Disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare

Ortopedia • 9 settembre 2015 • Commenti:

Emicrania, dolore al orecchio, giramenti di testa, problemi a deglutire, sono sintomi di una malfunzionante articolazione temporo-mandibolare. Queste articolazioni sono le une delle più usate nel nostro corpo, visto che le usiamo costantemente per parlare, mordere, cantare, sbadigliare ecc. Una disfunzione dell’articolazione vuol dire una scorretta posizione della mascella inferiore rispetto a quella superiore. Disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare  hanno influeanza sulla nostra postura, sul funzionamento di altre articolazioni e sui tessuti morbidi. Sulle problematiche col meccanismo di questa articolazione hanno influenza i disturbi dell’occlusione, la postura scorretta, gli urti, lo stress o l’eliminazione dei denti.

L’articolazione temporo-mandibolare unisce la mascella inferiore (mandibola) col cranio (osso temporale). La mascella inferiore e il cranio sono legate da molti muscoli e legamenti, che funzionano bene se la mandibola si trova nella posizione corretta. La testa dell’osso della mandibola – condilo, è abbinato alla cavatura nel osso temporale, chiamata fossa mandibolare. Ai fini di un corretto funzionamento dell’articolazione è indispensabile un tessuto cartilagineo, chiamato disco articolare. Ha la funzione del cuscino o ammortizzatore fra le due ossa.

Quando la mandibola si muove, il disco rimane sempre tra il condilo e la fossa mandibolare. Se è così, abbiamo a che fare con un articolazione sana. Quando l’articolazione è sana, alla massima apertura della mascella, il paziente è in grado di mettersi in bocca tre dita. Se tutto funziona correttamente e il disco articolare si trova nella posizione corretta, i muscoli della testa, del collo e delle spalle funzionano anche essi in maniera relativamente indolore.

Le patologie dell’articolazione temporo-mandibolare sono una problematica molto comune. Nè sono afflitti tra il 20% e il 40% della popolazione mondiale.

I sintomi di questo disturbo sono:
– dolori delle articolazioni,
– dolori della testa e dei cervicali,
– dolori simili all’emicrania,
– dolore sordo nella zona del orecchio, faccia, tempia e spalle,
– movimento limitato o completa impossiblità ad aprire la bocca,
– dolore durante la masticazione di alimenti solidi,
– acufene,
– giramenti di testa o nausea,
– lacrimazione o dolore nel angolo interno dell’occhio,

Un ruolo molto importante è quello del disco cartilagineo. Funge da cuscino e permette un corretto funzionamento dell’articolazione. Ogni disco è mantenuto sul suo posto e direzionato nei movimenti dai muscoli e dai legamenti. Se chiudiamo la bocca nella posizione scorretta, questo può provocare uno spostamento della mandibola. Nella maggior parte dei casi il disco viene spinto in avanti. La mascella inferiore tende allora a tornare troppo indietro e la sua parte superiore pressa i nervi e i vasi sanguinni dietro all’articolazione, provocando dolore.

Quando il disco si sposta, provoca diversi rumori nell’articolazione, come dei crick.

Uno spostatamento acuto può risultare molto doloroso e può provocare un’irriparabile danno all’articolazione. Una chiusura instabile della bocca può provocare sia lo spostamento dell’articolazione, che la tensione e il dolore del muscolo. Molti sintomi non legati alla cosidetta disfunzione cranio-dorsale sono dovuti ad esso.

L’articolazione temporo-mandibolare è un elemento del sistema cranio-collare. Disturbi nel posizionamento della zona collare provocheranno cambiamenti nella posizione ed andranno ad influire sull’articolazione temporo-mandibolare. In tali condizioni l’articolazione e i muscoli eseguono un compito aggiuntivo e si contraggono. Di conseguenza questo porta ad un grosso sforzo, i muscoli sono contratti e provocano dolore, creando molti cosidetti punti di scarico. Un’esempio può essere il muscolo massetere.

Cause più comuni:

– stress,
– mancanza dei denti,
– sovratensione muscolare nella zona della faccia,
– la spessa contrazzione della mandibola, lo stridore dei denti,

– vizi legati alla bocca: il mangiarsi le unghie, il mordersi le labra,
– urti, interventi chirurigici nella zona della faccia e del cranio.

