L’agopuntura, una terapia antica per problemi odierni

Fisioterapia • 28 gennaio 2017 • Commenti:

L’agopuntura è una tecnica della medicina cinese risalente a oltre duemila anni fa.
Il presupposto teorico di partenza è che il corpo contiene una sorta di energia vitale, chiamata qi e pronunciata come l’italiano “ci”, il cui flusso è fondamentale per la salute.
La medicina tradizionale cinese identifica inoltre più di duemila punti sul corpo umano che si connettono con venti meridiani, ossia i canali di scorrimento del qi. L’agopuntura è ritenuta, tramite l’inserzione di aghi in combinazioni determinate dei suddetti punti, in grado di ripristinare il corretto flusso energetico all’interno del corpo.

Nonostante l’agopuntura sia considerata una tecnica facente parte della medicina alternativa, sempre più medici e professionisti della salute la utilizzano, per alleviare soprattutto dolori alla schiena o al collo.

Funzionamento e meccanismi dell’agopuntura

L’agopuntura si avvale di aghi metallici di diverse lunghezze (da pochi millimetri a oltre venti centimetri) inseriti nella pelle, a profondità variabili a seconda della zona in cui si va a lavorare e dell’effetto che si vuole ottenere. Gli aghi sono solitamente lasciati in posizione per un periodo compreso tra il quarto d’ora e la mezzora e le dimensioni di questi sono venti volte più piccole rispetto agli aghi utilizzati per fare un’iniezione o un prelievo, motivo per cui raramente questa tecnica viene percepita come dolorosa dal paziente. Le sensazioni associate all’inserzione degli aghi sono dipendenti dalla persona che riceve il trattamento e dalla sua disposizione e possono spaziare dal formicolio o al rilassamento, fino ad una ritrovata energia.

Non esiste un consenso univoco sui meccanismi d’azione dell’agopuntura, ma sono state formulate alcune ipotesi.

  • Rilascio di peptidi oppioidi endogeni
    Gli oppioidi sono sostanze chimiche dall’effetto analgesico, cioè di riduzione del dolore. Paiono esserci sufficienti evidenze scientifiche da suggerire la capacità dell’agopuntura di stimolare il sistema nervoso centrale a produrre queste sostanze, nella forma di peptidi oppioidi endogeni.
  • Alterazione della secrezione di neurotrasmettitori e neurormoni
    L’agopuntura è ritenuta capace di stimolare l’ipotalamo e l’ipofisi (strutture che interfacciano il sistema nervoso con quello endocrino) ed alterarne la funzione secretiva. Sia i neurotrasmettitori che i neurormoni hanno un effetto sul dolore e l’agopuntura sembra in grado di modificarne la secrezione in modo tale da agire positivamente sul dolore.
  • Stimolazione di punti elettromagnetici
    S’ipotizza che le migliaia di punti, alla base della teoria per questo trattamento, siano dei nodi strategici per la conduzione di segnali elettromagnetici. La loro stimolazione tramite agopuntura è ritenuta in grado di incrementare il livello di endorfine, l’antidolorifico per antonomasia del corpo umano.

Sebbene molti professionisti del settore sanitario siano persuasi dell’efficacia dell’agopuntura, la difficoltà nel validarne scientificamente l’effetto spinge altri a restare scettici circa l’utilizzo di questa tecnica.
Vale la pena aggiungere però che, già nel 1998, il National Institutes of Health (l’agenzia degli Stati Uniti responsabile della ricerca biomedica) rilasciò una dichiarazione ufficiale sull’efficacia dell’agopuntura in numerosi casi. I potenziali casi di applicazione dell’agopuntura descritti dal NIH spaziano dalla nausea post chemioterapica, al dolore dentale postoperatorio, al dolore lombare fino ad altre condizioni come cefalea, osteoartrite, dolore miofasciale e sindrome del tunnel carpale.

Aspetti a cui prestare attenzione

Così come per qualunque altro trattamento, esistono delle controindicazioni all’utilizzo dell’agopuntura:

  • intossicazione da sostanze stupefacenti
  • utilizzo di pacemaker
  • epilessia
  • disturbo emorragico
  • infezioni cutanee

Si consiglia di prestare inoltre particolare attenzione in caso di gravidanza, durante la quale l’agopuntura in zona addominale e lombosacrale dovrebbe essere evitata, così come qualunque altro punto che potrebbe stimolare un parto precoce.

Affidarsi alla giusta persona

Sebbene esistano numerose prove dei benefici portati dall’agopuntura, questa viene spesso ancora percepita come una tecnica non affidabile o folkloristica. La sicurezza di questa tecnica, pressoché priva di rischi sensibili, dovrebbe quantomeno spingere le persone a darle una possibilità, prima di squalificarla a priori come inutile.
Farsi consigliare un professionista dell’agopuntura dal proprio medico può essere un buon modo per mettersi nelle mani di una persona competente. Informarsi sulle qualifiche e l’esperienza del cosiddetto agopuntore, oltre che sulla sua familiarità con la propria problematica, può fare la differenza tra la scoperta di una tecnica terapeutica efficace e il disappunto per aver sprecato tempo e denaro.

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