29 anni, in terapia psichiatrica con sertralina 50 mg per ansia da quattro mesi con precedenti attac

15 risposte
29 anni, in terapia psichiatrica con sertralina 50 mg per ansia da quattro mesi con precedenti attacchi di somatizzazione (pruriti e tremori).
Da due settimane avverto un leggero, poco definibile e vago fastidio-tensione cutaneo o muscolare nella zona della clavicola. Per alcuni giorni è quasi cessato. No eritema, no nei strani (visto dal medico di famiglia). No noduli o cisti. No irritazioni o arrossamenti salvo per una maglia sintetica la mattina (dormo a pancia in giù e il sonno è agitato e sudato per la setralina). Fatta un mese e mezzo fa analisi del sangue (no tiroide ma era normale nel 2015) e ecg di routine ma nessuna anomalia.
Mi devo preoccupare per il fastidio? Devo sentire lo psichiatra? O uno specialista?
Buonasera, non credo ci sia motivo di preoccuparsi, ma le suggerisco di contattare il medico che le ha prescritto il farmaco per qualsiasi chiarimento riguardo ai farmaci. Per ciò che concerne i sintomi di ansia e somatizzazione è utile però abbinare alla cura farmacologica una psicoterapia perciò può contattare uno specialista psicoterapeuta. A disposizione per eventuali chiarimenti. Dott. Esposito Malara

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Salve, io le consiglierei di contattare lo psichiatra che le ha prescritto il farmaco, spiegandogli i suoi nuovi sintomi, ed i fastidi che lei sta provando, chiaramente gli deve far vedere i suoi accertamenti e farsi rassicurare. Dalla sua domanda mi sembra un pò allarmata, quindi sarebbe bene che insieme ai farmaci inizi a fare delle sedute con una psicoterapeuta ed elaborare cosa c'è dietro ai suoi sintomi ipocondriaci, cioè importante è la causa che provoca il disturbo, la saluto cordialmente, dott.Eugenia Cardilli
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Buonasera. Appare molto attenta a ciò che il suo corpo comunica e questo sicuramente può essere un contenuto da portare allo psichiatra. Non conoscendo la sua storia non è possibile darle indicazioni più precise. Anzi, essendo già in cura, sarebbe non corretto intrudere nella relazione medico-paziente
Salve, credo che di tutte queste problematiche ne debba discutere con il suo psichiatria che saprà senz altro trovare una soluzione. Può affiancare un percorso terapeutico ma sempre dietro consiglio del suo medico che conosce la sua storia ed i suoi sintomi.
Saluti Dott.ssa Rosalba Cardillo.
Credo che la cosa più di buon senso che lei possa fare, oltre ovviamente a ricontattare il suo psichiatra, sia quella di consultare uno psicoterapeuta che possa aiutarla a leggere il possibile significato che si cela dietro l'ansia e i disturbi somatici che lei segnala.
Credo fermamente che occuparsi del sintomo sia importante ma credo altresì che avere la possibilità di prendere in considerazione anche ciò che sta sotto il sintomo sia indispensabile per il proprio benessere mentale e corporeo.
Buongiorno,
oltre l’aiuto farmacologico le consiglio di prendere in considerazione un aiuto psicoterapeutico per dare significato alle manifestazioni che descrive.
Mi sembra che le indagini organiche sono negative, proverei a muovere un pensiero sulla parte psicologica.
Disponibile per approfondimenti.
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia (Milano)
Buonasera credo non sia il caso di preoccuparsi Poiché lei stesso dichiara di aver avuto già in passato dei sintomi da somatizzazione. Mi sembra chiaro che il suo corpo le sta dicendo che c'è qualcosa che non va non necessariamente dal punto di vista organico . sarebbe opportuno che affrontasse le motivazioni che la fanno star male e dunque potrebbe esserle utile rivolgersi a uno psicoterapeuta
Gentile, Sicuramente un colloquio con lo psichiatra le sarà utile al fine di placare i suoi dubbi ed informare inoltre il suo medico sullo stato della sua salute. Saluti.
Somatizzazione e ansia sembrano essere le sue manifestazioni esterne di richiesta di considerazione e aiuto rivolte al mondo rispetto a questioni interne di cui forse ancora non è riuscita a parlare con nessuno. per cui oltre ai farmaci che vanno benissimo mi sento di consigliarle di fissare un colloquio psicologico e provare a dar voce a tutti i suoi fastidi e preoccupazioni. saluti cari
Buonasera, le suggerisco anch’io di contattare il suo psichiatra di riferimento e confrontarsi con lui rispetto al suo stato di salute. Sono sicura che saprà rassicurarla rispetto ai fastidi che descrive o comunque darle delle possibili spiegazioni circa gli stessi e la cura farmacologica che segue. La invito inoltre a valutare, qualora non l’avesse ancora fatto, la possibilità di intraprendere anche un percorso psicoterapeutico, attraverso il quale potrà riflettere sulle cause che le provocano ansia e malessere. Infine, integrare i farmaci con un percorso terapeutico permette il raggiungimento di risultati efficaci e a lunghi termine. Nell’augurio che lei possa trovare le risposte che cerca, le faccio il mio in bocca al lupo. Enza Cuzzucoli
Buonasera, credo che sia proprio la sua preoccupazione intensa per la sua salute e per ogni sensazione corporea da lei provata a costituire uno degli aspetti che le creano disagio. Penso che possa trarre beneficio da alcuni colloqui psicologici volti ad individuare il percorso terapeutico più adatto ad affrontare le origini più profonde dei suoi fastidi e delle manifestazioni somatiche da lei riferite. Un cordiale saluto. Dott.ssa Daniela La Porta
buongiorno,
consiglierei di intraprendere un percorso psicoterapico, oltre che farmacologico.
potrebbe essere una somatizzazione ma comunque le sarebbe utile a mettere a fuoco il problema.
Sì, senta lo psichiatra e ricordi che i farmaci senza psicoterapia non sono altrettanto validi che in un percorso combinato.
Marta Calderaro
Buonasera, come i miei colleghi e colleghe le hanno consigliato in precedenza, credo che dovrebbe a parlare con il suo psichiatra di questi nuovi sintomi.
Il suo corpo sta sicuramente comunicando qualcosa, per questo sarebbe auspicabile che iniziasse ad intraprendere un percorso psicologico, unitamente a quello farmacologico, in modo da affrontare il problema in maniera più completa.
Questo tipo di problematiche possono essere affrontate anche attraverso tecniche di Training Autogeno e Mindfulness, atte ad aumentare la sua consapevolezza.
In bocca al lupo!
Buongiorno, è verosimile che i suoi sintomi fisici siano legati alla condizione psicologica piuttosto che a patologie organiche, dal momento che il medico di base l’ha già visitata e non ha riscontrato alcuna alterazione non credo che ci sia da preoccuparsi da questo punto di vista.

Naturalmente se dovesse persistere, e soprattutto peggiorare, può rivalutare nel tempo anche da un punto di vista strettamente medico, ma credo che per il momento sia prioritario valutare la situazione dal punto di vista psicologico/psichiatrico.

Ne parli con lo psichiatra che la segue, e affronti con lui anche il problema del sonno. La carenza di sonno tende ad aggravare qualsiasi disturbo psicofisico, ed in generale a peggiorare le proprie condizioni di benessere.

Come le hanno già suggerito, sarebbe importante affrontare questi disturbi anche in un percorso psicoterapeutico, che le consenta di dare voce ai conflitti interiori, che spesso quando inespressi trovano modo di dare sfogo attraverso somatizzazioni o altri sintomi.

Un caro saluto, Dott. Mario D. Roffi

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