Incidenza e tipologie del tumore della tiroide
Oncologia, Endocrinologia • 12 febbraio 2017 • Commenti:
La tiroide è una ghiandola fondamentale del sistema endocrino per la sua produzione di ormoni in grado di modulare il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la temperatura corporea e il metabolismo.
Il tumore compare nel momento in cui alcune cellule che hanno subito un’alterazione iniziano a dividersi e moltiplicarsi in maniera anormale. La crescita tumorale può essere lenta oppure rapida, così come è possibile che si diffonda all’interno di altri tessuti (la cosiddetta metastasi).
Tipologie di tumore tiroideo
Il primo sospetto di tumore alla tiroide nasce solitamente in presenza di un gonfiore o nodulo in prossimità di questa ghiandola. Esistono differenti tipologie di tumore alla tiroide, alcune delle quali caratterizzabili anche con la diagnostica per immagini, ma una diagnosi più precisa può essere fatta esaminando le cellule prelevate con una biopsia. A seconda dell’origine e delle caratteristiche delle cellule neoplastiche, è possibile differenziare alcune di queste tipologie.
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Carcinoma papillifero della tiroide
È il più comune tumore maligno della tiroide e, sebbene nelle prime fasi appaia come un tumore intratiroideo, ha la tendenza ad invadere le strutture circostanti la tiroide. Le metastasi più comuni avvengono a carico dei linfonodi del collo, delle ossa, dei polmoni e del cervello.
La prognosi per questa tipologia di tumore è solitamente favorevole, purché si venga sottoposti tempestivamente ad un trattamento adeguato. Uno dei più importanti fattori prognostici è l’età in cui avviene la diagnosi: la sopravvivenza di pazienti entro i 45 anni è infatti considerata meno a rischio.
Il trattamento per il carcinoma papillare della tiroide consiste in una tiroidectomia, cioè l’asportazione totale della ghiandola endocrina. -
Carcinoma follicolare della tiroide
Secondo tumore maligno per frequenza, il carcinoma follicolare della tiroide annovera le radiazioni ionizzanti, il sesso femminile e l’età tra i principali fattori di rischio. Solitamente, si presenta come un tumore poco invasivo con diffusione per via ematica verso polmoni e ossa, solo raramente metastatizza all’interno del sistema linfatico.
La diagnosi può avvenire solo tramite esame istologico, motivo per cui i pazienti con una sospetta proliferazione follicolare vengono sottoposti ad un’emitiroidectomia (asportazione di metà tiroide) per poter prelevare il campione. Se l’esame conferma un carcinoma follicolare, il trattamento prevede l’asportazione totale della tiroide e un ciclo successivo di radioterapia.
Una sua variante, il carcinoma a cellule di Hurtle, è decisamente più aggressiva e presenta spesso delle metastasi ai linfonodi. -
Carcinoma midollare della tiroide
Il carcinoma midollare, responsabile di oltre il 5% dei tumori tiroidei, colpisce soprattutto le persone di età compresa fra i 40 e i 50 anni. Circa un quarto di questi tumori sono di origine genetica, con il rischio quindi per il genitore di trasmettere la predisposizione alla propria prole.
Il primo segno di un carcinoma midollare è solitamente un nodulo isolato alla tiroide, capace però di metastatizzare alle ossa, al fegato e ai polmoni. -
Carcinoma anaplastico della tiroide
Fortunatamente non tra le forme più diffuse, il carcinoma anaplastico è senz’altro il tumore maggiormente maligno ed aggressivo (responsabile di oltre un terzo dei decessi da tumori tiroidei).
Colpisce solitamente i soggetti in età avanzata, talvolta già in presenza di altre neoplasie tiroidee, invadendo le strutture circostanti la tiroide e metastatizzando a livello osseo, polmonare e cerebrale. La prima manifestazione consiste in una massa dalla crescita rapida che rende difficoltosa la respirazione e l’alimentazione.
La terapia per il carcinoma anaplastico è sostanzialmente di tipo palliativo, e si avvale di tecniche quali l’asportazione totale della tiroide, la tracheotomia e la radioterapia. La sopravvivenza a cinque anni per questo particolare tumore è inferiore al 10% dei casi.
Incidenza del tumore tiroideo
Il tumore della tiroide costituisce circa il 2% di tutte le neoplasie, secondo i dati forniti dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). La diffusione di questo carcinoma sembra essere però in netta ascesa, con un’insorgenza di nuovi casi cresciuta di oltre il 50% negli ultimi 30 anni.
L’incidenza del cancro della tiroide varia sensibilmente a seconda del sesso: la popolazione femminile corre infatti un rischio tre volte superiore di sviluppare un cancro della tiroide, con oltre 12 nuovi casi annuali ogni 100.000 abitanti.