Movember e il tumore ai testicoli: una causa di mortalità precoce da debellare
Prosegue la campagna di Docplanner a sostegno dell’associazione Movember: oggi vi proponiamo un articolo informativo sul tumore ai testicoli, patologia contro cui Movember combatte assiduamente da anni, promuovendo l’informazione e la prevenzione.
Il tumore ai testicoli, una rara tipologia di tumore maschile
I testicoli sono il luogo in cui avviene la formazione di alcuni ormoni maschili e degli spermatozoi: sono organi che hanno una funzione simile a quella ricoperta dalle ovaie nel corpo femminile. I testicoli sono due e sono coperti dallo scroto, una fascia di pelle che si trova direttamente sotto il pene. Il tumore al testicolo è una tipologia rara di tumore maschile: le cellule del tumorali possono avere origine da entrambi o da un solo testicolo.
Tipologie di tumore ai testicoli: seminomi e non seminomi
I tumori seminomi sono dovuti a cellule germinali che subiscono una trasformazione maligna (le cellule germinali sono quelle che danno vita agli spermatozoi). Questa tipologia di tumore si verifica con frequenza nel corso della quarta decade di vita e viene spesso associata a una variante in cui vengono coinvolte anche cellule non seminali (“forme germinali miste”).
I non seminomi, invece, si presentano in differenti forme, includendo i coriocarcinomi, i tumori del sacco vitellino, i teratomi e i carcinomi embrionali.
Cura e trattamento sono differenti e dipendono dalla tipologia di tumore diagnosticata.
Stadi del tumore ai testicoli
L’evoluzione del tumore ai testicoli è generalmente classificata con le seguenti fasi:
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Fase I: il tumore rimane ancora circoscritto al testicolo
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Fase II: il tumore si diffonde ai linfonodi dell’addome
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Fase III: il tumore si diffonde oltre l’area dei linfonodi, raggiungendo anche organi distanti come fegato e polmoni
Tumore ai testicoli: fattori di rischio
Il tumore è l’effetto di una incontrollata moltiplicazione delle cellule, che si verifica in seguito a una o molteplici mutazioni genetiche del DNA.
Le cause specifiche del tumore ai testicoli non sono ancora conosciute, ma sono stati definiti numerosi fattori di rischio:
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Criptorchidismo
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Infertilità
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Fumo
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Precedenti casi in famiglia
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Perturbatori endocrini (ftalati, bifenili policlorurati, pesticidi)
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Statura elevata
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Giovane età e razza caucasica
Diagnosi del tumore ai testicoli
Il tumore ai testicoli viene diagnosticato effettuando una ecografia dello scroto e dosando alcuni marcatori: lattiodeidrogenasi (LDH), alfra-fetoproteina e beta-HCG. Si tratta di sostanze prodotte dalle cellule tumorali o indotte da esse, di cui si rileva la presenza nel sangue. Nel caso l’esame porti a sospettare la positività, si effettua una biopsia. In caso di esito positivo anche della biopsia, il testicolo viene asportato per esaminare a fondo il tumore e effettuare altri accertamenti sul paziente, al fine di verificare se le cellule tumorali si siano estese a altri organi o parti del corpo: tutto ciò consente di scegliere quale sia il trattamento più adatto al caso specifico.
Cura e trattamento
I progressi nel trattamento del tumore ai testicoli sono stati enormi nel corso degli ultimi anni: oggi, in 9 casi su 10 i trattamenti hanno successo.
Il tumore ai testicoli viene attualmente trattato con chirurgia (con o senza radioterapia) se il tumore è ancora in fase embrionale o iniziale, quindi presente nel solo testicolo (l’asportazione è la pratica più diffusa sia nel caso di tumori seminomi che non seminomi, se il tumore è allo stadio iniziale). Se invece il tumore è in fase avanzata si ricorre a chemioterapia: diverse tipologie di tumore ai testicoli sono molto sensibili al trattamento con farmaci e questo consente di avere spesso ottimi risultati.
I farmaci permettono di guarire il paziente anche in caso di malattia già disseminata nel 60-70% dei casi; un 10-20% di pazienti, infine, guarisce del tutto in seguito all’asportazione chirurgica del tumore, rimpicciolito in precedenza grazie al trattamento chemioterapico.
Se il tumore in fase iniziale appartiene alla famiglia dei seminomi e viene asportato chirurgicamente, è indicato completare il trattamento attraverso la radioterapia. In seguito all’asportazione, viene applicata una protesi per mantenere l’aspetto estetico.
Per preservare la fertilità, si procede raccogliendo un campione di liquido seminale prima dell’intervento e conservandolo in una banca del seme, su esplicita richiesta da parte del paziente.
Quando invece il tumore è diagnosticato in fase avanzata (con metastasi ai linfonodi dell’addome e/o a organi più distanti), la chemioterapia consente un discreto controllo della patologia.
Effetti collaterali dei trattamenti
Gli effetti collaterali del trattamento dipendono da condizioni specifiche e per questo sono molto variabili, a seconda che si sia proceduto con il trattamento chirurgico, con la radioterapia o con un trattamento chemioterapico.
Trattamento chirurgico: effetti collaterali
Dipendono dalla tipologia di intervento effettuato, dall’estensione dell’asportazione praticata e da fattori contingenti (come l’esperienza del chirurgo):
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Linfadenectomia retroperitoneale: può comportare infertilità da eiaculazione retrograda (lo sperma continua a essere normalmente prodotto dal testicolo ma al momento dell’orgasmo refluisce verso la vescica invece di fluire in avanti come in una normale eiaculazione). Le probabilità di incorrervi crescono parallelamente all’estensione dell’intervento effettuato;
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Orchiectomia: questa tipologia di intervento normalmente non comporta particolari complicanze, a patto che l’altro testicolo sia sano e normalmente funzionante;
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Orchiectomia bilaterale, cioè l’intervento praticato in pazienti con un testicolo solo: comporta sterilità e insufficienza gonadica dovuta alla mancata produzione di testosterone. Rende necessario un trattamento ormonale sostitutivo.
