Artrite alla schiena – sintomi e trattamento
Fisioterapia • 30 gennaio 2017 • Commenti:
Esistono molte forme di artrite o condizioni ad essa legate che possono affliggere le articolazioni, i muscoli e le ossa e provocare dolore, rigidità o gonfiore. Anche se l’artrite può interessare qualsiasi parte della schiena, la zona più colpita in genere è quella lombare, poiché sostiene la gran parte del peso del corpo.
Forme di artite
Le forme di artrite che colpiscono la colonna vertebrale, sono anche denominate spondiloartropatie e comprendono:
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osteoartrite: è la forma più comune di artrite alla schiena ed è una malattia degenerativa che provoca il deterioramento della cartilagine che ricopre le articolazioni. Nel caso dell’artrite alla schiena, a deteriorarsi sono le fascette vertebrali, che proteggono i punti in cui le vertebre si incontrano. Nella maggior parte dei casi si riscontra nella zona lombare, spesso in conseguenza di una pressione dei nervi da parte di eventuali formazioni ossee o detriti, ma può colpire anche la zona cervicale;
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artrite reumatoide: anche se generalmente colpisce le anche, le mani, le ginocchia ed i polsi, può interessare anche le fascette vertebrali, causando dolore e a volte la distruzione delle fascette stesse. Si manifesta quando il sistema immunitario attacca erroneamente la membrana che ricopre le articolazioni. Nel caso di artrite reumatoide alla schiena, si può verificare una sovrapposizione tra due o più vertebre, che comprimendo i nervi presenti all’interno della colonna vertebrale causano dolore;
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gotta: è una tipologia di artrite che si verifica quando un residuo prodotto dal corpo, ovvero l’acido urico, si deposita in forma cristallina in alcuni punti del corpo, comprese le articolazioni. Spesso chi soffre di gotta sperimenta inizialmente un intenso dolore e gonfiore all’alluce, in genere dopo un incidente o un trauma. Quando colpisce la schiena, la gotta causa forte dolore, intorpidimento e formicolio;
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spondilite anchilosante: è un’infiammazione cronica e interessa specialmente l’articolazione sacroiliaca e quella dell’anca, provocando dolore o rigidità nella parte inferiore della schiena;
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artrite psorisiaca: spesso è preceduta dai segni tipici della psoriasi, quindi arrossamento o lesioni nella parte interessata. In alcuni casi colpisce la colonna vertebrale, causando rigidità alla schiena e a volte anche la fusione di due o più vertebre;
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spondiloartropatia giovanile: è un’artrite della colonna vertebrale e si sviluppa nell’età adolescenziale. Oltre al dolore alla schiena, può causare problemi alla zona pelvica, alle anche, alle caviglie e alle ginocchia;
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polimialgia reumatica: questa forma di artrite colpisce maggiormente il collo, le spalle e la zona lombare e spesso scompare spontaneamente entro un paio di anni;
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fibromialgia: è legata all’artrite e affligge la zona lombare, provocando dolore e affaticamento dei muscoli;
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stenosi spinale: è associata all’osteoartrite e alla spondilite anchilosante. Consiste nel restringimento del canale spinale, che provoca dolore e intorpidimento nella zona interessata.
Sintomi dell'artrite
I sintomi dell’artrite alla schiena comprendono dolore, gonfiore, rigidità, formicolio, senso di debolezza o di affaticamento. Questi sintomi possono verificarsi in varie zone della schiena, in particolare nella zona lombare e in quella cervicale. In molti casi i sintomi si traducono nell’impossibilità di movimento o nella ridotta flessibilità della colonna vertebrale. Quando l’artrite si manifesta al collo, si possono notare dei rumori provocati dallo sfregamento delle ossa tra loro. Generalmente i sintomi tendono a peggiorare la mattina e la sera e migliorano invece svolgendo attività fisica.
Trattamento
L’artrite alla schiena non ha una cura, ma esistono diversi accorgimenti e trattamenti da attuare per migliorare la propria condizione fisica, tra cui:
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farmaci antinfiammatori;
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esercizi per migliorare la flessibilità e rafforzare la struttura muscolare che sostiene lo scheletro;
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perdere peso ove necessario;
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riposo in caso di dolore intenso;
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massaggi terapici;
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impacchi freddi o caldi;
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agopuntura.
Nei casi più gravi e se il proprio medico lo ritiene necessario, si può prendere in considerazione un intervento chirurgico.