Ansia e malessere mentre vivi le tue vacanze? Forse hai bisogno di provare il Reiki
Esperto Mirella Mostarda • Neurologia • 6 giugno 2016 • Commenti:
Tana! Qualcuno tra noi è già spalmato sotto l’ombrellone, sulla zebrata sdraio, felicemente incremato e impanato di sabbia, piacevolmente diviso tra un tuffo ed un gelato rinfrescante. Qualcun altro passeggia tra sentieri di montagna e osserva affascinato insetti e fiorellini, facendo il pieno di quel relax, che dovrà bastargli poi per molti mesi dell’anno, nell’attesa di un altro improbabile momento di stacco. C’è anche chi è costretto a rimanere in città ma con spirito di sopportazione e un po’ di sano ottimismo cerca di godersi eventi ricreativi e culturali, approfitta delle ferie per incontrare gli amici o si riposa semplicemente nel suo ambiente domestico.
Ma non pensate sia per tutti così! Per quanto sia difficile crederlo una buona percentuale di persone è resa inquieta e sofferente dall’arrivo della pausa estiva e dalle vacanze in generale.
Si tratta di persone, per le quali ha un ruolo predominante e significativo essere in grande attività, vivere senza pause di ristoro, sentirsi efficienti. Si caricano di molti impegni, a volte troppi, essendo sempre pronte a sollevare gli altri dai propri incarichi. È usuale sentirle pronunciare la mitica frase: ‘Non preoccuparti, lo faccio io, ci vado io, lo finisco io’.
Dunque immaginate il senso di ansia, agitazione, malessere psichico e talora fisico (cefalea, tachicardia, insonnia, problemi gastro-intestinali ed altro) con cui loro affrontano l’arrivo di un periodo destrutturato e privo di ritmi scanditi e serrati.
Se ci si riconosce in questo quadro è importante considerare che, per quanto è giusto rispettarsi ed accettarsi nel proprio modo di essere e nella propria specificità, se si arriva a lamentare uno stato di franco malessere, magari accompagnato da un senso di paura e di vuoto interiore, nelle vacanze, bisogna considerare l’importanza di introdurre qualche momento di ‘silenzio’, di recupero e delega degli impegni ad altri. Ma non è facile per chi è abituato a vivere tre vite insieme. Come fare?
Il mio suggerimento è di farlo gradualmente, introducendo e, poi incrementando, piccoli spazi per una piacevole lettura, un po’ di attività fisica leggera, ascoltare della musica, e aiutarsi con qualche tecnica di rilassamento, tra le varie, ad esempio lo yoga, tecniche di concentrazione sulla respirazione, la meditazione nelle sue varie forme. Personalmente, quando possibile evitare l’uso dei farmaci, pratico due tecniche di accrescimento, guarigione e rilassamento, che trovo interessanti ed efficaci, la Programmazione Neurolinguistica, di cui mi ripropongo dare delucidazioni nel prossimo articolo e il Reiki metodo Usui.
Cos’è il Reiki?
È un supporto e una alternativa-integrazione straordinaria a tutti i metodi farmaco-terapeutici, per il trattamento di disturbi fisici e psichici e prevenzione in caso di persone sane. Riattiva e accelera i processi naturali di auto-guarigione e di crescita personale.
Fornisce un valido aiuto ad ogni livello: fisico, mentale, emozionale e spirituale. Può lenire il dolore, contrastare lo stress legato a contesti stabilmente problematici, stimolare la distensione e l’armonia interiore, dona vitalità e gioia di vivere.
Consente di dedicarsi uno spazio ed un tempo in cui darsi e ricevere cure, anziché giudicarsi, danneggiandosi fisicamente e psicologicamente. In tal modo ricarica, rilassa, riequilibra efficacemente e stimola un consapevole contatto con sé. Si pratica con un abbigliamento comodo e senza scarpe con calzini o antiscivolo.
Cosa non è il Reiki? Non è magia: l’operatore rileva eventuali "blocchi energetici" aiutando la persona a riconoscerli, diventarne cosciente e, con l'aiuto del Reiki, dissolverli, in un naturale processo di trasformazione. Non e’ mai doloroso o dannoso.