L’articolazione temporo-mandibolare ha influenza sul funzionamento di altre articolazioni e tessuti morbidi. Dietro al condilo si trovano alcune strutture che hanno influenza sulle condizione dell’articolazione in sè. Uno dei legamenti posteriori, funziona come una fascia di gomma che tira il disco indietro durante la chiusura della mascella. Come tutte le articolazioni, anche quella temporo-mandibolare contiene molti nervi e vasi sanguini, che a livello subconscio forniscono informazioni sulla posizione e sulle condizioni dell’articolazione. Quando la mandibola è chiusa, il disco funge da ammortizzatore per evitare la pressione dei nervi e dei vasi sanguini. Quando quest’ultimi sono pressati, tutta la struttura perdere di stabilità, il che influisce sui nervi, legamenti e muscoli della testa, del collo e della faccia. Un’articolazione spostata provoca dolore ed altri sintomi che influiscono sulla salute e sulla qualità della propria vita.

I muscoli che presentano problemi con la stabilità possono essere risultato di una contrazione o dello stridore dei denti. Se i muscoli vengono sovracaricati oppure stancati a causa di un'instabilità strutturale, altri muscoli devono compensarla.  Questo compensamento provoca un addeguamento del corpo a quella posizione e quindi le implica una postura scorretta. Il compensamento vuol dire che il corpo si addatta a quello stato, ed è uno stato nocivo. Il corpo comincia a riscontrare lievi sintomi – come il mal di testa, che col tempo comincia a presentarsi sempre più spesso.  

Se si è verificato uno spostamento lieve del disco, la posizione della testa e di tutto il corpo è scorreta, i muscoli contratti possono provocare un dolore al collo, alla faccia, alla testa o alla spina dorsale. Spesso questo dolore viene scambiato per emicrania.

Cura:

La base della cura è l'intervista e la DIAGNOSI del paziente, con lo scopo di trovare la CAUSA ed eliminarla.

FISIOTERAPISTA:
La base della cura è l'intervista e la DIAGNOSI del paziente, con lo scopo di trovare la CAUSA ed eliminarla.

DENTISTA:
La base della cura è l'intervista e la DIAGNOSI del paziente, con lo scopo di trovare la CAUSA ed eliminarla.

Riasumendo bisogna svolgere una diagnosi delle cause, concentrandosi sui meccanismi che portano a disturbi del funzionamento fisiologico dei muscoli, in contemporanea dal fisioterapista e dal dentista.  

Metodi fisioterapeutici:

  • terapia manuale,

  • terapia sui tessuti morbidi,

  • terapia col laser,

  • fototerapia,

  • electroterapia,

Metodi dentistici:

I metodi dentistici consistono soprattutto nell'applicazione delle rotaie d'occlusione (rilassanti) e nello svolgimento di azioni dirette sui denti, consistenti nel cambio della topografia dei denti tramite metodi di profilassi e protetica.

In caso di forme dolorose di disfunzionie dell'azione di masticare, lo standard terapeutico dovrebbe considerare:
– l'applicazione della fisioterapia ai fini di eliminare sintomi di dolori acuti,
– diagnostica attiva direzzionata sul problema muscolare,
– ritrovamento della posizione ortopedica della mandibola,
– consolidare quella posizione – creare un'occlusione centrale stabile – tramite l'applicazione della rotaia o il cambiamento delle reazioni contrastanti, sfruttando le possibilità di una cura preventiva, protetica ed ortodontica.  

Il trattamento dei tessuti morbidi

Un ruolo importante sul funzionamento dell'articolazione temporo-mandibolare svolgono i muscoli. Analizzando il movimento della mandibola, possiamo affermare che le parti più coinvolte sono le quattro fascie simetriche dei muscoli della faccia. Sono per la precisione: il muscolo frontale, mandibolare, pterigoideo interno e pterigoideo esterno. Il muscolo pterigoideo interno è composto dalla testa superiore e inferiore, che spesso vengono trattate come muscoli diversi. La posizione è legata direttamente alla sua funzione.
Il crampo di un muscolo provoca l'estensione del altro, che reagisce a sua volta con un'altro crampo, attivando quindi un circolo vizioso di iperattività muscolare. Questa attività si presenta anche inconsemente durante la notte, il che provoca tipiche disfunzioni della zona 'masticante', quali affaticamento, tensione e dolore dei muscoli presenti la mattina appena svegli. L'iniziatore di questo effetto domino, è spesso il muscolo pterigoideo interno.
Il meccanismo di controllo della testa inferiore e superiore di quel muscolo sono direttamente legate fra di loro, invece un loro crampo porta al cambiamento della posizione della mandibola in diverse direzioni.

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