La sindorome dei Figli Adulti di Alcolisti – in cosa consiste?

Figli Adulti di Alcolisti. Crescere in una famiglia dove almeno uno dei genitori era alcolista, lascia dei segni che provocano difficoltà nella vita adulta. Per ogni persona con la sindrome dei Figli Adulti di Alcolisti vuol dire qualcosa di diverso. Dietro ad ogni persona c’è la sua propria storia, carattere, modo di reagire. I figli di alcolisiti possono riscontrare nella vita adulta problemi con disturbi di ansietà e depressivi, disturbi del appetito e dipendenze. Possono soffrire di disturbi della personalità, avere problemi a stabilire relazioni interpersonali. Le persone affette da questa problematica in alcuni casi sono crudeli con se stessi, spesso anche con gli altri.

Cresce in una famiglia alcolizzata, dove la maggior parte dei volori era soffusa, può portare conseguenze diverse. Voglio sottolineare che non parlo di famiglie che assosciamo al alcolismo per antonomasia – solo una piccola percentuale dei Figli Adulti di Alcolisti proviene da famiglie del margine sociale o materiale, intendo una famiglia normale, dove gli adulti lavorano. Tutto dipende dal temperamento e dalla intelligenza del figlio, da quello che ha vissuto, dal livello di disfunzione famigliare: quanti genitori bevevano, come si comportavano da ubriachi, come reagiva l’altro genitore, se il figlio poteva contare su una qualsiasi persona con la quale viveva. Nonostante la diversità delle esperienze e dei fattori, la sensazione di insicurezza e la vergogna sembrano una reazione comune di tutti gli afflitti.

Proviamo ad immaginare una tale situazione – il figlio è testimone di liti famigliari, vede il suo genitore ubriaco che urla, ogni tanto umilia l’altra persona, a volte insulta direttamente il flglio, a volte lo picchia, deride, e il giorno dopo compra regali ed abraccia. I fattori comuni di una tale esperienza è la paura, la sensazione di insicurezza, imprevedibilità, spesso vergogna per il genitore che balbetta, non riesce a muoversi.

I modi più comuni per affrontare questa problematica

Ogni bambino doveva far fronte a modo proprio ad una tale esperienza. Alcuni di loro hanno dovuto sconfiggere la paura quando provavano a mettersi in mezzo mentre la madre veniva picchiata, altri si ritiravano per diventare invisibili, altri ancora hanno imparato ad essere gentili col genitore del quale avevano paura. Tutti questi modi di reagire si sono trasformati in schemi e nonostante il fatto che ormai siano persone adulte, sono molto attente ai segnali di pericolo. Il problema consiste nel fatto che di solito vedono questo pericolo la dove non c’è, cioè la cosa più difficile per quelle persone è mantenere una buona e sicura reazione, perchè non nè hanno mai avuto una. Per questo una notevole parte delle persone che hanno sofferto per una disfunzione famigliare, ha delle difficolà nella vita futura.

Che cosa rende difficile la ricerca di aiuto per le persone afflite dal Figli Adulti di Alcolisti?

Le persone che durante l’infanzia hanno sofferto di violenza, trascurazione o rifiuto, paradossalmente nella vita adulta tendono ad interessarsi maggiormente della vita dei genitori. Spesso dicono: “Sono miei genitori e lo saranno fino alla fine della mia vita. Dovreì essere grata per l’educazione che mi hanno dato. Devo controllare il padre perchè non faccia nulla di male alla madre(o vice versa).” Essendo cosi legati ai genitori è difficile uscire dalla loro influenza e cominciare la terapia.

Un’altra convinzione che rende difficile l’inizio di una cura è: „Era talmente tanto tempo fa e io adesso ho i miei problemi, perchè tornare a questi ricordi?” Alcuni nonostante le pene sofferte non vedono nulla di sbagliato nel modo in cui venivano trattati. Spiegano il tutto spesso giustificando i genitori, dicendo: „Nessuno ha avuto una casa perfetta, altri avevano situazioni peggiori. Era com’era – ognuno doveva cavarsela, mia madre non ha mai avuto una vita facile”. I Figli Adulti di Genitori Alcolisti hanno imparato che gli altri feriscono, trascurano e sono imprevedibili, per questo entrare per scelta propria in una lunga relazione col terapista è una grande sfida per loro.