Cos’è la spondilite anchilosante?
Fisioterapia • 27 marzo 2017 • Commenti:
Il mal di schiena è un disturbo medico che, ad un certo punto della vita, affligge quasi ogni adulto. I fattori causanti del mal di schiena possono essere tanti, da quelli più innocui a condizioni gravi, come la spondilite anchilosante.
Cos’è la spondilite anchilosante?
La spondilite anchilosante è una malattia cronica reumatica infiammatoria che interessa prevalentemente la colonna vertebrale e le articolazioni sacroiliache e, col passare del tempo, può causare una fusione di queste ossa. Il dolore, la rigidità e la progressiva fusione vertebrale rendono la colonna meno flessibile e possono determinare una postura deforme.
La spondilite anchilosante è una forma di artrite spinale, ma può causare infiammazione, dolore e rigidità anche in altre zone del corpo, come le spalle, i fianchi, le costole e le piccole articolazioni delle mani e dei piedi. A volte possono essere coinvolti anche altre parti del corpo come gli occhi, l’intestino e, più raramente, i polmoni e il cuore.
La spondilite anchilosante colpisce gli uomini molto più spesso delle donne e i sintomi della malattia generalmente iniziano nella prima età adulta.
Non esiste una cura per la spondilite anchilosante, ma un trattamento precoce può aiutare a ridurre i sintomi e a rallentare la progressione della malattia.
Quali sono le cause dello sviluppo della malattia?
Non si sa esattamente quali siano i fattori causanti della spondilite anchilosante, ma sembra che siano coinvolti fattori genetici. In particolare, le persone che presentano un antigene tissutale – identificabile geneticamente - chiamato HLA-B27 (e HLA-B7 negli individui di colore) sembrano avere un rischio aumentato di sviluppare la spondilite anchilosante.
Tuttavia, solo alcune persone con il gene sviluppano la condizione e non è necessario essere HLA-B27 positivi per poter sviluppare la spondilite anchilosante.
Gli scienziati sospettano che altri geni, insieme a fattori ambientali scatenanti come un'infezione batterica, siano necessari per attivare la malattia nelle persone sensibili.
Chi è più a rischio di sviluppare la condizione?
I fattori di rischio che predispongono una persona a sviluppare la spondilite anchilosante sono:
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test positivo per il marcatore HLA-B27 o HLA-B7;
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storia familiare di spondilite anchilosante;
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infezioni gastrointestinali frequenti;
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età, l'insorgenza generale della malattia si verifica comunemente nelle persone più giovani, di età compresa tra 17 e 45 anni;
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sesso, gli uomini sono più spesso affetti dalla malattia.
Quali sono i sintomi della spondilite anchilosante?
I sintomi più comuni della spondilite anchilosante includono:
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dolore e la rigidità articolare, specialmente nella parte bassa della schiena, glutei e fianchi. Questi disturbi sono persistenti e continuano per più di tre mesi. La spondilite spesso può iniziare dalle articolazioni sacroiliache;
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fusione ossea, che colpisce le ossa del collo, schiena o fianchi e può compromettere la capacità di una persona di svolgere le attività giornaliere. La fusione delle costole alla colonna vertebrale o allo sterno può ridurre la capacità di espansione del torace, causando difficolta respiratorie;
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dolore a legamenti e tendini.
La spondilite anchilosante è una malattia sistemica, perciò i sintomi possono non essere limitati solo alle articolazioni. Le persone affette possono avere anche sintomi generali come febbre, affaticamento e perdita di appetito.
Nelle forme severe della malattia si possono incontrare varie complicanze come l’infiammazione oculare (uveite) o, in rari casi, problemi polmonari e cardiaci.
Come puoi sapere se hai la spondilite anchilosante?
Non esiste un singolo test specifico per diagnosticare la spondilite anchilosante.
La diagnosi si basa sulla storia dettagliata del paziente e l’esame fisico. Il medico può anche ordinare esami di diagnostica per immagini, come delle radiografie, la tomografia computerizzata o la risonanza magnetica.
La risonanza magnetica può rivelare le alterazioni provocate della spondilite anchilosante sin dalle prime fasi della malattia, ma l’esame è più costoso degli altri test di imaging.
Possono essere effettuati anche degli esami di sangue per cercare la presenza di HLA-B27 o HLA-B7, ma la maggior parte delle persone positive al test genetico non sviluppano spondilite anchilosante.
Come viene trattata la malattia?
L'obiettivo del trattamento della spondilite anchilosante è quello di alleviare il dolore e la rigidità, e prevenire o ritardare le complicanze e le deformità della colonna vertebrale. il trattamento ha maggior successo quando viene iniziato prima che la malattia provochi danni irreversibili per le articolazioni. Il trattamento include:
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terapia fisica e occupazionale, molto importante per mantenere la funzione articolare e ridurre al minimo le deformità;
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esercizi, un programma di esercizio quotidiano aiuta a ridurre la rigidità e a rafforzare i muscoli intorno alle articolazioni, prevenendo o limitando al minimo il rischio di disabilità;
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farmaci, come gli antinfiammatori non steroidi che aiutano ad alleviare il dolore e la rigidità;
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chirurgia, un intervento di sostituzione articolare può essere un'opzione di trattamento per i casi di malattia articolare avanzata che colpisce i fianchi o le ginocchia.
Quasi tutti i casi di spondilite anchilosante, sono caratterizzati da episodi dolorosi acuti seguiti da periodi di remissione temporanea, durante i quali i sintomi diminuiscono, e non tutti i pazienti sperimentano le complicanze più gravi o la fusione vertebrale.
La prognosi e la gravità della malattia variano molto da persona a persona.