Come curare la stenosi spinale?
Fisioterapia • 24 gennaio 2017 • Commenti:
Esistono differenti opzioni di trattamento per i soggetti che soffrono di stenosi spinale. Il medico può decidere di operare semplicemente con una terapia farmacologica conservativa, volta ad alleviare la sintomatologia dolorosa, oppure valutare la necessità di ricorrere ad un’operazione chirurgica, nel caso di forme particolarmente gravi o in cui il trattamento conservativo non dovesse rivelarsi efficace.
Cos’è la stenosi spinale?
Con il termine stenosi spinale si indica il restringimento di una o più aree del canale vertebrale, dove sono contenute le strutture nervose del midollo osseo, e per questo motivo la stenosi è una patologia piuttosto fastidiosa.
La stenosi colpisce prevalentemente il tratto cervicale o lombare della colonna vertebrale, e può manifestarsi attraverso svariati sintomi dolorosi in base all’area interessata.
La stenosi vertebrale può avere origine congenita, acquisita o mista. Le forme congenite sono decisamente rare, così come quelle forme che si manifestano durante lo sviluppo in soggetti affetti da forme di nanismo.
La stenosi acquisita è la forma più comune e compare generalmente dopo la mezza età, colpendo preferenzialmente il sesso maschile. La causa più diffusa di queste forme è l’osteoartrosi, una malattia articolare degenerativa che determina un progressivo logoramento della cartilagine.
Tra le altre malattie degenerative che possono provocare la stenosi vertebrale troviamo:
- ernia al disco;
- spondilolisi;
- spondilolistesi;
- ipertrofia legamentosa;
- morbo di Paget;
- artrite reumatoide;
- scoliosi.
Si può sviluppare una condizione di stenosi anche in seguito a traumi spinali specifici, come il “colpo di frusta” o le fratture vertebrali, e ad infezioni ed interventi chirurgici alla colonna vertebrale.
Trattamento della stenosi spinale
Le opzioni di trattamento disponibili per i soggetti che soffrono di stenosi spinale sono molteplici.
Una volta confermata la diagnosi, il medico può inizialmente decidere di prescrivere una semplice terapia farmacologica conservativa, a base di farmaci antinfiammatori, volta ad alleviare la sintomatologia dolorosa.
Nel caso in cui questo trattamento non dovesse rivelarsi efficace, il medico può valutare la possibilità di ricorrere alla chirurgia.
Cure conservative
Nei casi meno gravi, il dolore causato dalla stenosi spinale può essere trattato con un'opportuna terapia farmacologica, a base di farmaci antinfiammatori (FANS o corticosteroidi), unita a trattamenti fisioterapici ed appositi esercizi per la stenosi spinale. Se però si verifica un peggioramento della sintomatologia dolorosa, i metodi conservativi potrebbero non essere più sufficienti ed il paziente può prendere in considerazione opzioni di trattamento più intensive.
Interventi di decompressione chirurgica
L'intervento chirurgico più comune nel trattamento della stenosi spinale cervicale è la foraminotomia cervicale. Questa procedura serve ad allargare il canale spinale, alleviando la compressione del midollo spinale ed i sintomi correlati, come formicolio e debolezza.
L'intervento chirurgico maggiormente utilizzato per il trattamento della stenosi spinale lombare è invece la laminectomia decompressiva, spesso operata in concomitanza alla pratica di fusione spinale. Questo intervento comporta l'asportazione di porzioni di vertebre, legamenti o dischi protrusi che sono alla base della compressione dei nervi e del midollo spinale.
Interventi di fusione spinale
La fusione spinale è un tipo di intervento chirurgico impiegato per il trattamento delle condizioni degenerative della colonna vertebrale. Questa procedura consente di fondere o di collegare tra loro due o più vertebre tramite l’uso di innesti ossei e piastre metalliche. Ciò permette di stabilizzare la colonna vertebrale e ad alleviare il dolore provocato dalla stenosi spinale.
Impianto di uno spaziatore interspinoso
I dolorosi sintomi della stenosi spinale possono essere alleviati tramite l’impianto di uno spaziatore interspinoso. Questo è un piccolo dispositivo che favorisce la decompressione dei nervi e che viene impiantato con un intervento chirurgico minimamente invasivo.
Lo spaziatore è stato ideato per rimanere fissato in modo permanente ai processi spinosi vertebrali, ma esiste la possibilità di rimuoverlo, poiché l'intervento di stabilizzazione dinamica non prevede la rimozione di alcun osso strutturalmente rilevante. Grazie a ciò, lo spaziatore interspinoso offre al paziente ed al chirurgo la possibilità di valutare in un secondo momento se sia necessario rimuoverlo ed operare ulteriori interventi chirurgici, nel caso di un peggioramento della patologia e delle condizioni del paziente.
Rimane comunque necessario il consiglio uno specialista nella scelta del trattamento per la stenosi spinale più adeguato.