Esperienze
Mi occupo di relazioni, sport, supporto e benessere. L'approccio da me adottato verte sull'alleanza terapeuta-paziente, creando per il paziente un proprio "posto sicuro" lavorando insieme a lui accogliendolo umanamente e accompagnarlo professionalmente nel raggiungimento di obiettivi, benessere psicofisico e affrontare compiti e difficoltà vissuti nel ciclo di vita.
Il lavoro che si fa con la psicologia dello sport non è solo circostanziale ad esso ma è un supporto anche per la vita quotidiana, si tratta di un percorso verso il potenziamento delle risorse personali e la consapevolezza e rilettura della propria vita sportiva e/o di vita al fine di raggiungere uno stato di benessere a livello di mente, corpo ed emozioni per migliorare la propria vita quotidiana e migliorare la performance sportiva.
Le mie competenze trasversali sono la comunicazione efficace, proattività e una forte empatia, adattamento e
capacità di ascolto attivo.
Contatti:
cell: 3460843226
e-mail: delucacarlotta8@gmail.com
Esperto in:
- Psicologia sportiva
- Psicoterapia sistemico relazionale
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10 recensioni
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Gabriella
Dottoressa molto gentile, disponibile e dolce, è stato il primo appuntamento quindi non posso essere più precisa ma mi è piaciuta molto.
Alberto Z.
Dalla dott.ssa De Luca ho trovato empatia e professionalità, caratteristiche rare ormai in giro. Mi ha aiutato a superare problemi che mi portavo dietro da mesi. Super consigliata!
D.c.
Mi sonorivolta alla dottoressa in un periodo particolarmente delicato.mi ha messo subito a mio agio,lasciandomi parlare e ascoltandomi attentamente senza giudicare e senza indicarmi cosa fare mi ha dato dei punti di vista diversi di come vedere e affrontare le situazioni che mi hanno fatto riflettere.
Sto trovando questo percorso molto utile sia per il motivo che sono arrivata in terapia ma anche per altri aspetti della mia vita che non avevo preso in considerazione.
La consiglio vivamente.
A.C
Ho intrapreso un percorso con la dottoressa Carlotta De Luca e la sua professionalità ed empatia sono davvero impressionanti. Ogni sessione è stata un’opportunità per esplorare me stesso in un ambiente sicuro e di supporto. Grazie al suo approccio attento e rispettoso, ho trovato nuovi strumenti per affrontare le difficoltà quotidiane. La consiglio vivamente a chiunque cerchi un supporto psicologico di qualità.
Simone S
Professionista molto preparata ed attenta ad ascoltare ed essere di grande aiuto in un momento di particolare difficoltá in cui mi sono trovato.
Non ho trovato la stessa empatia e professionalità con altri specialisti di più acclamato esperienza.
Consigliatissima e grazie ancora.
Risposte ai pazienti
ha risposto a 36 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buongiorno ho una figlia di 30 anni alterna giorni di tranquillità a giorni di tristezza è cupa , dorme poco ,piange non si sente realizzata ,non ha amici o amiche che la cercano non ha un lavoro .A giorni non gli si può neanche parlare ,va da qualche psicologo/a ma non ha mai tratto miglioramenti non so come padre come aiutarla ,mi dice aiutatemi ma come ?
Buongiorno, come figura genitoriale sicuro può sostenerle e supportarla, incoraggiandola a inviare qualche curriculum per trovare lavoro, magari farlo insieme, cercare di coinvolgerla nelle uscite quotidiane, come andare a fare la spesa, comprare il giornale, prendersi un caffè al bar... Sono tutte piccole azioni che in momenti di tristezza e ritiro sociale sono dei grandi passi, e come padre può iniziare da qui.
Salve a tutti, vorrei chiedere un parere su una situazione che mi affligge ormai da un po'. Sono una ragazza iscritta la terzo anno di università, in un campo che mi è piaciuto da quando ero piccola: le lingue. Sin da piccola (5/6 anni) ho studiato privatamente inglese senza stancarmi, molti bambini di quella età si scocciano di prendere lezioni private, ma io ho sempre provato entusiasmo. A scuola sono sempre andata bene e non avevo particolari problemi. Da quando mi sono iscritta all'università, però, non riesco più a studiare. Ho un sacco di esami arretrati e la cosa mi fa stare male, non perché io sia stata bocciata, ma perché proprio non riuscivo ad aprire il libro. I miei genitori mi hanno spesso parlato della cosa, a volte con toni comprensivi, ultimamente però si fanno sempre più impazienti; da un lato li capisco, dall'altro però sono io a non sentirmi compresa da loro. Spesso mi chiedono "ma cos'è che ti manca?" e la verità è che non so dare una risposta a questa domanda; sulla carta io ho tutto: una famiglia che mi ama e che io amo, un fidanzato, degli amici, faccio sport anche a buon livello, mi piace il campo che ho scelto e per fortuna non ho particolari problemi che mi impediscano di studiare. Quindi effettivamente io non so "cos'è che mi manca" e non mi fa studiare. So di volerlo fare, sono piena di buoni propositi, ho voglia di studiare. Spesso mi viene voglia di mettermi alla scrivania, ma poi quando arriva il momento di aprire i libri il mio cervello vaga per altre parti, e così passano le giornate e io non ho fatto assolutamente nulla.
Ho provato ad andare da un terapeuta, ma non sono mai riuscita a parlare di questo. Ogni volta trovavo altri argomenti di cui parlare, che seppur validi allo stesso modo, fungevano da scusa per non affrontare il problema. Davanti alla domanda "come vanno gli studi" fatta dalla dottoressa, non riuscivo ad essere sincera, rispondevo "tutto bene!" con un bel sorriso e poi passavamo oltre.
Cosa posso fare secondo voi?
Grazie in anticipo <3
Salve, probabilmente il suo blocco davanti ai libri deriva da un evento nel suo passato, che l'ha segnata, magari inconsciamente, e ora non riesce a ritrovare quella ferita che deve essere guarita per andare avanti...
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