Vale ancora la pena intraprendere una carriera da fisioterapista?

Fisioterapia • 29 gennaio 2017 • Commenti:

Ogni anno sono numerosi gli studenti che, completato il percorso di studi superiori con la maturità, tentano di intraprendere la strada per diventare fisioterapisti, spesso affascinati da una professione ancora poco conosciuta. Per poter prendere una decisione coscienziosa riguardo al proprio futuro occorre quindi tracciare un profilo esauriente del percorso di studi e della professione del fisioterapista.

Cosa fa il fisioterapista?

Non esistendo ancora in Italia un ordine professionale, ci si deve affidare all’AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti) per quanto riguarda la definizione della figura del fisioterapista e del relativo codice deontologico:

“Il Fisioterapista è un professionista della Sanità in possesso del diploma di Laurea o titolo equipollente, che lavora, sia in collaborazione con il Medico e le altre professioni sanitarie, sia autonomamente, in rapporto con la persona assistita, valutando e trattando le disfunzioni presenti nelle aeree della motricità, delle funzioni corticali superiori e viscerali conseguenti ad eventi patologici, a varia eziologia, congenita o acquisita.”

Il diploma di laurea necessario per esercitare la professione in Italia si ottiene al termine di un percorso di studi triennale.

Esiste un test d’ingresso per entrare a Fisioterapia?

Il corso di laurea in Fisioterapia, appartenente al dipartimento di Medicina e Chirurgia, è a numero chiuso. Il test d’ingresso attira solitamente migliaia di persone costrette a darsi metaforicamente battaglia per alcune decine di posti.
La prova d’ammissione è a crocette e verte su numerosi campi di conoscenza: cultura generale, logica, biologia, chimica fisica e matematica. Per questo motivo, è prassi comune spendere una porzione della propria estate post diploma a studiare le materie oggetto del test e ad allenarsi con i quesiti degli anni precedenti. Una preparazione di stampo scientifico può tornare utile sia per lo svolgimento del test che per alcuni corsi integrati durante l’eventuale percorso di studi.

Come funziona il percorso universitario?

Come già anticipato, il corso di laurea in Fisioterapia ha una durata di tre anni, per un totale di 180 crediti formativi ripartiti sul triennio. Le lezioni hanno solitamente un obbligo di frequenza al 75%, anche se il numero e la tipologia degli esami può assumere alcune variazioni a seconda delle scelte del singolo ateneo.

Parte fondamentale del percorso di studi in fisioterapia è il tirocinio, ossia l’occasione di mettere in pratica le conoscenze teoriche accumulate frequentando le lezioni e sostenendo gli esami. Nell’arco del triennio l’impegno minimo da dedicare al tirocinio ammonta a ben 1300 ore da svolgere sia in strutture ospedaliere che extra-ospedaliere. Il tirocinio viene svolto con l’affiancamento del cosiddetto assistente, un fisioterapista esperto capace di guidare e valutare lo studente durante il contatto con i pazienti. L’assistente di tirocinio è una figura fondamentale nella preparazione del fisioterapista, capace di trasformare le competenze teoriche in abilità pratiche.

Dopo aver terminato gli esami ed aver preparato la tesi, c’è ancora un ultimo scoglio da superare. La prova finale prevede la discussione della tesi ed un esame di Stato conclusivo, con valore abilitante all’esercizio della professione. Il superamento dell’esame di Stato è propedeutico all’ottenimento della laurea, giacché non è contemplata la possibilità di qualcuno che sia laureato in fisioterapia, ma non abilitato a svolgere la professione.

Specializzazione e prospettive lavorative

Conseguita la laurea si è a tutti gli effetti fisioterapisti. Esiste la possibilità di iscriversi alla Laurea Magistrale, ma è un percorso molto raramente scelto dai neolaureati. Sono invece piuttosto popolari Master e Corsi privati che consentono di ottenere una conoscenza maggiormente approfondita all’interno di un determinato ambito.

Le prospettive di carriera per il fisioterapista sono oggi ridimensionate rispetto a una decina di anni fa. La trasformazione della fisioterapia da corso privato a corso di laurea riconosciuto dallo Stato è avvenuta meno di trent’anni fa, motivo per cui la maggior parte dei fisioterapisti sono persone giovani e ancora lontane dal pensionamento. Questo provoca un difficile ricambio generazionale all’interno della professione, con un mercato del settore in crescente saturazione. Trovare un lavoro a tempo indeterminato, per un neolaureato in fisioterapia, al giorno d’oggi non è così semplice come si dice.

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