Sbiancamento dentale con carbone attivo – come funziona?
Odontoiatria • 24 marzo 2017 • Commenti:
Nella cultura occidentale in particolare è sempre più comune cercare di ottenere una dentatura limpida e luminosa, senza le macchie e la colorazione opaca dovute principalmente a fattori esterni, come il fumo di sigaretta, cibi e bevande.
Lo sbiancamento dentale è una pratica molto diffusa, che permette di ottenere denti più bianchi e luminosi tramite diversi metodi.
Per tentare di ripristinare una colorazione dentale più chiara sono attualmente disponibili dei trattamenti professionali eseguiti da specialisti nello studio dentistico o in centri estetici specializzati, ma anche rimedi casalinghi per sbiancare i denti che possono essere effettuati autonomamente dal paziente.
In ogni caso, prima di iniziare un qualunque trattamento sbiancante, è utile effettuare una visita dentistica per verificare la presenza di problematiche come carie o ipersensibilità dentale, ma anche per farsi consigliare da uno specialista sui metodi più adeguati alla propria condizione.
Il carbone attivo – cos’è?
Il carbone vegetale, detto anche carbone attivo, è una polvere ottenuta dal legname sottoposto ad una combustione senza fiamma ad elevate temperature (500/600°C). Il carbone così ottenuto viene quindi trattato per conferirgli la caratteristica porosità, che ne aumenta enormemente la superficie adsorbente. Il risultato è una polvere, finissima, estremamente porosa, inodore e insapore.
Il carbone vegetale ha la capacità di trattenere sulla sua superficie liquidi, gas, batteri e agenti patogeni, composti nocivi, tossine e virus, grazie all'elevata area superficiale. Questa è dovuta alla presenza di un grande numero di pori che possono imprigionare le particelle delle sostanze con cui è a contatto. Il carbone vegetale può infatti trattenere anche agenti patogeni, mostrando una blanda azione disinfettante.
Il carbone attivo viene generalmente utilizzato per la pulizia e la disinfezione dell’apparato digerente, proprio grazie alle sue proprietà adsorbenti. Le tossine ed i microrganismi aderiscono alla superficie porosa del carbone, vengono trasportate lungo l’intestino ed eliminate tramite le feci, poiché il carbone non viene assorbito dalle mucose gastrointestinali. Il carbone transita quindi indisturbato attraverso l'apparato digerente insieme a tutti i composti nocivi e ai batteri che ha raccolto durante il suo passaggio, espellendoli dall'organismo.
Il carbone vegetale non presenta effetti tossici e non è irritante per l'intestino, e queste caratteristiche lo rendono un prodotto particolarmente sicuro.
Può essere acquistato in farmacia e nelle erboristerie, e generalmente si trova sotto forma di polvere, capsule o compresse.
Il carbone attivo nello sbiancamento dei denti
Tra i diversi impieghi per cui può essere utilizzato il carbone vegetale troviamo anche lo sbiancamento dei denti.
Lo spazzolamento dei denti con il carbone vegetale attivo comporta un iniziale annerimento della dentatura, dovuta all’adesione del carbone sullo smalto dentale.
Anche se i denti appaiono temporaneamente anneriti è sufficiente sciacquare energicamente la bocca con acqua per eliminare tutti i residui di carbone, al quale risulteranno adsorbite le molecole che provocano la colorazione opaca dei denti, oltre ai batteri presenti nel cavo orale e le eventuali tossine. Grazie a questa pratica, è possibile rimuovere le macchie presenti favorendo il raggiungimento di una dentatura più bianca già dopo pochi utilizzi.
Oltre a pulire i denti, il carbone attivo aiuta a bilanciare il pH del cavo orale, salvaguardando le condizioni della flora batterica orale e migliorando in generale la salute di denti e gengive. Grazie a questo effetto è possibile prevenire la formazione di carie e gengiviti, e il carbone attivo costituisce pertanto un ottimo rimedio naturale sia per la pulizia che per la disinfezione dei denti.
Come sbiancare i denti con il carbone attivo
Per essere utilizzato nello sbiancamento dei denti, il carbone vegetale deve trovarsi nella forma di polvere. Se si possiede il carbone sotto forma di capsule è sufficiente aprirle ed utilizzare la polvere contenuta, mentre se si dispone di pastiglie è possibile triturarle finemente fino a ricavarne una polvere. A prescindere da come venga ottenuta questa polvere, una volta ricavata è necessario immergere al suo interno uno spazzolino bagnato per distribuire il carbone sulle spatole: a questo punto è sufficiente spazzolare normalmente i denti per un paio di minuti e sciacquare abbondantemente la bocca con acqua, fino a rimuovere totalmente il carbone dai denti e dalle gengive. È possibile conservare la polvere di carbone vegetale in un semplice barattolo di vetro per gli usi successivi.