Come nasce e si sviluppa un legame sentimentale tra adulti?
Esperto Mariantonietta Cerquetella • Psicologia • 19 gennaio 2017 • Commenti:
La relazione di coppia e i suoi sviluppi
Dott.ssa Mariantonietta Cerquetella, Psicologa-Psicoterapeuta
Nella costruzione del legame affettivo si possono osservare delle fasi in cui i sentimenti e i comportamenti cambiano.
La prima fase è la fase dell’attrazione, del corteggiamento in cui i partner si mandano segnali di interesse, in prevalenza attraverso sguardi e gesti. Alla fine di questa fase, se i segnali indicano che la persona è disponibile a prendersi cura dell’altro allora si tenta di mantenere il più possibile la vicinanza: ognuno dei due cerca di dare la migliore immagine di sé e di mostrare i propri lati positivi.
Nel momento in cui i partner hanno la sensazione di aver trovato la persona giusta dall’attrazione si passa all’innamoramento. Quando ci si innamora si cerca il contatto reciproco (coccole, abbracci, rapporti sessuali), si desidera condividere con l’altro la propria storia e si raccontano le esperienze che hanno caratterizzato gli anni precedenti l’incontro.
Ciascuno comincia a funzionare per l’altro come rifugio emotivo e risorsa affettiva appena la relazione si stabilizza. Accanto al mantenimento della vicinanza e del contatto, compare il desiderio di trovare nel partner una fonte di conforto.
Questa fase della costruzione del legame ha la funzione di mettere alla prova la disponibilità dell’altro all’impegno e alla cura. È all’innamorato che si chiede aiuto e da lui o lei ci si sente rassicurati. In questa fase c’è un po’ l’illusione che il partner sia perfetto e che sia l’unico in grado di rispondere e soddisfare i propri bisogni emotivi.
All’inizio di una relazione le differenze con il proprio modo di sentire e pensare non vengono colte o vengono minimizzate.
All’innamoramento subentra l’amore.
Quando una relazione diventa amore?
Quando una relazione tra adulti si trasforma in amore vero e proprio? Quando diventa un legame ben strutturato? Ci sono vari cambiamenti nel rapporto di coppia.
Con il tempo si colgono le differenze col proprio partner, si comincia anche a criticarlo e a cercare di cambiarlo. La sfida principale sta nell’accettare l’altro per quello che è e accettare che non si ha il potere di cambiarlo.
Si può sentire anche una sorta di delusione per alcuni aspetti del carattere (che prima avevano poca importanza) o rabbia perché l’altro non cambia o non colma tutti i bisogni affettivi. Se la coppia supera questo periodo i conflitti - che inevitabilmente insorgono - saranno affrontati in modo più costruttivo e creativo. I partner trovano soddisfazione nella propria vita e sviluppano un legame profondo e soddisfacente.
Anche la frequenza dell’attività sessuale può diminuire, ma aumenta l’importanza del rapporto emozionale, dell’intimità intesa come calore, affetto, fiducia.
È necessaria anche questa componente, oltre al desiderio sessuale per far sentire soddisfazione per la relazione. Fare l’amore senza sentire calore e comprensione nell’altro porta alla fine del legame di coppia.
Nel corso del tempo la relazione sentimentale si trasforma ancora. I partner sembrano aver distolto l’attenzione l’uno dall’altro, i segnali d’amore tradizionali sono meno evidenti, le energie vengono riversate nel mondo: lavoro, figli, amicizie.
In questa fase nella coppia c’è l’impegno che fa da collante. L’impegno per cui ciascuno si impegna a vivere con la persona amata senza prendere in considerazione altre opzioni. Il legame si consolida e ciascuno funziona per l’altro come una base sicura in cui trovare affidamento, protezione in caso di necessità e da cui partire per esplorare e vivere nel mondo.
Dopo aver imparato ad amare il partner la persona diviene capace di espandere le proprie energie alla comunità.
Quando parlare della necessità di una terapia di coppia?
Le difficoltà tra i partner sono inevitabili, fanno parte della vita di coppia. Ma quali sono comportamenti che osserviamo in una coppia che scricchiola?
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I partner si criticano per il fatto essere diversi e questo non porta da nessuna parte perché le differenze rimangono. Nelle coppie destinate a lasciarsi le differenze non vengono accettate. Il problema sta nelle critiche che, magari partono da comportamenti specifici, ma finiscono per riguardare l’altra persona per quello che è.
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Le critiche continue mettono le persone sulla difensiva. Coppie in cui i partner passano molto tempo a dimostrare il proprio punto di vista e a mostrare che le critiche dell’altro sono ingiustificate. Le conseguenze emotive dell’atteggiamento difensivo sono che nella coppia ci si sente soli.
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Il chiudersi in sé e interrompere la comunicazione con l’altro indicano che nella coppia si vive un senso di impotenza ed esasperazione, magari dovuto a un lungo periodo di litigi.
Una terapia di coppia può aiutare a ristabilire l’armonia tra i partner in cui questi comportamenti sono presenti da lungo tempo e si è venuta a creare una situazione di stallo.
Nella terapia di coppia entrambi i partner hanno la possibilità (se davvero lo desiderano e sono pronti ad impegnarsi) di apprendere nuove modalità di ascoltarsi e comunicare.
Perché una terapia di coppia sia possibile è necessario che siano presenti alcune condizioni:
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I partner devono essere stati innamorati l’uno dell’altra prima che insorgessero le difficoltà.
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I partner devono essere entrambi disposti ad impegnarsi e a investire energie nel percorso terapeutico. All’inizio la motivazione a consultare uno psicologo può essere di un solo partner, ma per cambiare in meglio la relazione dovranno impegnarsi entrambi. Se invece uno dei due ha già deciso interrompere la relazione, allora userà la terapia di coppia come giustificazione per lasciare il partner: ”Non funziona nemmeno la terapia di coppia, è segno che dobbiamo lasciarci”.