso, tanto più dal momento che dice che si tratta di una recidiva è verosimile che ci siano delle ragioni profonde che hanno bisogno di essere affrontate.

Spero che possa stare meglio il prima possibile, e che nel tempo riesca a individuare delle strategie per stare bene a lungo termine. Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi
Buonasera, non ritengo opportuno rispondere rispetto alla cura farmacologica perché non sono un medico. Le suggerisco però di rivolgersi ad uno psichiatra e parallelamente iniziare un percorso di terapia in modo da risolvere la sua problematica. I farmaci agiscono sugli effetti ma non sulla causa. Un caro saluto
Buonasera, per quel che concerne la terapia dovrebbe discuterne col medico che l’ha prescritta, meglio se psichiatra. Non tutti i pazienti rispondono allo stesso modo, le stesse terapie hanno percentuali di efficacia differenti, per cui potrebbe essere necessaria qualche modifica. Parallelamente le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico visto che la letteratura è concorde nel rilevare un beneficio maggiore dalla combinazione dei due trattamenti
Salve, in effetti due mesi sono tanti per non sentire gli effetti della terapia farmacologica, che va rimodulata dallo psichiatra. Tenga presente che il farmaco tampona i sintomi, ma la psicoterapia agisce sull'origine del disturbi. Serve procedere in doppio binario. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno. È importante che si rivolga al medico/psichiatra che le ha prescritto la terapia farmacologica per richiedere informazioni e chiarimenti inerenti all'uso ed all'effetto dei farmaci.
Inoltre, le suggerisco di valutare la possibilità di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta per integrare il trattamento farmacologico con uno psicoterapico, al fine di prendersi cura di sé a 360 gradi e promuovere il proprio benessere in modo maggiormente efficace. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Salve, il medico che le ha prescritto i farmaci saprà darle le giuste risposte. In via del tutto generale le dico che a volte i farmaci possono impiegare più tempo per manifestare la loro efficacia oppure la posologia deve essere modificata, cosa che il suo medico saprà ben disporre. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentile utente di mio dottore,

in merito agli aspetti relativi ai farmaci la invito a consultare il suo psichiatria di riferimento. Quest'ultimo è la persona più indicata a poter accogliere ed orientare la sua richiesta. Allo stesso tempo la invito ad affiancare al trattamento farmacologico un trattamento psicoterapico al fine di poter meglio approfondire le funzioni relazionali dei suoi sintomi, aprendosi cosi alla possibilità di poter guardare ad un benessere più a lungo termine.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera. Questo tipo di farmaci richiedono una finestra di tempo prima di iniziare a fare effetto. Tuttavia, da soli non sono sufficienti. Devono essere assunti in combinazione con la psicoterapia, che andrà ad analizzare l'insorgenza delle problematiche e andrà a giocare gran parte del lavoro di guarigione.
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Buon giorno. Deve forse dare il tempo al farmaco di fare effetto e nel frattempo lavorare con il suo psicoterapeuta suoi suoi vissuti ed emozioni. La terapia farmacologica da sola non è sufficientemente se non affiancata da adeguata psicoterapia. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Buongiorno, mi dispiace per la situazione che porta. Tenga presente che i farmaci vanno solo ad agire sul sintomo e non sulla causa. È necessario dunque abbinare la terapia farmacologica ad una psicoterapia.
Resto a disposizione e le auguro una buona giornata.
Dottoressa Monica Mellone
Buongiorno, da una parte le consiglierei di contattare il medico che le ha prescritto tali farmaci per aggiornarlo sull'efficacia della terapia, in modo che il dottore le possa dare un riscontro su come procedere. Le sarebbe utile, se ancora non lo avesse fatto, affiancare oltre a un percorso farmacologico, anche un percorso di psicoterapia che includa anche una fase di diagnosi psicologica, per strutturare un progetto terapeutico per la sua specifica situazione, in modo anche da strutturare una più efficace cura farmacologica. Resto a disposizione per ulteriori necessità, un caro saluto.
Buongiorno,
Si concentri sulle sue emozioni e sui vissuti che non le permettono di andare avanti a vivere.
La cosa bella è prendere la vita con positività e proseguire. I farmaci non risolvono al 100% i problemi, ci vuole un percorso psicoterapeutico continuo e la voglia di uscirne.
Sono disponibile a colloqui online.
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Gentile utente, discuta con chi le ha prescritto i farmaci in modo da valutare se è la terapia più adatta a lei. Inoltre sarebbe opportuno affiancare un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, le consiglio di esporre la situazione nel dettaglio allo specialista da cui è seguita, così da avere delucidazioni, e magari rivalutare le dosi o il farmaco.
In oltre le consiglio comunque di affiancare una psicoterapia al farmaco, per poter agire sull'origine dei sintomi che lei riporta.
Spero di esserle stata d'aiuto
Dott.ssa Chiara Librandi
Buongiorno gentile utente,
Credo che la cosa migliore in questa situazione sia far presente al medico che le ha prescritto i farmaci che non vede alcun beneficio dopo due mesi di terapia, ma che anzi i suoi sintomi depressivi continuano a essere piuttosto acuti.
E' possibile che il medico valuti un cambiamento nella cura, o che comunque sappia darle delle risposte in grado di chiarire i suoi dubbi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Casale
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione.
Per i farmaci è necessario consultare il medico che li ha prescritti. Ad ogni modo, non sono la "pillola della felicità". possono essere di grande aiuto se affiancati ad una psicoterapia. Altrimenti sarebbe come cercare di curare il mal di schiena con l'Aulin, senza il trattamento di un fisioterapista.
Un caro saluto
Gentilissimo, grazie per la condivisione. Per quanto riguarda la posologia del farmaco, è importante che si rivolga ad uno specialista o al medico prescrivente. Quello che potrebbe aiutarla è intraprendere un percorso di terapia con uno psicoterapeuta, in modo da esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti al suo malessere.
Resto a disposizione!
AV
Buongiorno, credo sia opportuno dare un feedback al suo psichiatra curante, circa l’efficacia del farmaco in modo tale si possa giungere ad una eventuale rivalutazione e rimodulazione dello stesso. Pur tuttavia è ormai assodato ,da una lunghissima letteratura scientifica, che il sol farmaco, non coadiuvato da una terapia psicoterapica, porta comunque a scarsi risultati. Le consiglio pertanto di rivolgersi anche ad uno psicologo psicoterapeuta che possa accogliere la sua sofferenza ed insieme a lui elaborare i nodi dolorosi della sua storia di vita e le eventuali modalità di pensiero disfunzionale che mantengono vivo il sintomo depressivo.
Buonasera, le consiglio di rivolgersi nuovamente al suo psichiatra perché se non c'è una risposta farmacologica al suo sintomo è bene che la terapia venga di nuovo rimodulata. Inoltre è bene che lei intraprenda un percorso di terapia per capire l'origine del suo sintomo in quanto il farmaco non assolve a questa funzione.
Un caro Saluto
Dott.ssa Mariagrazia Buccheri
Buongiorno, la cura può impiegare un po' di tempo per dare effetti, ma le consigleirei di parlare con il medico che gliel'ha prescritta per indagare se è la cura migliore per lei. In secondo luogo le consiglierei di iniziare un percorso di psicoterapia per cercare di comprendere meglio questa depressione. I farmaci possono aiutare a stare meglio ma non permettono di comprendere l'origine del malessere e lavorarci sopra. Un caro saluto
Mi dispiace sapere che non stia vedendo ancora effetti positivi dalla sua terapia. È importante ricordare che i farmaci antidepressivi come la sertralina e la vortioxetina possono richiedere diverse settimane prima di mostrare pieni effetti terapeutici. Tuttavia, se dopo due mesi non si sono ancora manifestati miglioramenti significativi, potrebbe essere opportuno discutere la situazione con il suo medico curante o lo specialista che le ha prescritto la terapia.

