Una panoramica sul bonding dentale
Odontoiatria • 10 febbraio 2017 • Commenti:
Il bonding dentale è ancora poco conosciuto in Italia, ma sempre più persone lo richiedono per migliorare l'aspetto dei loro denti. Viene praticata dal dentista in uno studio, tramite l'utilizzo di un composto in resina fotopolimerizzabile dello stesso colore dei denti, che viene fatta indurire attraverso l'esposizione a una luce.
Come funziona il bonding dei denti
Il bonding dentale viene eseguito esclusivamente dal dentista ed è una tecnica che richiede dai 30 ai 60 minuti per ogni dente. Si svolge così:
- prima è necessaria una piccola preparazione. Se il bonding dente è usato per riempire la cavità lasciata da una carie, allora il dentista farà un'anestesia, altrimenti di solito questa non è necessaria. Il dentista procede a esaminare i denti per scegliere una resina dello stesso colore;
- il dentista procede a rendere più ruvida la superficie del dente e ad applicare un liquido di trattamento, che serve a far aderire meglio la resina;
- la resina viene applicata sul dente, quindi attentamente modellata e limata fino a darle la forma desiderata;
- il dentista applica una luce ultravioletta o laser per indurire il materiale;
- quando il materiale è indurito, la forma è ulteriormente perfezionata e la resina viene resa lucida per avere un aspetto identico a quello dei denti.
Si tratta di una tecnica rapida e molto più economica rispetto alla ricostruzione dei denti in ceramica, perché il composto in resina è molto meno costoso.
Vantaggi e svantaggi
Chi ha i denti molto rovinati può soffrire a causa dell'aspetto della sua bocca: il bonding cosmetico è una procedura che permette di avere denti esteticamente piacevoli e ha un costo molto più contenuto rispetto al tradizionale utilizzo di una capsula bianca in porcellana o un’otturazione in oro. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che il dente non viene limato o rovinato per applicare una capsula in resina composita e la capsula può successivamente essere rimossa per riportare il dente alla sua condizione originale.
Per quanto riguarda gli svantaggi, il più importante da citare è la provvisorietà del bonding: il materiale usato per questa procedura non è resistente come la porcellana o l'oro e può facilmente rompersi o incrinarsi.
Quando è indicato il bonding dentale
La procedura di bonding dentale è indicata in molti casi:
- per riparare denti spezzati o scheggiati;
- per riparare denti cariati carie;
- per restringere spazi eccessivamente ampi tra i denti;
- per migliorare l'aspetto dei denti scoloriti, su cui lo sbiancamento non funziona;
- per cambiare la forma di denti irregolari;
- per far sembrare più lunghi dei denti troppo corti;
- per proteggere una parte di radice rimasta scoperta in caso di arretramento delle gengive.
Ma quanto costa?
Il bonding dentale estetico si aggira attorno ai 400-500 € per dente, un prezzo notevole, ma molto inferiore a quello delle capsule in ceramica, che possono costare anche 2000 €. Si tratta insomma di una procedura molto più economica rispetto a quella in uso fino a qualche anno fa.
Il composto in resina è sicuro?
Le resine sintetiche usate per le operazioni di restauro dei denti sono una novità piuttosto recente nel mondo dell'odontoiatria, ma già hanno sollevato alcune preoccupazioni.
In quanto materiali plastici, possono contenere delle sostanze considerate tossiche o che hanno un effetto negativo sul corpo, come il bisfenolo A (BPA), molecola che assomiglia agli estrogeni e che per questo potrebbe avere effetti indesiderati, specialmente nei bambini.
Gli studi che sono stati fatti fino ad ora hanno concluso che le quantità di BPA presenti nella resina sono bassissime, un centinaio di volte inferiori a quelli considerati pericolosi dalle autorità sanitarie. Bisogna poi dire che tutti i materiali usati per riempire le cavità o incapsulare i denti contengono qualche sostanza potenzialmente tossica, a partire dal composito di argento e mercurio degli amalgami classici.