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Prestazioni e prezzi

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Esperienze

Mi sono laureato e specializzato con lode in urologia presso l’Universita’ di Padova dove ho svolto presso la clinica urologica attivita’ clinica e di ricerca fino al 1996. Ho quindi diretto il reparto di urologia dell’Ospedale S. Bortolo di Vicenza fino al 2015 occupandomi negli ultimi anni di espianto laparoscopico da donatore vivente e trapianto di rene.
Gia’ docente presso la scuola di specialita’ in urologia dell’ Universita’ di Padova e dell’ Universita’ di Brescia fino al 2010 ho svolto analogo incarico presso l’ Universita’ “Tor Vergata” di Roma dal 2013 a tutt’ oggi. Ho inoltre fatto parte del corpo docente dell’ European Board of Urology (EBU) e successivamente dell’ European School of Urology (ESU). Dal 2016 sono coordinatore del Dipartimento di Medicina dell’ Universita’ Internazionale della Pace (ONU) di Roma.
Tra gli anni ’80 e ’90 ho frequentato i reparti di urologia della Columbia University di New York e della University of Florida di Gainesville dove ho svolto attivita’ di ricerca e ho tenuto alcune letture. Nel 1990 mi sono perfezionato presso l’ Universita’ di Stoccarda e l’ Harvard University di Boston sulle tecniche di trattamento dei calcoli urinari; nel 1996 ho appreso presso l’ Universita’ di Lubecca i principi della chirurgia laparoscopica. Negli anni 1990-2000 ho frequentato come “visiting professor” i seguenti reparti di urologia: University of South California, Los Angeles(1993), University of Colorado Health Sciences Center, Denver (1996), Lahey Hitchcock Medical Center, Burlington-Boston (1997), Memorial Sloan Kattering Cancer Center, New York (1998), Mayo Clinic, Rochester (2000) e University of California, Los Angeles (2003).
Eletto nel 2009 membro del Comitato Scientifico della Societa’ Italiana di Urologia (SIU), ho fatto parte del consiglio direttivo della Societa’ Italiana di Laser in Medicina e Chirurgia (SILCM). Sono inoltre membro della Societa’ Italiana di Urologia e di Endourologia, della Societa’ Europea di Urologia (EAU) e della Societa’ Americana di Urologia (AUA). Nel 1996 e 2007 sono stato coautore delle lineee guida italiane per la calcolosi urinaria. Ho eseguito oltre1000 interventi di chirurgia urologica maggiore a cielo aperto ed in laparoscopia tra cui espianto laparoscopico di rene e trapianto renale. Svolgo, infine, routinariamente interventi endoscopici, utilizzando sorgenti galvaniche o laser ed endourologici con approccio percutaneo ed ureterorenoscopico
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Risposte ai pazienti

ha risposto a 8 domande da parte di pazienti di MioDottore

Domande su visita urologica

Egregi Dottore, sono un uomo di 42 anni, ho effettuato un'ecografia addominale, con questo referto: "Reni di regolare morfologia e dimensioni, con normale rapporto cortico-midollare. In sede caliceale media destra si segnala formazione iperecogena, del diametro di circa 4mm, di verosimile significato microlitiasico. Non dilatate le vie escretrici". In attesa della visita urologica, vorrei porVi alcune domande: sono destinato, prima o poi, ad avere coliche renali? Può, un calcolo, restare asintomatico, non aumentare di grandezza o addirittura frantumarsi (magari con utilizzo di qualche farmaco)? Infine, nel mio caso, è praticabile/utile la litotrissia extracorporea ad onde d'urto? Grazie.

L' esame utile a definire la patologia è una TAC senza mdc. In caso di calcolosi (ipotesi piu' probabile) la densita' del calcolo potra' orientare sulla sua composizione e sul possibile successivo trattamento. Se il calcolo non creasse disturbi potrebbe essere temporaneamente monitorato ecograficamente. Oltre all' apporto idrico sono utili norme dietetiche da stabilirsi in prima istanza in base alla sua costituzione fisica. Cordiali saluti
AT

Prof. Andrea Tasca

Domande su Carcinoma della prostata

a seguito di biopsia alla prostata mi è stato riscontrato adenocarciroma prostatico di tipo acinare di grado 9 (4+5) sec.gleason score combinato:la neoplasia interessa circa il 50% del parenchima prostatico esaminato.la scintografia ossea in total body,la TC con e senza contrasto al torace addome e pelvi nonché la PET TAC total body con colina sono risultati negativi,per cui l'urologo mi ha messo in lista per l'asportazione radicale della prostata presso un ospedale cittadino per la fine del mese di gennaio.Sono preoccupato perché data l'aggressivita del tumore di grado 9 penso che in due mesi di attesa la situazione possa degenerare.Cosa posso fare?Sono disposto anche privatamente zona Napoli e provincia se il costo non né molto esoso.

Gent. sig.re
la sua malattia è classificabile clinicamente come "ad alto rischio". Pur se non vi sono evidenze sulla maggior efficacia della terapia chirurgica (laparoscopica/robotica) rispetto alla radio-ormono terapia (uno studio randomizzato è in corso) la soluzione chirurgica sembra essere preferibile sulla base degli studi clinici controllati sui 2 versanti. Concordo sulla necessita' di una linfoadenectomia estesa citata da un collega anche se il ruolo terapeutico del provvedimento non è provato. Non vi sono certezze neppure sul beneficio di una chirurgia precoce rispetto ad una dilazionata. Il principio del "meglio prima" ha tuttavia un suo fondamento razionale in presenza di malattie aggressive. Sono a disposizione per ulteriori informazioni.
AT

Prof. Andrea Tasca
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