Un problema doloroso in bagno
Proctologia • 2 settembre 2015 • Commenti:
Un semplice atto fisiologico, la visita in bagno. E' sempre andato tutto bene, non ci si faceva caso, un normale rito quotidiano. Fino a quel giorno. Un dolore inaspettato. Da quel momento ogni defecazione fa male. Il dolore si presenta durante o al termine, e dura fino a pochi minuti dopo il suo completamento. Talvolta viene accompagnato da un leggero sanguinamento. La diagnosi probabile è ragade anale.
Che cos'è?
La ragade è un rottura dell'epitelio del canale anale. All'inizio è superficiale, ma può approfondirsi arrivando fino allo sfintere interno sottostante. Le ragadi si presentano soprattutto nella linea centrale posteriore, più raramente in quella anteriore o in altri posti. Se la ragade si mantiene per molto, si presentano cambiamenti secondari, quali ispessimento della mucosa nella parte inferiore del ano, formazione della verruca anale, l'indurimento dei bordi della ragade.
Causa del problema
Nella maggior parte dei casi la ragade è effetto di una lesione nella zona anale. Molto spesso è causata dalla stitichezza o dalla diarrea, ma potrebbe anche essere dovuta ad un intervento eseguito in quella zona del corpo, o ad un endoscopia. In alcuni casi la ragade risulta essere un effetto secondario di altre patologie quali cancro, malattie veneree, morbo di Crohn o colite ulcerosa.
Diagnosi
Conosciamo già i sintomi, oltre al solito dolore e sanguinamento potrebbe presentarsi anche il gonfiore e il prurito, oppure la secrezione dal ano. Per una corretta diagnosi è indispensabile consultare un medico, proctologo ed eseguire un'esplorazione rettale e l'anoscopia. Queste analisi possono risultare dolorose quindi io di solito evito di svolgerle durante la prima visita, ma solo al termine della cura preliminare.
Cura
La ragade acuta (superficiale) può essere trattata con la dieta, sostanze aumentanti il peso delle feci, creme e l'antroterapia. La ragade cronica necessita di trattamenti specializzati. Viene eseguita una sfinterotomia chirurgica o farmacologica, provocando la regressione della forte contrazione dello sfintere interno che ostacola la guarigione. Per il rilassamento dello sfintere andiamo ad usare la tossina botulinica (Botox) oppure farmaci che rilasciano il monossido di azoto. Se si sospetta che la ragade anale è solo un sintomo secondario di una problematica più grave, è necessaria la biopsia ed un esame istopatologico.
Complicazioni
Le complicazioni che si possono verificare dopo una cura chirurgica della ragade sono: l'ascesso/fistola, il sanguinamento nel breve periodo dopo l'intervento. Si osservano problemi col mantenimento dei gas e/o feci a diversi livelli di intensificazione. Il taglio dello sfintere interno viene quindi eseguito con la massima attenzione in caso di pazienti con diarrea, sindrome dell'intestino irritabile, diabete o altre malattie preesistenti che predispongono alla incontinenza fecale. Per questo motivo la cura di questo problema apparentemente banale, dovrebbe essere affidata ad uno specialista esperto.