Potrebbero essere considerate diverse opzioni, tra cui aggiustare il dosaggio dei farmaci attuali, cambiare il tipo di farmaco o aggiungere altre forme di trattamento come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia di supporto. È importante comunicare apertamente con il medico riguardo ai suoi sintomi e alla risposta alla terapia attuale per trovare la soluzione più adatta alle sue esigenze.

Nel frattempo, è essenziale continuare ad impegnarsi nelle attività che le procurano piacere e a utilizzare le strategie di coping che ha imparato durante il percorso terapeutico. Non esiti a condividere i suoi sentimenti con i professionisti che la stanno assistendo, poiché possono offrire supporto e consulenza aggiuntivi.
Buongiorno, concordo pienamente con la necessità di fare riferimento al curante per monitorare l'efficacia dei farmaci prescritti e con il consiglio di intraprendere un approccio di cura integrato (psichiatria e psicoterapia). Sarebbe opportuno valutare la possibilità di affidarsi ad un'equipe che possa offrirle entrambe le cure in modo coordinato. Un caro saluto
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Gentile utente, le consiglio di affidarsi a uno psicoterapeuta.
Cordialmente
Dottor
Mauro Vargiu
salve..sicuramente ritornare dal suo specialista e fare presente che questa molecola non ha avuto l'effetto sperato su di lei. Il solo farmaco però non basta ci vorrebbe asssociato un percoso psicoterapico per andare piu a fondo di questo stato e magari riuscire a gestirselo un domani senza famaci .Saluti
Salve, il sintomo della depressione non può essere trattato solo da un punto di vista farmacologico, ma si devono considerare tutti gli aspetti della vita della persona: psicologici, emotivi, relazionali e, considerando l'unione inscindibile mente-corpo, è bene lavorare anche sugli importanti aspetti corporei del sintomo: il respiro ridotto, gli atteggiamenti non verbali di rinuncia, l'energia vitale ed emotiva bloccata in tensioni muscolari profonde ed inconsapevoli. Questi sono i fondamenti dell'analisi bioenergetica, un approccio di psicoterapia che ha validi effetti benefici e terapeutici sui disturbi di umore. In particolare, lavorando sulla consapevolezza e sullo scioglimento delle tensioni muscolari, favorisce un rilascio di energia emotiva bloccata, che altrimenti deprime la vitalità della persona in ogni suo aspetto.

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