Esperienze
Dopo una prima fase di consultazione e conoscenza, valuto insieme al paziente, in funzione delle sue caratteristiche personali e delle problematiche riportate, se avviare un percorso psicoterapico lavorando con tecniche orientate alla narrazione del passato e all'introspezione (orientamento psicodinamico), o usare modalità più pragmatiche, attive e maggiormente orientate al presente (orientamento cognitivo-comportamentale) con la possibilità di integrarle durante il percorso, al centro del quale ci sono i bisogni specifici e le difficoltà riportate dal paziente.
Si lavora dunque insieme in modo "focale" (sui bisogni e problemi riportati) ed integrato (per la possibilità di usare in modo flessibile le tecniche) con l'obbiettivo di acquisire gli strumenti per gestire le difficoltà, all'interno di una relazione terapeutica basata su ascolto attivo, non giudizio ed empatia.
Da un anno e mezzo ho iniziato la formazione per diventare trainer CFT ( Compassion focused Therapy fondata da P.Gilbert e "importata" in Italia da N. Petrocchi", La Compassion Focused Therapy (CFT) affonda le sue radici nella psicologia evoluzionistica e nelle neuroscienze sociali e offre una spiegazione della psicopatologia e del suo mantenimento basata sullo sbilanciamento di tre sistemi di regolazione emotiva presenti nel nostro cervello: sistema della minaccia, il sistema della ricerca di stimoli,
il sistema della connessione e sicurezza – safeness; propone un processo di cambiamento (ribilanciamento dei sistemi emotivi) che avviene tramite l’attivazione e “l’allenamento-training” di un sistema motivazionale innato (la compassione) connesso al sistema dell’accudimento e all’attivazione del sistema parasimpatico.
L’attivazione di questo sistema produce un cambiamento nel paziente che spesso non è possibile solo attraverso un intervento diretto sulle sue credenze disfunzionali. Come è noto, infatti, alcuni pazienti, particolarmente autocritici e auto-colpevolizzanti, non migliorano con la terapia cognitiva standard: pur comprendendo l’illogicità dei loro pensieri negativi disfunzionali (su di sé, sul mondo o sul futuro), continuano a sentirsi a disagio, a colpevolizzarsi, ad autoaccusarsi.
L'acquisizione di questo modello e la sua pratica mi ha permesso di integrare i vari approcci psicoterapeutici sulla base del disagio del paziente e degli obbiettivi da raggiungere.
Esperto in:
- Psicoterapia
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46 recensioni
Punteggio generale
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Mariagrazia Graffione
É stato il primo incontro ma l'impressione buona.
b g
mi piace soprattutto l umanità e l empatia . la terapia è appena iniziata quindi non ho molti elementi per giudicare l efficacia ma sicuramente ha "smosso " subito qualcosa. inoltre la dottoressa è molto molto disponibile . consigliata
AV
Ho avuto un incontro con la Dottoressa Cirone,mi è sembrata una persona competente e molto disponibile. Le spiegazioni sono molto chiare e dettagliate.
Giuseppe
Mi è sembrata abbastanza seria e preparata,è stato il primo incontro,vedremo a seguire
Marta
Mi sono da subito trovata benissimo con la dottoressa Cirone, gentilissima, competente ti fa sentire subito a tuo agio e soprattutto è disponibilissima... Ls straconsiglierei, anche perché la mia vita è notevolmente migliorata grazie anche a lei...
Risposte ai pazienti
ha risposto a 291 domande da parte di pazienti di MioDottore
Salve Dottori,
Da circa due anni mi trovo in una situazione di grande difficolta emotiva: ho perso totalmente interesse in tutto ciò che mi circonda e vivo in un costante stato di apatia. A seguito di un percorso di psicoterapia di un anno e mezzo, iniziato prima con una psicoterapeuta e poi portato avanti con un'altra a causa del fatto che non mi trovavo con la prima, non ho notato alcun miglioramento in nessun aspetto nella mia vita. Tutto ciò mi sta facendo sorgere molti dubbi su cosa fare nel futuro.
Arrivo alla mia domanda: esistono percorsi di "cura" di uno stato depressivo come il mio, definitomi come "stato depressivo maggiore", che non prevedono l'utilizzo di medicinali e/o di un percorso di psicoterapia? Chiedo in quanto non penso di essere ormai ricettivo ad un percorso di psicoterapia e sono sinceramente spaventato dall'idea di prendere psicofarmaci.
Grazie.
Buonasera potemmo valutare insieme un altro orientamento psicoterapico è un trattamento farmacologico in associazione alla terapia farmacologica
Se fosse interessata io sarei disponibile per un consulto
CS
AC
Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni e prendo da 6 anni le seguenti prescrizioni, a causa di svariati attacchi di panico continuati e stress, sertralina e aprazolam.
Quando devo spostarmi dal mio paese, in città quando rientro a casa mi vengono forti mal di testa causati dalla cervicale, nausea persistente che pongo fine e provocandomi il vomito.
Mi crea molto stress, probabilmente perché viaggiando quando ero all’università, mi ha creato dei traumi!
Ma cosa posso fare per porre rimedio a questo? È pesante subire anche questo
Salve se non ha uno specialista di fiducia sarei interessata a valutare il problema della cefalea e trovare una terapia che possa aiutarla
CS
Alessandra Cirone
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