Perché in inverno mangiamo di più?

Dietistica • 22 marzo 2017 • Commenti:

Se capita che l’inverno vi stuzzichi l’appetito, soprattutto quando il tempo fuori dalla finestra è cupo e l’idea di un buon pasto vi alletta, sappiate che non siete i soli!

Secondo quanto affermano gli esperti, appena la temperatura si abbassa il nostro appetito subisce delle variazioni.

Gli studi indicano che tendiamo a mangiare di più durante il periodo invernale, con conseguente aumento del peso di circa un chilo. Sebbene nell’arco di un anno tale aumento di peso possa non rappresentare un fatto rimarchevole, bisogna considerare che i chili in più tendono ad aumentare di anno in anno.

Cos’è che ci porta a mangiare di più durante i mesi più freddi?

Non si tratta solo degli abbondanti pasti delle feste invernali (Natale e Capodanno in primis), ma anche di altri fattori che concorrono ad aumentare il nostro stimolo della fame.

Qualunque sia la ragione, quando l’inverno arriva il nostro desiderio di cibi consolatori aumenta in maniera esponenziale. Non basta una carota a colmare la fame, si ha bisogno di cibi calorici e ad alto contenuto di carboidrati:

tutti cibi che ci fanno sentire un senso di riscaldamento e coccole. A tal proposito, gli esperti sostengono che il motivo sia di ordine fisiologico: quando le temperature esterne si abbassano, anche quella del nostro organismo tende a diminuire e questo spiegherebbe il motivo della ricerca di cibi ricchi di calorie.

In pratica, sentire freddo scatena una reazione di autodifesa che invia all’organismo la richiesta di un riscaldamento immediato attraverso cibi in grado di fornire molta energia. Per questo motivo, assecondare la voglia di cibi ipercalorici può garantire un istantaneo riscaldamento del corpo.

Quando cediamo alle voglie di zucchero e cibi amidacei, il livello di glucosio nel sangue subisce un’impennata per poi riprecipitare, alimentando nuovamente il senso di appetito.

Tecnicamente, qualsiasi cibo può aiutare ad alzare la temperatura corporea, ma in genere non si è culturalmente pronti a considerare l’insalata come un alimento invernale, in quanto al freddo associamo l’idea di cibi più calorici e ricchi di carboidrati.

Si stima che il 6% della popolazione soffra di un disturbo depressivo legato alla ridotta esposizione solare (tipica dei mesi invernali), con conseguenze sui livelli di serotonina nel cervello e sulla richiesta di cibo.

Quando il corpo invia il messaggio “S.O.S. riscaldamento”, il cervello lo traduce come “voglia di formaggi o dolci”.

Le abitudini alimentari risentono moltissimo delle stagioni e della durata delle fasi di giorno e notte. Quando fa buio presto, si tende a restare in casa e l’isolamento o la noia generano un senso di fame.

Suggerimenti per la dieta invernale

L’appetito invernale può comunque essere tenuto a bada e gestito in maniera salutare.

Ecco alcuni suggerimenti:

  • mangiare degli snack proteici e ad alto contenuto di fibre tra un pasto e l’altro, aiuta a fornire energia all’organismo, mantenendo una temperatura corporea idonea. Più siamo riscaldati durante l’inverno e meno avremo voglia di fiondarci sui carboidrati;

  • pianificare una serie di attività, aiuta a tenere il cervello impegnato, anche rispetto all’appetito, aiutandoci a controllare le quantità di cibo che ingeriamo;

  • se la fame ci assale a causa dei giorni più brevi dell’anno, possiamo provare a trascorrere più tempo possibile all’aperto, approfittando fino all’ultimo di ogni raggio di sole.

Poche e semplici attenzioni possono evitare inutili assalti alimentari, riducendo il rischio di accumulare peso in eccesso o, nei casi più estremi, evitando l’insorgenza di malattie legate all’alimentazione sbagliata.

Se si è affetti da “crisi di fame invernali”, è raccomandabile rivolgersi al proprio medico o al nutrizionista, per stilare un regime alimentare che soddisfi l’appetito e ci mantenga l’armonia del nostro benessere psicofisico.

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