Tutto quel che c'è da sapere sulle faccette dentali

Odontoiatria • 28 marzo 2017 • Commenti:

Le faccette dentali (in inglese veneers) sono anche conosciute con il termine "faccette estetiche" e consistono in sottili (il loro spessore medio si aggira intorno ai 0,5-0,7 mm) lamine che vengono applicate sulla superficie esterna dei denti anteriori, un po’ come le unghie finte vengono applicate sulle unghie naturali, mascherandone le imperfezioni legate al colore, alla forma o alla posizione e migliorando l’aspetto estetico del sorriso. Grazie a questi restauri, ogni persona può avere una dentatura splendente, candida e senza imperfezioni.

Per cosa si usano le faccette dentali?

Le faccette si utilizzano su un dente fondamentalmente sano, ma con problemi estetici, tra i quali:

  • diastemi (spazio fra i denti), dove si applicano ai denti faccette di dimensione leggermente maggiore di quella della superficie di applicazione, in modo da riempire gli spazi vuoti
  • otturazioni con difetti di colore, risultato del deterioramento di otturazioni bianche. In questi casi, le faccette sono la soluzione migliore per un risultato a lungo termine
  • denti con anomalie di forma,
  • denti che presentano difetti dello smalto
  • denti usurati o abrasi, quale risultato di processi erosivi chimici (vomito da bulimia, abuso di bevande acide, quali limone o vari tipi di cola) o meccanici (bruxismo, scorretto spazzolamento)
  • denti con anomalie di posizione (denti ruotati o disallineati possono essere corretti con l’utilizzo delle faccette, creando, così, un effetto di “ortodonzia istantanea”).

I diversi tipi di faccette: spessore e materiali

Le faccette dentali non sono tutte uguali: in genere, troviamo faccette di diverso spessore e materiale, in base al tipo di risultato che si vuole ottenere e al tipo di problema da risolvere. Solitamente, lo spessore di una singola faccetta va dai 0.3 mm fino a 0.7 mm, e la dimensione deve corrispondere esattamente a quella del dente su cui verrà applicata, a meno che non si voglia correggere un diastema.

La scelta del materiale della faccetta dipende dalle richieste del paziente e dal risultato che si desidera ottenere ma, in linea generale, quelle che garantiscono una migliore resistenza e lucentezza sono quelle realizzate in ceramica e porcellana (e sono anche le più utilizzate). Esistono anche le faccette in composito, materiale utilizzato per le otturazioni, che tuttavia tendono a scheggiarsi, incrinarsi e macchiarsi piuttosto facilmente; hanno, quindi, una “durata” limitata rispetto a quelle in ceramica e porcellana, però, si può effettuare il ripristino estetico di una faccetta in una singola seduta, con dei costi relativamente più bassi e ottenere un risultato istantaneo.
 

Quanto dura una faccetta?

La durata delle faccette dentali dipende principalmente dalla resistenza del materiale scelto e dalla tecnica di applicazione.  A differenza della resina composita, la ceramica è in grado di sopportare le forze in modo più efficace. Di conseguenza, un numero crescente di dentisti raccomandano ai loro pazienti di optare per le faccette in ceramica come una soluzione a lungo termine.

Come si applicano?

L’applicazione delle faccette dentali avviene in varie fasi:

  • Analisi del caso: si esegue un’analisi estetica e funzionale scrupolosa. In questa fase si devono programmare i passaggi successivi avendo in mente sin da ora il risultato che si vuole raggiungere.
  • Preparazione degli elementi dentali: per mantenersi nei confini ed entro le dimensioni originarie del dente è necessario eliminare un sottile strato di smalto. Ciò permette di ripristinare un’estetica ottimale e di non creare problemi gengivali (il gradino che ne risulterebbe potrebbe favorire l’accumulo di placca). Questa operazione si può effettuare con anestesia locale, ma la maggior parte delle volte, si effettua senza anestesia perché la limatura del dente non è molto dolorosa. Successivamente, si effettua l’impronta dentale su cui verranno effettuati studi e misure, per creare una faccetta delle giuste dimensioni. Infine, utilizzando una scala di colori, il medico seleziona il colore più adatto alla dentatura del paziente, ovvero quello che più si avvicina al colore degli altri denti, in modo da rendere i denti omogenei tra loro.
  • Fase di laboratorio: questa fase è eseguita dall’odontotecnico e consiste nella creazione delle faccette.
  • Applicazione vera e propria della faccetta sul dente (o sui denti) interessato. Prima del fissaggio definitivo, la lamina deve essere testata sul paziente, per avere la certezza che sia del giusto colore e della giusta misura; nel caso in cui non sia perfettamente adeguata, si possono effettuare delle piccole modifiche prima di fissarla sul dente, anche perché, una volta fissata, non potrà più essere modificata. Quando la faccetta risulta adeguata al tipo di dentatura del paziente, si può procedere alla cementazione. Innanzitutto, il dentista dovrà isolare il dente interessato con un particolare fazzoletto di lattice per impedire l’accumulo di saliva tra i denti. Il dente verrà poi trattato con l’acido fluoridrico e rivestito con un particolare adesivo, il tutto effettuato per migliorare l’adesione della faccetta alla dentina e allo smalto. Dopodiché verrà effettuata la cementazione, un’operazione molto delicata. Finita la procedura di cementazione, il dentista può levigare (in maniera superficiale) la lamina per adeguarla perfettamente alla dentatura.

Secondo recenti studi le faccette possono durare all’incirca 10 anni ma, attenzione, il processo di preparazione è irreversibile. Una volta ricoperto dalla lamina di porcellana, il dente avrà sempre bisogno di un’analoga faccetta per avere un aspetto normale, perché la superficie viene leggermente fresata per applicarla.

La durata è influenzata oltre che dai materiali usati anche da diversi altri fattori quali la corretta fabbricazione e applicazione. La qualità del cemento utilizzato è un altro fattore importante che, pertanto, non deve essere. In pazienti che tendono a digrignare i denti (il cosiddetto bruxismo), poi, è opportuno proteggere le faccette con bite o nightguard durante la notte.

L’igiene orale è molto importante per i pazienti portatori di faccette. Se il dente a cui è applicata una faccetta sviluppa una carie, deve essere trattato prima che il processo carioso determini il fallimento dell’adesione con la faccetta stessa. Bisogna precisare che sono possibili in ogni caso piccole riparazioni. Pertanto, è necessario adottare uno scrupoloso regime di controlli periodici e pratiche di igiene orale personale adeguate.

 

 

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