La condizione psicologica della codipendenza

Esperto Maria ApuzzoPsicologia • 26 maggio 2016 • Commenti:

Che cos'è la codipendenza?

Spesso ci si trova di fronte ad una forma particolare di dipendenza affettiva, nota come codipendenza. La codipendenza è una condizione/relazione psicologica in cui una persona è controllata e manipolata da un'altra persona affetta da una condizione patologica (solitamente un disturbo di personalità narcisistico).

Ciò che accade in questi casi è che il soggetto coinvolto finisce per prestare scarsissima attenzione ai propri bisogni, ai quali concede sistematicamente una bassissima priorità, preoccupandosi al contrario ed eccessivamente dei bisogni altrui.

In quali contesti può manifestarsi?

La codipendenza può realizzarsi in contesti relazionali come la famiglia, l’ambiente lavorativo, amicale e di coppia ed è caratterizzata da meccanismi di controllo, negazione, accondiscendenza e bassa autostima.

La codipendenza si caratterizza per la mole di comportamenti, sentimenti pensieri che vanno oltre il normale autosacrificio e livello di accudimento.

Nelle relazioni familiari o lavorative ad esempio essi assumono un ruolo nei confronti dei figli e del partner o dei colleghi che richiedono un alto grado di autosacrificio attribuendo una elevata priorità ai loro bisogni.

Spesso queste persone assumono il ruolo di martire collocando costantemente i bisogni degli altri prima dei propri, ciò facendo dimenticano di prendersi cura di se stesse.

Questa modalità di comportamento soddisfa il loro sottostante bisogno di essere “ necessari/ indispensabili” e pertanto il timore profondo di essere soli e la paura intensa che nessuno abbia bisogno di loro.

La persona codipendente è costantemente alla ricerca di accettazione e approvazione, capita che quando rivendica qualcosa per sé, essa solitamente viva profondi sensi di colpa.

I parametri per valutare la codipendenza non possono prescindere dalla valutazione di alcuni meccanismi difensivi inconsci che hanno lo scopo di evitare e/o gestire i sentimenti minacciosi e mantenere l ‘autostima.

Gli schemi difensivi del codipendente

Il codipendente mette in atto inconsciamente schemi difensivi che verranno indicati di seguito ai fini di una possibile autovalutazione:

  • Negazione: Ho difficoltà ad individuare ciò che sento; Minimizzo, altero o nego ciò che sento; Maschero il mio dolore con la rabbia, l’umorismo , l’isolamento; esprimo il dissenso e l ‘aggressività di maniera indiretta e passiva.

  • Accondiscendenza: Sono disposto a sacrificare i miei valori pur di evitare il rifiuto e la rabbia degli altri; considero le opinioni degli altri più della mia e ho paura a esprimere e sostenere personalmente opinioni che divergono da quelle degli altri; metto da parte i miei interessi e i miei hobby allo scopo di fare ciò che vogliono gli altri; rinuncio alle mie posizioni per ricevere l’approvazione degli altri o per evitare il cambiamento.

  • Bassa Autostima: Giudico duramente tutto ciò che penso, che dico o faccio non ritenendolo mai abbastanza buono; mi sento imbarazzato nel ricevere lodi , riconoscimenti o regali; Ho bisogno di dare una buona impressione agli altri e sono persino disposto a mentire per questo; sono geloso delle relazioni delle persone da me amate, volendole avere tutte per me; mi percepisco inferiore agli altri;

  • Controllo: Credo che gli altri siano incapaci di prendersi cura di se stessi ( pertanto me ne devo occupare io); mi sento risentito quando gli altri non mi consentono di aiutarli; è necessario che gli altri debbano avere bisogno di me se devo avere una relazione; ho schemi di pensiero ossessivi che non mi consentono di concentrarmi sulle attività quotidiane:

  • Evitamento: agisco in modo da provocare negli altri rifiuto, vergogna o rabbia nei miei confronti; sopprimo i miei sentimenti e i mei bisogni per evitare di sentirmi vulnerabile; credo che manifestare le proprie emozioni sia un segno di debolezza; consento alla mia dipendenza dalle persone, luoghi e cose di distrarmi dal raggiungimento dell’intimità nelle relazioni; attraggo gli altri verso di me, ma quando questi si avvicinano li respingo.

Va sottolineato che gli schemi irrisolti della codipendenza possono produrre gravi danni, infatti, le persone che hanno sviluppato una tale personalità tendono a restare invischiate in lavori e relazioni altamente stressanti e sono più inclini a non ricercare l’aiuto medico o a perseguire obiettivi importanti . L’insicurezza sociale causata dalla codipendenza può condurre queste persone a sviluppare disturbi d’ansia, fobia sociale o una grave forma depressiva.

Anche per la codipendenza l’intervento psicoterapeutico è indispensabile per poter lavorare sui conflitti e sui modelli operatici interni dell’attaccamento insicuro e sui meccanismi di difesa immaturi.

Esperto

Maria Apuzzo psicologo, psicoterapeuta, psicologo clinico Dott.ssa

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