Tutto ciò che c’è da sapere sul dolore cronico

Fisioterapia • 25 gennaio 2017 • Commenti:

In linea generale, il dolore è il meccanismo con cui l’organismo segnala un danno tessutale. La definizione di dolore cronico è un dolore che si protrae nel tempo, senza risolversi in tempi ragionevoli. Normalmente meno intenso rispetto al dolore acuto, si definisce cronico se supera 1 o 2 mesi di persistenza. Si tratta di un problema con un enorme rilievo sociale, dato che può compromettere significativamente la qualità della vita dei pazienti e si stima che colpisca buona parte della popolazione. Dato che le cause di dolore cronico sono complesse e molteplici, la loro classificazione è piuttosto articolata.

Cos’è il dolore cronico

La prima distinzione da fare è tra dolore cronico oncologico e non oncologico.

Il dolore non correlato a patologie tumorali, o non oncologico, viene quindi suddiviso in quattro ulteriori categorie, ovvero:

  • dolore nocicettivo, che deriva da un danno diretto ai tessuti come nel caso dell’artrosi (di origine meccanica) o della fibromialgia (dolore cronico muscolare);
  • dolore neuropatico, derivante da un danno ai nervi periferici (per esempio nel caso dell’Herpes Zoster, o fuoco di Sant’Antonio) o del sistema nervoso centrale;
  • dolore psicosomatico, associato a disturbi psichici (ansia, depressione);
  • dolore idiopatico, ovvero la cui origine è sconosciuta.

Patologie più comuni associate alla sindrome del dolore cronico

Il dolore cronico può essere correlato a un’ampia gamma di patologie: vediamo insieme quali sono le principali.

Oltre al dolore associato a tumori, una comune causa di dolore cronico è la fibromialgia. Si tratta di una malattia di probabile origine autoimmune, con una sintomatologia complessa che include, oltre al dolore muscolare cronico, anche irrigidimento, insonnia e astenia.

Il dolore cronico alla schiena è spesso provocato da ernie del disco, che costituiscono una delle più comuni cause di dolore cronico benigno. Nella maggior parte dei casi si manifesta in zona lombare, spesso con dolore radicolare lungo il nervo sciatico, che risulta compresso dall’ernia.

Il dolore cronico al ginocchio, così come il dolore cronico alla spalla, è comunemente causato dall’artrosi (ossia la progressiva usura nel tempo) di tali articolazioni.

Inoltre, altre diffuse cause di dolore cronico possono essere l’endometriosi che nelle donne può provocare persistente dolore pelvico o al basso ventre, così come la sindrome del colon irritabile, una patologia che si presuppone essere fortemente correlata allo stress.

Gestione del dolore cronico

Le terapie per il dolore cronico sono essenzialmente mirate ad alleviare i sintomi dolorosi, allo scopo di migliorare la qualità di vita del paziente, non a risolvere le cause (conosciute o meno) che provocano il dolore stesso.

Negli ultimi anni, a causa delle sue amplissime proporzioni demografiche, il problema si è imposto all’attenzione delle istituzioni sanitarie. Il trattamento tradizionale prevede il ricorso ad antidolorifici (FANS, oppioidi, paracetamolo, anche usati in combinazione tra loro) che però naturalmente possono provocare problemi di tossicità, soprattutto a lungo termine.

Tuttavia, un approccio più moderno tende a privilegiare la combinazione di diverse metodologie terapeutiche.

Le soluzioni proposte sono molteplici e alcune vanno al di là dei confini della medicina tradizionale, comprendendo, tra l’altro:

  • irradiazione con raggi X, che ha effetti analgesici e antinfiammatori;
  • blocco antalgico, che prevede l’iniezione di soluzioni anestetiche a bassa concentrazione in prossimità dei nervi interessati, cui si ricorre ad esempio per nevriti e radicolopatie con varia localizzazione;
  • ossigeno-ozono terapia, eseguita per mezzo di infiltrazioni locali che si dimostrano utili per il trattamento di un’ampia gamma di patologie dolorose, tra cui ernie del disco, artrosi, tendiniti, ecc.
  • agopuntura;
  • mesoterapia antalgica, che prevede la somministrazione per mezzo di iniezioni a livello dermico di piccoli quantitativi di farmaci, sia antinfiammatori, che antidolorifici o omeopatici, nelle zone affette da dolore di origine muscolo-scheletrica.

Un’altra terapia recente è costituita dalla neurostimolazione sottocutanea, che comporta l’impianto di un microchip sotto la pelle il cui scopo è fornire una stimolazione elettrica con impulsi periodici in grado di annullare le sensazioni dolorose.

L’elenco delle cure naturali, tecniche di terapia fisica e persino di meditazione proposte per la gestione del dolore cronico è molto lungo e non sempre trova il sostegno di tutti i medici. Tuttavia, da un lato la preoccupazione per una sindrome molto diffusa e potenzialmente molto invalidante, dall’altro i nuovi risultati della ricerca scientifica, stanno aprendo negli ultimi anni la nostra visione a nuove possibilità di cura, stimolando una notevole attività sperimentale e terapeutica, che ci auguriamo possa fornire in futuro risultati più risolutivi per il maggior numero possibile di pazienti affetti da dolore cronico. 

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