Soddisfazione lavorativa: come trovare la soddisfazione nel proprio lavoro?
Psicologia • 11 marzo 2017 • Commenti:
Secondo Francesco Avallone, studioso e docente di psicologia del lavoro, le cause dell’insoddisfazione lavorativa possono essere diverse: una prima fonte di insoddisfazione si trova nei contenuti della mansione, nella natura del compito e nelle sue modalità di svolgimento. Una seconda categoria si riferisce invece all'ambiente sociale nel quale il lavoratore opera ed alle dinamiche dei ruoli organizzativi, mentre la terza categoria è legata a variabili riconducibili alle differenze individuali.
Le problematiche legate al contenuto del lavoro in sé o alla mansione, che possoni risultare poco stimolanti e ripetitivi, dipendono da moltissime variabili: queste caratteristiche risultano difficilmente generalizzabili poiché risultano uniche per ogni azienda o luogo di lavoro.
Ambiente sociale
Le fonti di insoddisfazione legate al contesto lavorativo comprendono le dinamiche organizzative dell’azienda e dell’ambiente sociale in cui si lavora, oltre che la retribuzione. Lo stipendio percepito, le relazioni interpersonali con pari e superiori, lo stress e le condizioni di sicurezza sono tutti fattori su cui porre attenzione poiché rilevanti nel raggiungimento della soddisfazione lavorativa.
Infatti, la collaborazione nel raggiungimento di un risultato, il sentirsi parte di un gruppo, il riconoscimento di adeguate gratificazioni, la responsabilità e la possibilità di carriera aumentano la motivazione e la soddisfazione dei lavoratori, oltre che le prestazioni lavorative, così come la possibilità di essere coinvolti nei processi decisionali e la percezione di avere dei superiori capaci e disponibili.
Differenze individuali
Ogni persona percepisce e soddisfa i propri bisogni in modo differente, vi sono però alcune caratteristiche generali ed indipendenti in grado di influenzare alcuni dei fattori determinanti la soddisfazione lavorativa.
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Personalità: la soddisfazione lavorativa è molto influenzata dalla personalità e dall’atteggiamento del lavoratore. Soggetti dalla personalità debole o svogliata, ad esempio, possono avere poca forza di volontà e mirare al minimo risultato, personalità statiche fanno difficoltà ad adattarsi alle novità, persone insofferenti tendono ad abbattersi alle prime difficoltà. Spesso è professionalmente insoddisfatto chi possiede una personalità apparente (cui piace apparire), che tende a svolgere lavori molto impegnativi e stressanti per poter sostenere un alto tenore di vita. Nonostante la possibilità di lavori più soddisfacenti o che consentano di avere maggiore tempo libero, come lavori part-time, questi non permettono di sostenere lo stile di vita desiderato, portando in ogni caso ad una condizione di insoddisfazione.
Persone con particolari personalità possono comunque trovare il modo di incanalare il loro carattere in lavori per altri poco soddisfacenti, ricavandone benefici e soddisfazioni. Ad esempio, una persona indecisa può risultare soddisfatta di un lavoro dove non deve compiere grosse scelte, mentre una persona riflessiva e contemplativa desidera un impiego “statico” e che non preveda il contatto con altre persone. Al fine di trovare soddisfazione sul lavoro è perciò evidente come non sia importante quale tipo di personalità ci caratterizzi, bensì il modo in cui siamo in grado di far coincidere il lavoro con le nostre attitudini personali.
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Capacità: essere capaci nel proprio lavoro può portare diverse soddisfazioni in ambito professionale. Non è tanto la capacità di svolgere o meno un determinato lavoro, per quanto complesso, che può dare soddisfazioni, quanto la consapevolezza di essere tra i migliori. A questo proposito spesso risulta più soddisfacente essere il migliore in un lavoro “semplice” che non essere un medico o un avvocato “nella media”.
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Autovalutazione: per trovare un lavoro soddisfacente è fondamentale essere capaci di autovalutarsi in modo corretto. C’è chi tende a sottovalutarsi e chi invece a sopravvalutarsi, ma l’errore nasce sempre da un’errata analisi delle attitudini e dei limiti individuali che ci portano a non essere obbiettivi sulle possibilità e capacità riguardo uno specifico lavoro.
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Coraggio: il coraggio è un carattere importante per ottenere la soddisfazione professionale. Molti lavori richiedono decisioni che possono portare ad esiti negativi e solo chi ha coraggio sa scegliere mantenendo un margine di rischio accettabile. Al contrario, chi non ha il coraggio di rischiare in determinate situazioni non avrà mai la possibilità di avanzare o raggiungere determinati obbiettivi.
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Flessibilità: la flessibilità è un altro carattere importante, che riflette la capacità di rinnovarsi e di cambiare. La mancanza di flessibilità può far perdere opportunità importanti o far sentire una persona inadeguata.