Differenza tra artrosi e artrite reumatoide

Fisioterapia, Fisioterapia • 2 febbraio 2017 • Commenti:

Anche se i dolori articolari sono estremamente diffusi, le varie cause che li provocano spesso non sono chiare alla maggior parte delle persone.

In particolare, l’artrosi e artrite reumatoide rappresentano due delle maggiori cause di dolore e degenerazione progressiva delle articolazioni ben distinte tra loro.

Anche se i sintomi dell’artrite reumatoide e quelli dell’artrosi possono in larga parte essere sovrapponibili, le due malattie hanno cause, caratteristiche e decorso sostanzialmente diversi.

Cos’è l’artrite reumatoide

L’artrite reumatoide, a differenza dell’artrosi, è una patologia di natura autoimmune le cui cause sono tuttora ignote, anche se alcuni fattori sono stati recentemente chiariti dalla ricerca scientifica.

Una differenza tra artrite reumatoide e artrosi è che la prima è caratterizzata da un fenomeno infiammatorio che colpisce inizialmente la membrana sinoviale, cioè il tessuto che riveste le articolazioni, trasmettendosi solo in seguito a cartilagini e ossa.

L’infiammazione cronica delle membrane sinoviali provoca quindi col passare del tempo la progressiva degenerazione delle articolazioni, con conseguente disabilità motoria potenzialmente molto grave.

È importante anche sottolineare che, anche se la malattia colpisce principalmente le articolazioni, può evolversi coinvolgendo anche altri organi tra cui polmoni, cuore, reni, occhi e sistema nervoso.

Il trattamento dell’artrite reumatoide si sta evolvendo nel tempo, come conseguenza di una migliore conoscenza della malattia. Oltre ai tradizionali farmaci antinfiammatori e antidolorifici, adesso sono disponibili anche i DMARD (farmaci antireumatici modificatori della malattia) e farmaci biologici innovativi, che agiscono direttamente sulla patologia, invece che soltanto sui sintomi.

L’artrite reumatoide è più frequente nelle donne e si manifesta progressivamente nel corso della vita, anche se esordisce con maggiore frequenza tra quaranta e sessant’anni. Di solito i sintomi sono graduali e comprendono dolore e rigidità soprattutto alle mani, nonché gonfiore delle articolazioni. La diagnosi di artrite reumatoide spesso non è semplice proprio perché è necessario distinguere la malattia da altre patologie articolari, come appunto l’artrosi, che soprattutto inizialmente possono presentare sintomi simili. Rivolgersi a uno specialista nei casi sospetti è quindi particolarmente importante, per evitare che una diagnosi non corretta possa essere causa di cure tardive o non adeguate.

E l’osteoartrosi invece?

L’artrosi (o osteoartrosi) è la più diffusa tra le malattie che colpiscono le articolazioni ed è causata da un’alterazione del trofismo delle cartilagini, spesso di origine meccanica, correlata all’età.

L’artrosi interessa soprattutto le articolazioni più soggette a carichi e usura quali anca, ginocchio, mano e gomito.

Rispetto all’artrite reumatoide, l’osteoartrosi costituisce una patologia molto più comune (interessa circa l’80% di soggetti oltre i cinquantacinque anni) e la sua prognosi è decisamente migliore, anche se la malattia è in grado di danneggiare notevolmente le articolazioni. I sintomi di osteoartrosi più comuni sono il dolore e l’irrigidimento articolare, ma in alcuni casi anche deformazioni.

Il trattamento dell’osteoartrosi è principalmente sintomatico e prevede l’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei. Soprattutto nei soggetti di età relativamente più giovane, la fisioterapia e un programma di esercizi fisici mirati alla correzione della postura possono essere utili per arrestare la progressione delle lesioni, rafforzare la muscolatura e migliorare la mobilità articolare, riducendo nel contempo il dolore.

Nei casi in cui più gravi, in cui la funzionalità dell’articolazione sia compromessa e il dolore non risolvibile con altre terapie, è possibile infine ricorrere ad alcune opzioni chirurgiche per l’osteoartrosi, di diversa complessità, quali:

  • artroscopia per l’asportazione di menischi, parti staccate dell’articolazione, trapianti di cartilagine;

  • osteotomia per la correzione della deviazione degli arti allo scopo di ridurre il sovraccarico;

  • sostituzione protesica dell’articolazione, tipicamente eseguita per grave osteoartrosi dell’anca e del ginocchio.

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