Mal di schiena da discopatia degenerativa

Fisioterapia • 29 gennaio 2017 • Commenti:

La discopatia degenerativa è una patologia che interessa i dischi vertebrali ed è una delle principali cause di mal di schiena negli adulti. Nella maggior parte dei casi si manifesta tra i 30 e i 50 anni, anche se può fare la sua comparsa già in età giovanile, in particolare a seguito di traumi e posture scorrette.

La malattia degenerativa del disco è dovuta alla perdita di idratazione dei dischi vertebrali, che separano tra loro le vertebre ammortizzando gli urti della colonna vertebrale. Per capire come dalla degenerazione dei dischi si passi al mal di schiena, è utile partire da una minima conoscenza dalla morfologia dei dischi vertebrali stessi.

I dischi vertebrali sono costituiti da una sorta di globo centrale gelatinoso, detto nucleo polposo, racchiuso all’interno di anello fibroso che assorbe le forze a cui è sottoposto il nucleo a causa del carico della colonna vertebrale. Ogni giorno, sotto il peso del corpo, i dischi vertebrali perdono una parte del loro contenuto idrico, ma finché si è giovani riescono a recuperare spessore e flessibilità durante il sonno.

Con l’età, la capacità dei dischi di recuperare l’idratazione si riduce, di conseguenza il disco si assottiglia e lo spazio tra le vertebre diminuisce, ostruendo in parte il forame da cui fuoriescono le radici nervose, che vengono quindi compresse, causando il mal di schiena.

Il tuo mal di schiena è cervicale, toracico o lombosacrale?

Il dolore alla schiena provocato dalla discopatia degenerativa della colonna vertebrale si presenta più frequentemente nella zona lombare e in quella cervicale. Di solito non si tratta di un dolore di grande intensità e non si presenta in modo continuo: tuttavia questa patologia è in grado di compromettere significativamente la qualità di vita nonché la capacità di movimento del paziente.

Il dolore lombare dovuto alla degenerazione dei dischi, di norma, è più forte quando si sta seduti, perché è questa la posizione che comporta il massimo carico nella parte inferiore della schiena. Quando, per esempio, si lavora al computer per molte ore è buona norma concedersi una breve passeggiata per la stanza o interrompere la routine con un’altra occupazione qualsiasi per qualche minuto, allo scopo di mobilizzare la schiena e ridurre la pressione nell’area lombare.

I problemi alla schiena causati dalla discopatia degenerativa, però, possono presentarsi anche in altri tratti della colonna vertebrale, provocando dolore cervicale o anche dolore a metà schiena, cioè nel cosiddetto tratto toracico.

Dopo l’esame obiettivo della flessibilità della schiena e degli arti, nonché di altri segni di eventuali problemi neurologici causati dalla compressione delle radici nervose, il medico potrà prescrivere - a seconda dei casi - esami radiologici o una risonanza magnetica del tratto della schiena interessato, per verificare l’effettiva riduzione degli spazi intervertebrali.

Correre ai ripari ai primi segnali di discopatia

Dato che questa patologia, come abbiamo detto, è sostanzialmente legata all’età, è abbastanza probabile che col passare degli anni prima o poi la maggior parte di noi cominci a sentire qualche doloretto alla schiena. Naturalmente, la prima cosa da fare è non ignorare queste prime avvisaglie, che possono evolvere anche in complicazioni quali protrusioni discali o ernie, ma rivolgersi subito al medico per determinare la natura del problema.

In caso di un improvviso attacco acuto di mal di schiena, che può cogliere di sorpresa - magari semplicemente sollevando una confezione di bottiglie al supermercato con un’angolazione scorretta della colonna - naturalmente si dovrà dapprima osservare un periodo di riposo, evitando di sollevare altri pesi; il medico poi potrà prescrivere anche farmaci antidolorifici e miorilassanti.

Superata la prima crisi acuta, una fisioterapia mirata può essere molto utile a eliminare le contratture dei muscoli paravertebrali. Infatti, un tipico meccanismo che interviene nel mal di schiena è la tendenza a contrarre alcuni gruppi di muscoli quando si percepiscono i dolori. Per questo, imparare tecniche idonee per rilassare i muscoli della schiena, evitando di irrigidirsi, può essere di grande aiuto per bloccare l’evoluzione dell’episodio doloroso.

Se si svolge un’attività molto sedentaria, alla scrivania o davanti allo schermo del computer per la maggior parte della giornata, già dai primi segnali di problemi alla schiena, un programma di esercizi adeguato per rafforzare i muscoli dorsali e addominali può evitare conseguenze peggiori o quanto meno allontanarle nel tempo.

Nei casi più gravi, caratterizzati da crisi dolorose intense e frequenti, è comunque possibile prendere in considerazione varie opzioni di chirurgia, anche mini-invasiva, che a seconda dei casi possono richiedere diverse settimane o mesi di riabilitazione. 

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