La depressione stagionale: cos'è e come si tratta
Psicologia • 13 dicembre 2016 • Commenti:
La depressione stagionale o disturbo affettivo stagionale (noto nella letteratura di lingua anglosassone come Seasonal Affective Disorder o SAD) è un disturbo dell'umore caratterizzato dalla comparsa di sintomi depressivi in relazione ad una particolare stagione dell'anno.
É considerata una sindrome meteoropatica, cioè un'alterazione psicofisica correlata alle condizioni meteorologiche o stagionali e normalmente
si presenta con maggiore frequenza in autunno o inverno con miglioramento della sintomatologia in estate, anche se il periodo di comparsa dei sintomi è altamente variabile tra i soggetti colpiti.
Tale sindrome correla con la distanza dall'Equatore: il numero di pazienti affetti infatti aumenta con il progressivo allontanarsi dall'Equatore e spesso il disturbo compare in individui recentemente sottoposti a trasferimento in regioni nordiche, con diversa durata delle ore diurne.
SINTOMATOLOGIA DELLA DEPRESSIONE STAGIONALE
La caratteristica peculiare di questa sindrome è la comparsa dei sintomi in un particolare periodo dell'anno e la loro remissione completa qualche mese dopo, alla fine della stagione.
Tuttavia, è necessario distinguere le forme stagionali “vere” da quelle che possono, invece, essere dovute ad altri eventi concomitanti come le sessioni di esame universitarie, il rientro a scuola, le vacanze natalizie, etc.
I sintomi principali della depressione stagionale includono:
-
eccessiva sonnolenza con difficoltà al risveglio mattutino;
-
senso di disperazione e di inutilità;
-
apatia e mancanza di volontà;
-
comportamenti autolesionistici o intenzione di togliersi la vita;
-
nausea e inappetenza oppure eccessivo appetito;
-
stanchezza e senso di spossatezza;
-
difficoltà a concentrarsi;
-
ritiro sociale;
-
disturbi della sfera sessuale;
-
ansia e irritabilità.
CAUSE DELLA DEPRESSIONE STAGIONALE
Il meccanismo responsabile della depressione stagionale non è ancora stato completamente chiarito, ma è noto che l'avvicendarsi delle stagioni e il passaggio dalla stagione estiva a quella invernale si accompagnano a variazioni nella quantità di luce diurna disponibile.
Le variazioni delle ore di luce del giorno determinano un'alterazione nella sintesi della melatonina a livello della ghiandola epifisi, responsabile del ritmo sonno-veglia e coinvolta nel mantenimento del tono dell'umore. La melatonina infatti agisce come freno alla produzione di serotonina, il neurotrasmettitore della felicità.
Nei soggetti affetti da depressione stagionale si determina un eccesso di melatonina durante la stagione di comparsa dei sintomi e un effetto analogo può essere rilevato nelle persone esposte in maniera prolungata alla luce artificiale.
Secondo le più recenti ricerche, alla base della depressione stagionale può esservi anche un deficit di vitamina D, un composto responsabile del metabolismo del calcio a livello osseo che riveste un ruolo importante anche nel mantenimento del tono dell'umore.
La produzione di questa sostanza è attivata dalla luce solare e possiamo quindi intuire come i livelli di vitamina D subiscano variazioni stagionali, raggiungendo un picco nei mesi estivi e calando progressivamente nel corso dell'autunno e dell'inverno.
TRATTAMENTO DELLA DEPRESSIONE STAGIONALE
La depressione stagionale può verificarsi con sintomi di intensità variabile e determinare considerevoli effetti negativi sulla qualità della vita del soggetto.
Gli strumenti terapeutici a disposizione sono molteplici, sia di natura farmacologica che non farmacologica.
-
SUPPORTO FARMACOLOGICO
Il medico, in seguito ad una attenta valutazione delle condizioni del soggetto e delle caratteristiche del suo disturbo, può stabilire la necessità di un approccio terapeutico di tipo farmacologico alla depressione stagionale.
Talvolta in accordo col paziente, può invece optare per un approccio non farmacologico, in virtù dell'andamento transitorio dei sintomi.
Nel caso in cui si decida di intraprendere una terapia farmacologica, le classi di farmaci che possono essere impiegate sono diverse: le principali saranno antidepressivi ed ansiolitici, ai quali possono essere affiancati medicinali per trattare altri sintomi associati, come ad esempio farmaci contro la disfunzione erettile per i disturbi della sfera sessuale. -
SUPPLEMENTI DI VITAMINA D
Come già ricordato, la depressione stagionale è frequentemente associata ad un deficit di vitamina D, pertanto l'assunzione di questa vitamina risulta utile nel ridurre gli effetti del disturbo -
RIMEDI NATURALI
I rimedi naturali possono costituire un valido trattamento, soprattutto nelle forme più moderate di depressione stagionale.
Tra i rimedi più frequentemente utilizzati per i sintomi depressivi citiamo la rodiola o rhodiola rosea, l’iperico e il guaranà, mentre nelle forme a elevata componente ansiosa sono indicate la passiflora, l’escolzia (o papavero della California), l’avena, la melissa e la valeriana. -
OLI ESSENZIALI
I massaggi con applicazione di oli essenziali di limone, arancio, ylang-ylang e sandalo possono produrre benefici nei soggetti con depressione stagionale. -
TERAPIA CON LUCE O LIGHT THERAPY
La fototerapia, costituisce un caposaldo della terapia non farmacologica della depressione stagionale e consiste nell'osservazione di una fonte luminosa per periodi prolungati, in sedute di 1-2 ore. La luce utilizzata presenta caratteristiche analoghe a quella solare e permette di riequilibrare il ritmo sonno-veglia e i livelli di melatonina e serotonina prodotte dall'organismo. -
PSICOTERAPIA
L'approccio psicoterapeutico può sicuramente essere utile per affrontare la depressione stagionale. -
MEDICINE COMPLEMENTARI E DISCIPLINE AFFINI
Le discipline basate sull'approccio mente-corpo come agopuntura, yoga, meditazione e massoterapia possono indurre nel soggetto uno stato di rilassamento utile a contrastare i sintomi della depressione e dell'ansia tipici della depressione stagionale.
La stagionalità quindi influisce anche su disturbi psichiatrici di entità significativa, come la depressione maggiore e il disturbo bipolare e, in entrambe le patologie, sono stati registrati incrementi delle riacutizzazioni in autunno e in inverno.
In conclusione, è importante identificare correttamente le forme stagionali isolate distinguendole da quelle correlate ad altre patologie, al fine di intraprendere il percorso terapeutico più adatto alle esigenze del paziente.