Ipocondria - Definizione e sintomi

Psicologia • 14 dicembre 2016 • Commenti:

L’ipocondria è una patologia caratterizzata dall’esagerata preoccupazione del paziente per la propria salute: chi soffre di ipocondria si sottopone a continue visite mediche e interpreta qualsiasi sintomo come premonitore di una patologia, anche in presenza di rassicurazioni mediche o di risultati clinici.
La preoccupazione per la propria salute spesso è associata alla paura della morte.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali annovera l’ipocondria tra i disturbi da sintomi somatici, definendola specificatamente disturbo da ansia di malattia.


Per identificare la patologia, devono essere soddisfatti i seguenti criteri

  • preoccupazione di avere o contrarre una malattia grave;

  • assenza di sintomi somatici o di lieve entità, tali da non giustificare la preoccupazione del paziente;

  • alto livello di ansia per la propria salute;

  • eccessivo numero di esami medici eseguiti o la totale assenza di essi (evitamento disadattativo);

  • preoccupazione per la malattia protratta per almeno sei mesi, anche attraversando fasi di modificazione;

  • la preoccupazione per la malattia non può essere giustificata da un disturbo mentale collaterale.

Alcune forme di ipocondria presentano deliri e allucinazioni, in questo caso si parla di disturbo somatoforme, annoverabile tra i disturbi psicosomatici.

L’ipocondriaco normalmente non si sente compreso dai familiari e neppure dai medici, e tende a spiegare i propri sintomi in modo dettagliato, cercando rassicurazioni che poi non reputa sufficienti a calmare la propria ansia.
Spesso i pazienti cercano informazioni su canali alternativi a quelli clinici, ad esempio su internet, focalizzandosi su particolari sintomi che confermano le loro tesi.

Cause dell’ipocondria

Il paziente che soffre di ipocondria non accetta la natura psicologica della propria patologia e insiste, anche di fronte ad evidenti prove mediche, a ricercare una diagnosi precisa.
Tra le cause può esserci un trauma infantile, legato ad una patologia sperimentata dal paziente o dai suoi familiari, oppure una eccessiva mania del controllo. Altre cause si possono ricercare nel rapporto con i punti di riferimento dell’infanzia: gli ipocondriaci riscontrano spesso debolezza, fragilità o salute cagionevole in se stessi e nella propria figura di riferimento, come ad esempio un genitore iperprotettivo. Alcune ipotesi affermano che possano esserci dei moventi inconsci nel comportamento ipocondriaco, ad esempio ottenere rassicurazioni e attenzioni dall’ambiente circostante, perciò un bisogno di tipo narcisistico.
La psicologia moderna ha inoltre proposto una teoria secondo la quale l’ipocondriaco ha principalmente tre scopi:

  • non essere malato;

  • non dimostrarsi debole o ansioso;

  • dimostrare di essere all’altezza delle proprie responsabilità.

Terapie e cure contro l’ipocondria

Esistono diverse terapie per combattere l’ipocondria. Tra i rimedi contro l’ipocondria, troviamo innanzitutto delle terapie di natura psicologica, oltre a specifici trattamenti farmacologici e, per le forme più lievi, rimedi naturali a base di erbe. In generale l’ipocondriaco dovrebbe ridurre al minimo il numero di esami e controlli, i quali non fanno altro che alimentare i comportamenti ipocondriaci.

Trattamento cognitivo-comportamentale

Un trattamento efficace contro l’ipocondria è quello cognitivo-comportamentale, che si concentra sull’adozione di atteggiamenti e pensieri funzionali da parte del paziente.
Il medico aiuta quindi l’ipocondriaco a comprendere il rapporto tra livello cognitivo e livello comportamentale, spiegando quali siano le sue credenza errate o le sue distorsioni cognitive e fornendo di contro conoscenze funzionali.
Il paziente è così coinvolto nel processo di guarigione ed impara a comprendere quali meccanismi ci siano dietro i suoi sintomi.

Trattamento Metacognitivo


Il trattamento Metacognitivo si concentra su alcuni specifici atteggiamenti disfunzionali dei pazienti.
In questa ottica, il trattamento è finalizzato ad osservare e ristabilire le credenze metacognitive dei pazienti: tali credenze possono essere sia negative, quando ad esempio l’ipocondriaco si convince di non poter fermare le proprie preoccupazioni prima di un’adeguata diagnosi, che positive, quando cioè il paziente ritiene corretto preoccuparsi per il proprio stato di salute.

Trattamento farmacologico dell’ipocondria

Nei casi più gravi di ipocondria si può ricorrere ad alcuni antidepressivi specifici, come ad esempio quelli triciclici e gli inibitori di serotonina, come la fluoxetina.
I disturbi di minore entità si possono trattare con le benzodiazepine, indicate per periodi brevi e adatte quindi a forme di ansia a breve termine.

Rimedi naturali contro l’ipocondria


Tra i rimedi naturali troviamo le erbe con proprietà rilassanti, come ad esempio il tiglio, la camomilla, il biancospino, la melissa, o la passiflora e la valeriana, entrambe contenenti principi attivi dagli effetti simili a quelli delle benzodiazepine.

Anche i fiori di Bach possono essere dei validi alleati per il trattamento dell’ipocondria, anche in base alla personalità del paziente.
Vediamone alcuni:

  • heather: particolarmente adatto per i soggetti con caratteristiche narcisistiche ed egocentriche.
    In questi casi l’ipocondria potrebbe essere segno di uno squilibrio affettivo.

  • crab apple: indicato per pazienti con una forte sensibilità agli eventi negativi.

  • larch: da utilizzare in presenza di soggetti con bassa autostima.

  • chicory: adatta a pazienti che sperimentano una presunta o reale solitudine. In genere l’ipocondria in questi soggetti rappresenta uno strumento di ricatto.

 

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