Cause e sintomi della stenosi
Fisioterapia • 25 gennaio 2017 • Commenti:
La stenosi o stenosi spinale è una condizione tipica dell’individuo dai 50 anni in poi, in cui si verifica il restringimento del canale spinale, all’interno del quale passa il midollo spinale. Il termine stenosi deriva dal greco “stenosys” che significa appunto restringimento. Questa condizione è causa dolori e di altri problemi.
Cosa succede quando si verifica la stenosi?
La colonna vertebrale è formata da una serie di ossa chiamate vertebre a da cuscinetti interposti fra di loro, chiamati dischi intervertebrali. Essa protegge il midollo spinale, che rappresenta un elemento fondamentale del sistema nervoso e collega il cervello al resto del corpo. Il midollo si trova proprio lungo il “tubo” formato dalla catena di vertebre.
Per la maggior parte delle persone, la stenosi scaturisce dalle alterazioni ossee dovute all’artrite. La conseguenza della deformazione è proprio il restringimento del canale spinale. Gli ampi canali tra le vertebre iniziano ad assottigliarsi, con la conseguenza dello schiacciamento del midollo spinale e dei nervi ad esso connessi, generando:
- dolore
- formicolio
- intorpidimento alle gambe, alle braccia o alla zona toracica
Non esistono cure per tutte le forme di stenosi, ma esiste una serie di trattamenti non chirurgici e di esercizi che possono allontanare il dolore. La maggior parte dei pazienti con stenosi, vive una vita normale.
Quali sono le cause della stenosi?
Il motivo scatenante della stenosi è principalmente rappresentato dall’artrite, che è causata dalla rottura delle cartilagini - che sono i cuscinetti posti fra le ossa – e dalla crescita di tessuto osseo.
L’osteoartrite porta alla deformazione dei dischi, all’ispessimento dei legamenti della spina dorsale e alla crescita ossea. Questi fattori comportano una pressione del midollo spinale e dei nervi spinali.
Altre cause da cui insorge la stenosi sono:
- ernia del disco – che si verifica quando i cuscinetti si rompono, provocando la fuoriuscita di liquido;
- lesioni – gli incidenti possono fratturare o infiammare parte della colonna vertebrale;
- tumori – la crescita di una massa tumorale può arrivare a schiacciare il midollo spinale;
- malattia di Paget – questa patologia comporta la crescita incontrollata delle ossa che assottigliano il canale vertebrale, creando problemi alle aree nervose.
Alcune persone nascono già con la stenosi spinale o con alcune malattie legate ad essa. In questi casi, i primi sintomi e problemi iniziano a presentarsi anche prima dei 30 anni.
La stenosi di solito si verifica nella zona del collo (cervicale) o nella parte inferiore della schiena, a livello lombare. I sintomi più comuni sono:
- irrigidimento
- dolori alla schiena
- formicolii
In presenza di uno o più sintomi, è consigliabile consultare un medico che provvederà a prescrivere una serie di esami, fra cui:
- radiografie che mostreranno la condizione delle vertebre e la loro eventuale deformazione;
- risonanza magnetica, che crea un’immagine tridimensionale della spina dorsale, mettendo in evidenza l’eventuale presenza di tumori, di produzione ossea e di eventuale danni ai dischi ed ai legamenti;
- tomografia computerizzata, che attraverso i raggi X e spesso l’iniezione di una sostanza via endovenosa, mette in luce i danni ai tessuti e alle ossa.
Come intervenire in presenza di stenosi?
Si possono attuare vari interventi non chirurgici nei casi di stenosi. In alcuni casi possono essere sufficienti comuni farmaci antidolorifici a base di ibuprofene o aspirina. Tutti da assumere dietro prescrizione medica. Altri farmaci intervengono sugli spasmi muscolari e sui nervi danneggiati.
Altri trattamenti possono derivare dalle iniezioni cortisoniche, da effettuarsi direttamente nella sede di stenosi, sulla schiena o sul collo. La presenza di steroidi all’interno delle iniezioni, rappresenta un aiuto contro l’infiammazione.
Anche gli anestetici possono essere utilizzati per fermare il dolore e vengono applicati direttamente sui nervi.
Per alleviare il dolore, sono utili anche esercizi che migliorino l’elasticità e l’utilizzo di corsetti.
Casi limite richiedono l’intervento chirurgico, spesso attraverso la laminectomia che consiste nel rimuovere la lamina vertebrale per ridurre gli effetti dell’eccessiva compressione del midollo o dei nervi della zona spinale.
La laminectomia è spesso considerata l’ultimo tentativo per alleviare i sintomi della stenosi: si tratta di un intervento delicato, al quale posso conseguire complicazioni anche gravi.