Il fluoro può farti male? Effetti della fluorosi
Odontoiatria • 10 febbraio 2017 • Commenti:
La maggior parte dei dentifrici in commercio contengono piccole quantità di fluoro. Il limite massimo del livello di fluoro nei dentifrici è stato stabilito per legge dall'Unione Europea, come anche quello nell'acqua potabile. Gli studi effettuati negli ultimi vent'anni hanno infatti dimostrato che l’ingestione di quantità eccessive di fluoro può provocare una condizione patologia denominata fluorosi, che può causare gravi danni non solo ai denti, ma a tutta la struttura scheletrica. Andiamo quindi a capire cosa fa il fluoro e perché può fare male.
Benefici del fluoro
Il fluoro sembra essere tra le migliori sostanze che aiutano a prevenire la carie e le infezioni dentali, tra cui la gengivite. Se non ingerito, il fluoro è innocuo, anzi rafforza lo smalto dei denti e non permette ai batteri di depositarsi e formare il tartaro, principale responsabile della carie e della demineralizzazione dei denti. Il dentifricio al fluoro può essere utilizzato anche dai bambini, in piccole dosi e a patto che non venga ingerito, poiché è proprio nell'età infantile che si sviluppa lo smalto dentale. In alternativa è possibile reperire in farmacia o in erboristeria dei dentifrici senza fluoro. Si consiglia comunque di evitare la somministrazione di tavolette o gomme da masticare contenenti fluoro ai bambini e di scegliere quando possibile acqua non fluorizzata.
Effetti negativi del fluoro
Il fluoro è presente in molti alimenti consumati quotidianamente, come il pesce, le uova, gli spinaci o il latte, oltre che nell'acqua potabile, nei dentifrici e nelle gomme da masticare. Ciononostante, il fluoro è una sostanza tossica e l'assunzione in quantità eccessive può provocare la fluorosi, una patologia che causa inizialmente macchie bianche e irregolarità della superficie dei denti, ma che a lungo termine può portare a gravi danni al sistema scheletrico, come l'osteoartrite, l'alterazione della normale posizione della colonna vertebrale e il ginocchio valgo.
Tra gli altri potenziali effetti negativi del fluoro troviamo anche la soppressione del sistema immunitario, modifiche del sistema nervoso centrale, cancro all'utero o alle ossa, disfunzioni gastrointestinali e l'inibizione di enzimi essenziali per la crescita ed il metabolismo. Esistono inoltre forti rischi di morte prematura dei feti e di basso quoziente intellettivo, difetti fisici e alterazioni comportamentali per i neonati. Per verificare i livelli di fluoro nell'organismo si possono effettuare degli esami del sangue, i quali vanno a rilevare le quantità di calcio e potassio: sia l'ipocalcemia (l'insufficienza di calcio) che l'iperkaliemia (eccesso di potassio) possono essere sintomi di una sovraesposizione al fluoro.
Fluorizzazione dell’acqua
La fluorizzazione dell’acqua (introdurre nel sistema idrico piccole quantità di fluoro) è una pratica attuata da diversi anni in molti Paesi, anche se in altri, soprattutto in Europa, è stata vietata da tempo. Alcuni studi hanno constatato che la presenza di fluoro nell'acqua potabile comporta una leggera diminuzione della fertilità, sia negli uomini che nelle donne, e l'aumento delle fratture all'anca degli individui in età avanzata. Inoltre, alcune ricerche svolte sugli animali hanno evidenziato che il fluoro può causare carcinomi alle ossa e al fegato, anche se non esistono ancora studi relativi a tali effetti sugli esseri umani.
Conclusioni
In conclusione, il fluoro fa male? Possiamo dire che il fluoro è tossico e quindi potenzialmente molto pericoloso se ingerito, soprattutto tramite l'acqua potabile, dato che spesso quello che viene disciolto nelle riserve idriche deriva dagli scarti delle lavorazioni di fertilizzanti o di alluminio. Nel caso invece venga utilizzato in quantità minime e senza ingerimento per la pulizia dei denti, il fluoro può sortire effetti positivi nella prevenzione delle infezioni dentali.