Come riprendersi da un intervento al ginocchio

Fisioterapia • 29 gennaio 2017 • Commenti:

Le operazioni al ginocchio, dovute a varie cause quali lesioni al menisco, artrosi avanzata, rottura di legamenti, stanno diventando sempre più frequenti.  Tra queste, l’operazione di sostituzione del ginocchio è sempre più effettuata.
La popolazione anziana, che sta aumentando rapidamente, è la principale vittima dei fenomeni artrosici che spesso comportano, per via dell’instaurarsi di una sintomatologia dolorosa importante, l’operazione di sostituzione del ginocchio attraverso un impianto protesico. Tuttavia, lo scorretto stile vita e l’aumento dell’obesità tra i giovani comporta un importante incremento delle complicanze ortopediche, anche nella fascia giovane della popolazione.

Le tecniche chirugiche si sono avvalse negli ultimi anni di importanti migliorie: è infatti possibile intervenire localmente con la chirurgia artroscopica, una tecnica chirurgica che si presta ottimamente agli interventi al ginocchio.
La chirurgia artroscopica del ginocchio è una tecnica mininvasiva che permette di accedere all’articolazione del ginocchio attraverso delle minime soluzioni di continuità della pelle. L’inserimento di strumenti dedicati all’interno di queste piccole incisioni permette la visione in artroscopia dell’articolazione e l’attuazione di manovre chirurgiche. Questa tecnica comporta minime lesioni, un’importante diminuzione dei tempi di recupero ed un più rapido sollievo dal dolore al ginocchio.

  Esistono due tipi principali di intervento sostitutivo al ginocchio:

~ sostituzione parziale di ginocchio
~ sostituzione totale di ginocchio

Sostituzione parziale di ginocchio

Nel primo caso viene inpiantata una coppia di condili, che va a sostiture quella del paziente nella porzione mediale o laterale dell’articolazione. Questo tipo di intervento viene preferito in pazienti con artrosi limitata e ha come vantaggi un più rapido recupero, dimensioni dell’incisione inferiori, minor dolore postoperatorio e ridotta perdita di sangue.

Sostituzione totale di ginocchio

Nel secondo caso l’intera superficie articolare del femore e della tibia vengono sostituite con una protesi. Questo intervento può dirsi più risolutivo del precedente perché evita il riproporsi del dolore al ginocchio, per l’avanzare della patologia artrosica, nella zona non interessata dalla protesi parziale. I tempi di recupero sono però più lunghi.

Come riprendersi da un intervento al ginocchio

Il recupero delle normali attivita’ in seguito ad un intervento di questo tipo varia dalle 3 alle 6 settimane. I tempi di recupero dipendono da vari fattori come età e status del paziente, tecnica di intervento e tipo di protesi.
Differentemente da quanto si pensasse qualche anno fa, il movimento (grazie a presidi come le stampelle) viene fortemente consigliato, anche in periodo immediatamente postoperatorio, per evitare complicanze quali la trombosi, senza però forzare sul ginocchio operato con troppo peso.
Per esempio, occorre seguire qualche consiglio come salire le scale con le stampelle (appoggiando prima l’arto sano) così come vanno evitati i movimenti bruschi e il movimento di rotazione del ginocchio. 

La stazione eretta per lungo tempo è sconsigliata, onde evitare un eccessivo carico sul tessuto del ginocchio già traumatizzato dall’operazione. Per evitare traumi eccessivi al ginocchio è inoltre sconsigliata la pratica sportiva (come la corsa), che dovrebbe essere ripresa solo dopo via libera del medico. È importante attenersi strettamente alle indicazioni del medico per quanto riguarda i movimenti eseguire e quelli da evitare. 

Il sollievo dal dolore al ginocchio seguirà qualche giorno dopo l’operazione e ne sancisce la buona riuscita. Onde raggiungere il sollievo al più presto, verrà applicato un tutore per impedire movimenti troppo bruschi. Una possibile evenienza postoperatoria sono gli edemi ed i gonfiori, che possono essere ridotti tramite l’applicazione di ghiaccio. L’uso di analgesici è consigliato secondo le modalità indicate di ciascun farmaco, ma dovrebbe essere fortemente diminuito (o interotto) in senguito alla buona riuscita dell’intervento ed alla stretta compliance del paziente alla riabilitazione postoperatoria.

Vi sono vari esercizi che possono essere svolti progressivamente sotto la guida di un fisioterapista (meglio in un ambiente controllato come una palestra). Alcuni degli esercizi consigliati sono: mezzo squat, estenzioni dell’arto inferiore, cyclette , step ed esercizi di equilibrio. Attenersi strettamente a questo tipo di riabilitazione migliora la riuscita dell’operazione, accorciando i tempi di recupero e migliorando la sintomatologia.
Il ritorno ad un normale stile di vita può essere possibile anche in tempi relativamente brevi. Seguendo le indicazioni del fisioterapista, anche un solo mese può essere sufficiente, mentre in caso di condizioni più gravi del paziente si dovrà aspettare anche due mesi o più. 

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