Trattamento radioterapico: effetti collaterali
Il trattamento radioterapico viene effettuato sempre a basso dosaggio nel caso di tumori testicolari, ma può comportare comunque effetti collaterali distinti in acuti (di solito reversibili) e cronici.
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Effetti collaterali acuti: enterite, disturbi gastrici;
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Effetti collaterali cronici: disturbi intestinali, problemi di fertilità (detti turbe della fertilità, non molto frequenti e di solito temporanee), rischio di danni genetici legati al trattamento (si consiglia infatti di evitare di concepire un figlio per almeno 1/2 anni), rari tumori secondari.
Trattamento chemioterapico: effetti collaterali
Sono strettamente connessi alla tipologia e al dosaggio dei farmaci utilizzati. I farmaci chemioterapici usati per il tumore ai testicoli possono generare: tossicità gonadica (turbe della spermatogenesi), tossicità midollare (riduzione delle piastrine, dei globuli rossi e dei globuli bianchi - con aumento del rischio di contrarre infezioni, anemia e di soffrire di sanguinamenti), tossicità renale, tossicità acustica (si percepiscono con difficoltà le alte frequenze), tossicità gastroenterica (nausea, vomito e diarrea - dovuta, solitamente, all’impiego del cisplatino), tossicità cardiovascolare, alopecia, neurotossicità periferica (causata solo da alcune tipologie di farmaci chemioterapici), rara insorgenza di tumori secondari.
Progressi nella cura del tumore ai testicoli
I tumori al testicolo sono più frequenti nella popolazione maschile tra i 20 e i 40 anni, mentre passati i 50 anni l’incidenza scende drasticamente (-90%). Si tratta quindi di una possibile causa di mortalità precoce, che fortunatamente è stata fortemente arginata dai progressi in campo medico: fino alla metà degli anni 70 dello scorso secolo, il 90% degli uomini affetti da tumore ai testicoli morivano nel corso di un anno. Oggi, i pazienti affetti da tumore ai testicoli vengono guariti nel 95% dei casi. Nel 2015, sono stati riscontrati in Italia 2.000 casi di tumore ai testicoli.
Prevenzione e sintomi: come effettuare l’autopalpazione
Il primo sintomo normalmente è un rigonfiamento, un ingrossamento o un senso di pesantezza del testicolo. Per questo è fondamentale effettuare l’autopalpazione del testicolo, così come per le donne è fondamentale l’autopalpazione per prevenire il tumore al seno: individuare per tempo eventuali anomalie, anche in assenza di dolore, è la migliore forma di prevenzione di questa patologia. A volte, un sintomo è rappresentato da un improvviso dolore acuto al testicolo, accompagnato da un repentino aumento di volume: questo può infatti indicare una emorragia dentro il tumore. Infine, un ulteriore possibile sintomo è dato dal rimpicciolimento del testicolo.
Ai fini della prevenzione è fondamentale che i genitori facciano eseguire dal pediatra un controllo sui bambini: se un’eventuale discesa parziale del testicolo viene infatti corretta nel corso del primo anno di vita, si riduce drasticamente la probabilità di contrarre il tumore e si rende più facile l’eventuale diagnosi precoce.
L’autopalpazione va effettuata davanti uno specchio e preferibilmente dopo aver fatto un bagno caldo, utile per rilassare i tessuti dello scroto. Per prima cosa, bisogna avvolgere il testicolo nel palmo delle mani; successivamente, farlo ruotare con attenzione tra il pollice e l’indice di entrambe le mani. Quindi, cercare eventuali gonfiori, noduli duri o tondi e qualsiasi eventuale anomalia attraverso le dita, riferendone quindi con prontezza l’eventuale presenza al medico specialista.
L’ideale è cominciare in giovane età la pratica dell’autopalpazione: cominciare presto rende questa procedura molto più efficace.
Perché Movember e la ricerca sul tumore ai testicoli?
Movember ha avviato il GAP (Global Action Plan), coinvolgendo più di 350 ricercatori provenienti da 90 differenti istituti su scala mondiale, specialisti nella ricerca contro tumore ai testicoli e tumore alla prostata. I risultati ottenuti dalle ricerche finanziate da Movember vengono condivisi con altri enti e associazioni e utilizzati per informare e incoraggiare la ricerca. Movember ha inoltre concluso un accordo con la EORTC (Organizzazione Europea per la Ricerca e la Cura del Cancro) per avviare un trial clinico multinazionale, rivolto a uomini che si sono già sottoposti a trattamenti per la cura del cancro ai testicoli ma hanno subito delle ricadute. Infine, Movember finanzia la partecipazione di diversi Paesi (Spagna, Svizzera, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Belgio) allo studio clinico TIGER. Non solo un paio di baffi, quindi, ma ricerca, condivisione e consapevolezza: questa la filosofia di Movember, per debellare le cause di mortalità precoce della popolazione maschile.
Fonti:
http://www.airc.it/tumori/tumore-ai-testicoli.asp
http://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/tumore-dei-testicoli.html
http://www.startoncology.net/area-pubblica/tumore-del-testicolo/
http://www.wired.it/scienza/medicina/2015/03/23/autopalpazione-testicoli-5-regole-urologi/
http://www.studiourologicogallo.it/tumore_testicolo